LA LANTERNA VERDE - De Ligt, Locatelli e Dybala, le basi della ripartenza… Morata? Gli manca qualcosa…

04.11.2021 15:36 di  Fabrizio Ponciroli  Twitter:    vedi letture
LA LANTERNA VERDE - De Ligt, Locatelli e Dybala, le basi della ripartenza… Morata? Gli manca qualcosa…

Grazie Champions. Serviva una gran bella boccata d’ossigeno. Dopo essere stata in apnea a lungo, la Vecchia Signora è tornata a respirare a pieni polmoni. Ovvio, non basta certo una partita, seppur giocata bene, a spegnere tutti gli allarmi di casa Juve ma, per lo meno, il DNA bianconero non si è esaurito del tutto… Allegri ha rischiato con lo Zenit: squadra super offensiva e fuori i portaborse (Bentancur e Rabiot). Poco equilibrio (lo confermano i due gol subiti dai modesti russi) ma tante occasioni da gol create e, finalmente, quattro gol a referto in una sola gara. Era già evidente prima ma ora non ci sono più dubbi: l’ossatura della nuova Juventus è garantita da de Ligt, Locatelli e Dybala. Senza uno di questi tre, non c’è party. L’olandese sa cosa fare in difesa e lo fa egregiamente. L’ex Sassuolo ha sempre la testa alta e sa pure difendere.

Dybala, beh lui è il fenomeno… In realtà c’è un quarto moschettiere che risponde al nome di Chiesa. Testardo, a volte anche presuntuoso ma, signori, che verve… Quando gioca a sinistra (concordo con Capello), è letteralmente devastante. Non ho idea quante partite possa reggere fisicamente giocando al ritmo indiavolato tenuto contro lo Zenit… Forse non molte. Tuttavia, quando ha la bava alla bocca non è arginabile.
Insomma, la Juventus non è proprio da buttar via, qualcosa di buono c’è. Allegri sta cercando la quadratura del cerchio (modo di dire che rende bene l’idea dei tanti problemi sul tavolo del buon Max). Qualche soluzione l’ha azzeccata, altre le ha cannate. Normale, sono i rischi che si corrono quando si vuole stravolgere lo status quo.
I problemi più impellenti? La lista è lunga. Partiamo dalla difesa. La solidità invocata da Allegri non è ancora stata raggiunta e, probabilmente, si arriverà all’agognata retroguardia impenetrabile che tanto ama l’allenatore livornese.