L'IMBOSCATA - Maurizio Sarri, dubbi e inquietudini su modulo, giocatori, mercato e futuro: grazie ad un medium abbiamo decrittato il suo pensiero...

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.

03.01.2020 00:15 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Maurizio Sarri, dubbi e inquietudini su modulo, giocatori, mercato e futuro: grazie ad un medium abbiamo decrittato il suo pensiero...
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

Si ricomincerà (finalmente) a giocare. 

 Sarri dopo aver mandato in “cavalleria“ il disastro con la Lazio (costato il primo trofeo della stagione)  si appresta ad affrontare in casa il Cagliari - rivelazione di Maran .

Pericoli? Quelli di sempre:  le trasferte per i sudamericani,  la sosta, il panettone, il mandorlato , lo spumante. Oltre a un Cagliari che gioca bene e la cui classifica merita rispetto .

Che farà Sarri? Cambierà modulo, almeno in difesa?

Spiegano: Sarri non abiurerà. In fondo è primo in classifica in coabitazione con Conte. E in Champions si è qualificato (da primo nel girone) per gli ottavi.

In Europa fino a febbraio non si torna a giocare. Interessa  la Coppa Italia?  Non so se Sarri frigga all'idea di conquistare un'altra Coppa nazionale. La Juve ha nella Champions l'obiettivo primario: Sarri lo sa.  

Mia sensazione: vincere il campionato e fallire in Champions non assicurerebbe il futuro a Sarri .

La  posizione di Sarri non è facile. Lo hanno chiamato per la Champions. Della Champions, che vale 100 milioni, la Juve ha bisogno per aggiustare i conti:  in “ rosso” per la seconda stagione di fila .

Ma la Champions è un Giano bifronte: imperscrutabile.

In più a Milano quest'anno c'è l'ex Antonio Conte, taumaturgo che alla “prima“ vince sempre.

 Sarri è arrivato dopo 8 scudetti di fila. Non si fosse sistemato  Conte sulla panca dei detestabili avversari sarebbe stato tutto più semplice. Ma ora Conte è “interista“. E dovesse vincere, il   “rosicamento” ( per l'universo Juve ) sarebbe mastodontico. 

 Sarri è arrivato “spinto“ da Nedved e Paratici non da  Andrea Agnelli che avrebbe tenuto volentieri Allegri. 

 Sarri ha Ronaldo e gli avversari no. Sarri ha avuto il miglior difensore giovane del mondo e gli altri no. Sarri ha una rosa con una panchina “aliena“: e gli altri no. Insomma :  il campionato non sarà una passeggiata, ma neppure dovrebbe risultare un K2 da scalare senza ossigeno .

Alla ripresa, Sarri  sfoglierà la margherita. 

Grazie ad un medium sono riuscito a decrittare i suoi pensieri .

In difesa faccio rientrare De Ligt? A parte il fatto (seccante) che in Spagna continuano a scrivere come se  De Ligt fosse un giocatore del Barcellona in “prestito” alla Juventus, se lo lascio ancora fuori mi ritrovo, garantito, Raiola alla giugulare.

 A centrocampo per tre giornate non avrò Bentancur, squalificato. Khedira è out, Can spero me lo vendano: anche non dovesse arrivare Paredes .

 Quindi, Matuidi a sinistra, Pianjc in mezzo e a destra ci metto Rabiot, che è mancino, che ha finora deluso, ma che è stato voluto da Paratici.  E ci manca solo che mi metta contro chi mi ha sponsorizzato .

 Potrei metterci Ramsey: sempre che l'umidità non gli produca il consueto affaticamento.

 Davanti mi affido ai tre tenori? Del resto Cuadrado da terzino non lo smuovo, Costa è uno da 40 minuti al massimo e Berna da trequartista non funziona .Ma continua a “filarselo” il Barcellona: come spiego che magari con Messi giocherebbe e  nel mio “calcio bellezza“, viceversa non becca boccia? 

Certo con Cr7, Dybala e Hugain tutti in una volta la squadra ha poco equilibrio: benché li abbia corti, ho visto a Riad  i capelli di Bonucci drizzarsi come le bacchette dello Shanghai .

Ho un mal di testa tremendo: perché appena questi vanno in difficoltà (che vincano o che perdano), tornano a giocare come facevano con Allegri. Hanno addosso un “virus “ che in sei mesi non sono riuscito ad estirpare.

 Avessi il mio Jorginho sarebbe più facile. Invece Paratici sta inseguendo Tonali, bravino ma che non ha l'esperienza dell'italo  brasiliano. E ( mi vengono i brividi) sta inseguendo Pogba. Che qui adorano: uno che tende  a fare di testa sua. E io ho bisogno di gente che faccia “di testa mia“. Già ho Dybala che mi scassa gli schemi. A Cr7 non posso dire “beo“.

 Per fortuna il bambino norvegese ha preferito il Dortmund.  Del resto glielo avevo spiegato a Paratici: con me Haaland fa la quarta punta .

Io vorrei “i miei”:  Emerson Palmieri, Giroud, Allan, gente pronta. Ma Paratici ha avuto l'imput  di “svecchiare“ . E sta seguendo questo Camavinga del Rennes. E poi Malen e Gravenberch, altri  diciasettenni olandesi  che come agente hanno Mino Raiola. E non aggiungo altro.

Mi hanno preso Kulusevski dal Parma: io lo vorrei subito a fare il trequartista. Ma arriverà a giugno. Non è un trequartista? E' giovane: con me lo diventerà. 

 La “rogna“ ora si chiama Cagliari. Ma non ho alternative: devo vincere. Se quello a Milano scappa un'altra volta in classifica, mi mettono in croce. Già mi asfissiano con le statistiche: se mi giocano  da schifo come contro la Lazio, sai quanto poi rompono sui giornali, alla radio, sui siti e in televisione?

Ho chiamato Arrigo per un consiglio. Mi ha spronato ad andare avanti: prima convincere e poi vincere.

 Il fatto è che qui sono stati abituati a rovescio. Hanno l'ossessione della vittoria : fosse anche il  torneo scapoli – ammogliati . Per un pareggio si vestono a lutto . 

E allora mi chiedo:  perché chiamare me? Ma non l'avevate visto che al Chelsea non riuscivo a  fare il gioco di Napoli ? Non avevate notato che l'Europa League non l'ho vinta per i miei schemi ma per le genialate di Hazard?

Non lo avevano notato: evidentemente.