Moby Dick - Giusto dare la 10 a Bernardeschi. Il talento italiano puo' diventare il nuovo leader di una squadra pronta all'ennesima rivoluzione: piu' italiani legati alla maglia
Un finale abbondantemente previsto. L'esito del confronto fra Pantaleo Corvino ed il procuratore di Bernardeschi ha sancito la definitiva rottura tra la Fiorentina ed il fantasista gigliato. Il giocatore vuole la Juventus e non ha nessuna intenzione di andare a Milano, sponda Inter. Il suo desiderio e' quello di ripercorrere le orme di Baggio, magari allacciando un rapporto pluriennale, e vincente, come Del Piero.
Bernardeschi vuole diventare una bandiera ma, a scanso di equivoci, non vuole farlo a Firenze. Nessuna sorpresa, nessun colpo di scena. Il ragazzo ha sempre avuto le idee chiare, desidera raggiungere il conterraneo Buffon. Sogna di giocare la Champions League e di accrescere il proprio palmares. Niente di personale, per carità, con una piazza che lo ha amato e coccolato, intravedendone le stigmate del fuoriclasse.
A Torino avrà l'opportunità di imporsi e di giocare titolare in un 4-2-3-1 che potrà vederlo protagonista praticamente in ogni ruolo, persino in quello di "falso nueve". L'esperienza in Nazionale lo ha forgiato, tatticamente, rendendolo offensivo e spregiudicato negli ultimi trenta metri di campo. Il dibattito sulla possibile attribuzione della casacca numero dieci in bianconero e' frutto di elucubrazioni teoriche di basso livello, considerando la qualità del ragazzo che, in Nazionale, ha avuto l'onere e l'onore di indossare quel numero.
Il "dieci" e' una vocazione, non un semplice numero. Il suo arrivo a Torino e' sempre più probabile, al netto dei consueti conciliaboli economici tra Marotta e Corvino. Trentacinque milioni piu' Sturaro, questa e' l'ultima richiesta dei vuole. Nel frattempo, Bernardeschi si gode gli ultimi giorni di mercato con il telefono sempre acceso...