LA LANTERNA VERDE - Distanziati dal prossimo, separati dal calcio… E’ durissima!

05.03.2020 00:05 di  Fabrizio Ponciroli  Twitter:    vedi letture
LA LANTERNA VERDE - Distanziati dal prossimo, separati dal calcio… E’ durissima!
© foto di DANIELE MASCOLO

Le certezze della vita sono poche ed effimere. Per milioni di persone, il calcio è pane quotidiano. Non c’è giorno che chi ama il calcio non dia un’occhiata alle notizie della propria squadra del cuore, fantasticando su grandi colpi di mercato o festeggiando per una vittoria al fotofinish. La partita è il momento clou. Ci si emoziona, si gioisce, ci si dispera ma, indubbiamente, ci si sente vivi. Abbracciarsi con l’amico per un gol di Cristiano Ronaldo è splendidamente umano… Lo stadio, un luogo speciale dove tutto diventa ancor più reale e tangibile. Purtroppo, da diversi giorni, ogni notizia di argomento calcistico prevede, nel titolo, una parola che ci tormenta: coronavirus. Un maledetto virus che ci sta costringendo a mutare il nostro vivere quotidiano. A chi ha tante primavere sulle spalle, viene chiesto di limitare il più possibile le uscite. A chi vive a contatto con la gente, viene chiesto di evitare strette di mano e abbracci. A chi ama il calcio, viene chiesto di stare lontano dallo stadio, “a data da destinarsi”…
E’ dura, durissima… Tutti abbiamo sperimentato l’amore, almeno una volta nella nostra vita. Quando ti viene a mancare, soprattutto per colpe che non dipendono dalla tua volontà, il rischio di impazzire è elevato.

Per tutti noi, il calcio era una certezza, anche nei momenti più difficili del nostro quotidiano. Oggi quella certezza non c’è più. I più spaventati paventano la chiusura totale dello sport, quelli più ottimisti si augurano che sia un male destinato a scomparire nel giro di qualche settimana ma, in realtà, nessuno sa nulla…
Questo maledetto coronavirus si è preso la scena, senza avvisare e senza tenere conto delle nostre necessità. Ha fatto piazza pulita di ogni passione e, meglio ricordarlo, mettendo in ginocchio milioni di famiglie, giustamente preoccupate dei problemi a livello economico che questo fastidioso e incontrollabile virus sta causando…
Personalmente non voglio perdere il mio proverbiale ottimismo che va di pari passo con il buon senso… Ho intenzione di combattere e aspettare, con fiducia, il giorno in cui tutto tornerà come prima, quando una partita di calcio era aperta a tutti, senza mascherine o controlli su possibili linee di febbre. Per ora dobbiamo accontentarci delle porte chiuse. L’unica soluzione possibile, l’unica per non abbandonare completamente il tanto amato calcio e fermare tutto. Ovviamente, giocare davanti a tifosi festanti è tutt’altra cosa ma la soluzione porte chiuse è pur sempre meglio di uno stadio vuoto “a data da destinarsi”.
E, quindi, spazio a Juventus-Inter in un contesto decisamente freddo. La “sfida Scudetto” si giocherà davanti a seggiolini completamente vuoti. Ce la guarderemo, tutti, dalla poltrona di casa, stando attenti a chi invitiamo, non porgendogli la mano quando varcherà l’uscio di casa ed evitando di abbracciarlo se dovesse segnare CR7… Maledetto coronavirus. Per ora hai vinto su tutta la linea ma, prima o poi, sarai costretto a farti da parte. Non siamo persone che si arrendono. Ci hai rubato la gioia del calcio…