LA LANTERNA VERDE - Cristiano Ronaldo, l’uomo degli attimi (vincenti)
Cristiano Ronaldo è diventato, nel corso degli anni, un argomento a cadenza quotidiana. Quasi impossibile non aprire una discussione su CR7. Tutto fa notizia, quando il fulcro della questione è il cinque volte Pallone d’Oro. Basta una smorfia, un gol rubato o un post insieme a Giorgina per scatenare le folle. Cristiano Ronaldo è andato oltre al nomale concetto di fuoriclasse di calcio. E’ un’icona, nel bene e nel male. Giudicare quanto riesce a fare sul terreno verde pare limitativo. Va giudicato per ogni aspetto del proprio essere, in particolare per quegli impercettibili ma essenziali attimi che lo rendono magico, unico, inarrivabile. Se ne sono accorti, ancora una volta, i tifosi nerazzurri, purgati da un CR7 estremamente cinico. Gli sono bastati due attimi per disintegrare le certezze dell’Inter di Antonio Conte. Il primo squillo quando si è presentato sul dischetto del rigore: imperturbabile, ha fatto gol. Poi, il secondo magic moment, quando ha beffato il duo Handanovic-Bastoni, facendo ancora gol… Due attimi (vincenti) che confermano come CR7, ormai, sia ultraterreno. Non gli serve sbattersi come un dannato per fare la differenza. Gli bastano alcuni istanti, quelli in cui la sua capacità di essere perfetto si mostra al mondo.
Chi lo critica perché non salta più l’uomo o perché non si preoccupa della fase difensiva non ha capito chi sia diventato Cristiano Ronaldo.
E’ un totem. I compagni lo sanno bene: se la situazione si fa complicata, Lui troverà la maniera di incidere e fare quello che va fatto.
Non sarà più quello di un tempo ma è ancora il migliore, soprattutto quando la palla scotta. Quando Andrea Pirlo, il suo allenatore, ha osato toglierlo dal campo, il Re si è infastidito. Non è abituato ad essere sostituito, è un’opzione che non fa parte del suo DNA. Lo scorso anno, il buon Maurizio Sarri, per averlo tirato fuori nella sfida con il Milan, ha rischiato di compromettere l’intero rapporto con il suo asso. Per fortuna di Andrea Pirlo, il risultato, dopo l’uscita del portoghese (correttissima in vista della sfida con la Roma), non è cambiato. Apriti cielo se l’Inter avesse pareggiato…
In conclusione: Cristiano Ronaldo è merce rarissima. E’ una sorta di tardigrado (vi consiglio un giro su google per saperne di più della creatura microscopica che si adatta ad ogni superficie e ambiente). Sa aspettare l’attimo giusto per colpire e questa è una dote che solo i campionissimi hanno nel proprio bagaglio tecnico e spirituale. Viva il re, Viva Cristiano Ronaldo!
In tutto questo incensare il portoghese, mi sono dimenticato di Paulo Dybala. Sembra che sia scomparso dai radar per sempre e che sia destinato ad un finale triste della sua esperienza bianconera. Non avrà il DNA di CR7 ma io, ancora oggi, non riesco a pensare ad una Juventus orfana della Joya. Continuerò ad aspettarlo e a sostenerlo, come ho sempre fatto…