LA LANTERNA VERDE - Ma chi è (veramente) questo Arthur? Scelta giusta?

25.06.2020 00:05 di  Fabrizio Ponciroli  Twitter:    vedi letture
LA LANTERNA VERDE - Ma chi è (veramente) questo Arthur? Scelta giusta?
© foto di DANIELE MASCOLO

Non c’è ancora nulla di ufficiale ma, la sensazione, è che Miralem Pjanic stia preparando le valigie. Lo aspetta un volo, di sola andata, per Barcellona. Al suo posto arriverà Arthur. Tutti sembrano super esperti di Arthur Henrique Ramos de Oliveira Melo, “regista” brasiliano di sei anni più giovane del bosniaco. Tuttavia, la domanda sorge spontanea: ma chi è (veramente) questo Arthur? Ho indagato, parlando con tanti colleghi spagnoli ed ex calciatori della Liga per saperne di più… Nonostante un fisico minuto (supera, a fatica, i 170 cm), me lo dipingono come un centrocampista di grande intelligenza tattica con una buona visione di gioco. In grado di cambiare passo, ha una resistenza fisica importante. Ma c’è un ma… Anzi, nello specifico, ce ne sarebbero due ad essere sinceri… In primis, come mi ha confidato Mendieta, Arthur è perfetto per una squadra che domina il gioco, come appunto il Barcellona. Deve avere il pallone tra i piedi, deve “controllare” il gioco. Nonostante sia tosto, soffre avversari che puntano sul fisico. Poi c’è la questione “feeling con il gol”. Ad oggi, in 69 gare con i blaugrana, ha segnato solo quattro volte (tutte quest’anno). A differenza del bosniaco, non è un centrocampista che si inserisce molto, anche per non “dare fastidio” a Messi. Insomma, Arthur è un ottimo ragioniere ma, se gli si chiede di essere pericoloso in zona gol, potrebbe non essere l’uomo adatto.
Personalmente l’ho osservato nella sua ultima uscita contro l’Athletic. Il brasiliano è partito titolare ed è stato in campo 55’. Diciamo che, anche per colpe non sue (il Barça non ha incantato) non ha brillato.

Prestazione insufficiente. Chiaro, non si giudica un giocatore da una singola partita ma mi sarei aspettato molto di più, soprattutto alla luce del fatto che il diretto interessato sapeva, perfettamente, che avrebbe avuto addosso tanti occhi interessati…
Insomma, Arthur non è un fenomeno, almeno per il momento. E’ giovane, potrà e dovrà crescere. Indubbiamente, il vero Pjanic (non quello visto negli ultimi mesi) è di un’altra categoria. Il bosniaco accarezza la palla come pochi e, quando sta bene fisicamente, sa far girare la squadra al meglio. Allegri aveva trovato la maniera di farlo rendere al meglio, con Sarri si è perso per strada (nessuno mi toglierà dalla testa che si è provato, inutilmente, ad ingabbiarlo e renderlo una copia di Jorginho). Spero di non dover, un giorno, rimpiangere Pjanic come sta accadendo con i vari Emre Can e Mandzukic (due che avrebbero fatto molto comodo alla Juventus odierna). Un vecchio proverbio recita: “Chi lascia la strada vecchia per la nuova sa quel che lascia non sa quel che trova”. Speriamo di non arrabbiarci per aver lasciato andare Pjanic…
In cuor mio fatico mi infastidisce pensare a  Pjanic con la casacca del Barcellona. Il timore che il bosniaco prenda in mano le redini del gioco blaugrana e permetta a Messi e compagni di alzare il proprio livello mi terrorizza. Lo ripeto: Pjanic non è in fase calante, sta solo attraversando una stagione decisamente negativa. Ricordate quello che è accaduto a Dybala lo scorso anno? Per fortuna, in quel caso, ha prevalso la voglia di tenersi la Joya… Pensate quanto avremmo rimpianto Dybala… Arthur la scelta giusta? Sicuramente ha doti importanti ma resta un azzardo. Gli ultimi azzardi, leggi Rabiot e Ramsey, non hanno portato grandi frutti… Mi viene un altro proverbio… “Non c’è due senza tre…”. No, basta negatività…