Lotito rispolvera moneta e cammello: Milinkovic-Savic non vale 150 milioni. CR7 tormentone o realtà? I margini ci sarebbero. La fiera della plusvalenza: giochiamo col fuoco. Rugani, non ti abbiamo dato tempo

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com
03.07.2018 00:15 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Lotito rispolvera moneta e cammello: Milinkovic-Savic non vale 150 milioni. CR7 tormentone o realtà? I margini ci sarebbero. La fiera della plusvalenza: giochiamo col fuoco. Rugani, non ti abbiamo dato tempo
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Lotito rispolvera il pagare moneta vedere cammello. Vecchio motto di mercato, e anche di vita: per la cronaca, il patron biancoceleste lo usò quando trattava Massimo Oddo col Milan. Un affare che andò a buon fine, e il precedente fa ben sperare gli interessati a un certo Sergej Milinkovic-Savic. La domanda resta la solita: la Juventus ha intenzione di pagare moneta. Dipende dal prezzo del cammello: non è detto che la bolla Neymar continui a gonfiarsi, perché i prezzi dell'estate 2017 sono ancora fuori mercato, e al momento non è ancora arrivato un maxi-trasferimento a drogare il mercato. Se le cose rimangono così, SMS non vale 150 milioni di euro. Chiaro e semplice: puoi fare il prezzo che vuoi, puoi decidere di non vendere, ma se ti portano 100 milioni di euro e li rifiuti, sei fuori mercato. Al 3 luglio, sia chiaro. Perché poi magari domani il Real Madrid vende Cristiano Ronaldo per 150 milioni, compra Neymar per 310 e il circo riapre i battenti. Per ora, però, non ci siamo. 

Cristiano Ronaldo, appunto. I tormentoni sono vincenti perché si fissano e li devi tenere anche se non ti piacciono. Seriamente, a qualcuno piaceva Despacito? No, però lo abbiamo ballato un'intera estate. Volenti o nolenti, un giorno sì e l'altro pure leggeremo del sogno CR7 per la Juventus. Sogno, non sogno, idea o boutade, fattibile o non fattibile. Mi pare più che altro un sogno buttato nel calderone del mercato estivo per vendere due copie in più. Però non mi sbilancio oltre, perché credo anche che, con un grosso studio e una piccola scommessa alle spalle, i margini per la fattibilità dell'affare si potrebbero trovare. Che ne scriva Marca, non proprio l'ultimo quotidiano in tema di Real Madrid, conferma che ci stanno pensando. Sarebbe una sfida e una scommessa: Cristiano Ronaldo è un'azienda, e può fruttare (fronte commerciale) più soldi di quanti non ne costi. Però intanto paghi la moneta, vedi il cammello in campo e poi verifichi se i calcoli che hai fatto sono corretti. A livello sportivo, per la cronaca, è un affare neanche da discutere: il portoghese può regalare altri due anni da top player e non di più? Ce li faremmo bastare.

Parlavamo di prezzi. Fine giugno è la fiera della plusvalenza: è il risvolto negativo del fair play finanziario. Fatta la legge, trovato l'inganno, si dice: servono 40 milioni entro fine giugno? Valuto un ragazzino della Primavera (promettente, per carità) 8 milioni di euro e metto a bilancio un bel 7,9 di plusvalenza. Poi starà al ragazzino di cui sopra dimostrare che quel prezzo lo vale, nel frattempo ci aggiungiamo anche il diritto di riacquisto, una comproprietà mascherata, perché non si sa mai che poi li valga davvero. E così la plusvalenza la farebbe anche chi ha tirato fuori i soldi all'inizio. Per le big, è la logica conseguenza dell'applicazione delle normative in materia di FPF da parte dell'UEFA: parli solo in burocratese? Ti frego col burocratese. Provami che Tizio non vale 7 milioni di euro, anche se ha zero presenze in Serie A. In piccolo, è poi un discorso molto grave e radicato nel tempo, perché in giro per i campi di Eccellenza e Prima Categoria si trovano calciatori valutati 2 milioni di euro tre anni fa (e ne hanno scritto in maniera molto ben fatta colleghi più bravi di me). Alla Juve, si discutono i 20 milioni di euro per Mandragora. Che ha fatto una stagione da protagonista in Serie A, è un classe '97, ha esordito con l'Italia: Barella vale dai 30 ai 40 milioni di euro, giustamente. Perché Mandragora non può valerne 20? La Juve gioca al gioco delle plusvalenze, per carità. Lo fanno tutti, perché non farlo? Però partecipa con calciatori che hanno un valore, e non solo di bilancio. Altri club scrivono a bilancio cifre che sembrano nascere dal nulla. Si sta giocando col fuoco, a cavallo e cavillo di norme che per ora lo consentono, ma fanno modificate. Breve flash: si sta giocando col fuoco, e con le norme, anche in casa Milan. Li Yonghong spende 6-700 milioni (di cui 300 di tasca sua) e poi perde il club per 32 milioni? Dateci una risposta sensata.

Salutiamo con Daniele Rugani. E forse salutiamo Daniele Rugani. La trattativa Sarri-Chelsea, legata a questo affare, vive di accelerate e stalli vari. La Juve, per essere brevi, non gli ha concesso tempo. Alla fine, Sarri permettendo, andrà a Londra, e l’incontro Benatia-Marotta, con prolungamento promesso al marocchino, ne è l’ultima certificazione, perché la Juventus non ha certo bisogno di stravolgere il proprio reparto difensivo. È arrivato come una grande promessa, se ne va come una grande promessa. A 24 anni, è anche colpa sua, le responsabilità vanno divise. Però, tra i mille meriti di Allegri, su Rugani ha puntato troppo poco, gli ha chiesto tutto e subito, e non l’ha ottenuto. Peccato.