LA LANTERNA VERDE - Marchisio, il Principino senza regno… Higuain-Chelsea, dipende da Conte! Puntiamo sulla Primavera…
Il termine “bandiera”, nel calcio d’oggi, è considerato arcaico. E’ come se parlassimo di dinosauri. Piacciono al cinema ma, nella realtà, non se ne vedono. Una volta, nel calcio, le “bandiere” erano la normalità. Oggi, una rarità destinata ad estinguersi. Claudio Marchisio, nato a Torino e bianconero da una vita (tranne una parentesi, da giovanissimo, ad Empoli) ha tante affinità con il concetto di “bandiera”. Quando hai sulle spalle 11 anni alla Juventus, con 389 presenze totali (e 37 gol), è doveroso ritenersi una vera e propria “bandiera”. Eppure, complice qualche infortunio di troppo e un paio di stagioni, soprattutto l’ultima, da riserva di lusso, ecco che il buon Principino pare non essere così convinto di voler continuare a sventolare la maglietta bianconera con orgoglio. Lo scorso 19 gennaio ha compiuto 32 anni. Non è più giovanissimo ma non è neppure vicino all’età pensionabile, quindi che fare? L’impressione è che il Principino abbia perso il suo regno. Comanda Re Allegri, uno che, per il centrocampo, ha altri vassalli. Ne abbiamo già discusso: Marchisio, per ciò che rappresenta, non può essere ridotto ad un comprimario. Il Monaco lo aspetta a braccia aperte. Sa che il Principe, nel Principato, si troverebbe alla grandissima. Inoltre, il club monegasco, è stanco di vedere i parigini alzare trofei senza quasi impegnarsi. Marchisio, alla ricerca del riscatto personale, farebbe comodo ad una società che punta a tornare in auge in Ligue 1. Quindi, perché aspettare? Come mai l’accordo non è stato ancora sancito? Semplice, lasciare la Juventus, la tua squadra da sempre non è facile, anzi è complicatissimo. Marchisio si è sempre sentito bianconero, sin da bambino. Ci vuole coraggio, anche a 32 anni, per prendere una decisione simile. Chiaramente molti tifosi si augurano che rimanga ma, personalmente, ritengo che un Principe non dovrebbe mai brillare di luce riflessa. La Juventus (e Allegri) hanno altri piani per il centrocampo. A volte è meglio lasciare un grande amore piuttosto che finire per odiarlo…
Dubbi amletici per Marchisio, pensieri filosofici anche per Higuain. Il Pipita sta bene, sua figlia (nata da poco) la vuol far crescere in Italia ma c’è quel campionato, la Premier League, che lo intriga e non poco… Le parole di Gonzalo ad ESPN sono inequivocabili. Quel “… mi piacerebbe giocare in Premier League” è un avviso ai naviganti e, soprattutto, alle alte sfere bianconere. Niente scambio con Icardi, niente ipotesi extra Europa, solo la Premier League. Il Chelsea pare la naturale destinazione di Higuain ma c’è un problema: Antonio Conte. Fino a quando ai Blues ci sarà lui, niente matrimonio. Se Abramovichj vorrà Gonzalo, dovrà prima trovare la maniera di chiudere, anzitempo, il contratto con Conte, uno che, in due anni, con una squadra mediocre, gli ha fatto vincere Premier League e FA Cup. Certo, con Higuain ci sarebbe anche Sarri, non ci sono dubbi… Insomma, il futuro del Pipita (figlia a parte) è nelle mani di Conte…
mercato ma non solo… La Juventus, quella dei fenomeni, vince sempre. La squadra femminile si sta adeguando agli standard dei colleghi maschi. Bene, manca solo la Primavera…
La Primavera bianconera non appare nell’albo d’oro della manifestazione dal lontano 2005/06. Con l’Inter è andata male ma “il materiale umano” è più che interessante. Aspettiamo qualcuno di loro, come si dice nel gergo NBA, al piano di sopra. Sarebbe bello. Ricordate Marchisio, con cui abbiamo aperto l’editoriale? Lui, nella squadra Primavera che vinse nel 2005/06, c’era e poi è diventato il Principino…