La lezione dell’Italia: too big to fail non esiste. Dybala, a 28 anni né carne né pesce: è ora di diventare grande

16.11.2021 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
La lezione dell’Italia: too big to fail non esiste. Dybala, a 28 anni né carne né pesce: è ora di diventare grande
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La sindrome svedese la soffriamo, ne sentiamo i sintomi. Non essere andati ai mondiali una volta ci ha insegnato che è una cosa possibile e ora la temiamo così tanto da renderla una possibilità. Molto concreta, perché l’Italia che affronterà le forche caudine degli spareggi non ha alcuna certezza di andare ai prossimi mondiali, e risultati alla mano non lo ha neanche meritato. Vedremo come andrà, spereremo di andarci perché due volte di fila sarebbe francamente troppo, nel frattempo c’è una lezione che l’Italia di Mancini dà a tutti, anche alla Juventus.

Too big to fail non esiste. Non c’è nessuno che sia troppo grande per poter fallire e cadere. Gli azzurri di Mancini sono arrivati alle qualificazioni mondiali col titolo di campioni d’Europa in una tasca e convinti di avere il pass per il Qatar nell’altra. È di hybris uno dei peccati di una nazionale che ci ha regalato una gioia immensa, ma è stata la migliore per un mese e si è forse illusa di esserlo per sempre. È lo stesso errore, per certi versi più marcato, commesso a Torino da due anni a questa parte. La convinzione di aver raggiunto un livello così alto da non poter davvero perdere lo status ormai acquisito. Poi ci sono mille altre spiegazioni, tecniche ed economiche da un lato e dall’altro, così come ancora più motivi per essere fiduciosi, da un lato e dall’altro. Però, dato che le botte sui denti servono per imparare, almeno prendiamoci questa.

Torniamo più in casa Juve, dove ha festeggiato il compleanno Paulo Dybala. Arrivato a 28 anni senza essere né carne né pesce. Le qualità non si discutono; a dirla tutta, almeno in un paio di stagioni si è intravisto quello che l’argentino può essere, ma finora non è stato con grande continuità. A 28 anni è troppo tardi per essere ancora un talento, ma la Joya non è ancora arrivato al rango di campione assoluto. Chi lo inserirebbe in una top 5 mondiale? A oggi, nessuno, eppure madre natura gli ha dato in dono qualità che soltanto i grandissimi hanno avuto. È il momento di farle fruttare.