L'IMBOSCATA - Loro, gli altri e noi: Dio ha scelto. Rigiochiamo Perugia-Juve. Dominio bianconero? Colpa di Calciopoli. Caso Collina, intervenga Galliani. Elkann, il futuro della dirigenza e di Allegri. Mercato, chi parte e chi può arrivare

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
04.05.2018 00:10 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Loro, gli altri e noi: Dio ha scelto. Rigiochiamo Perugia-Juve. Dominio bianconero? Colpa di Calciopoli. Caso Collina, intervenga Galliani. Elkann, il futuro della dirigenza e di Allegri. Mercato, chi parte e chi può arrivare
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

LORO

 

Il tempo erode tutto: una legge di natura.  Tutto cambia: tranne “loro“. Loro non cambiano . 

 Loro accusano. Loro, vittime di “due pesi e due misure“. Loro costantemente in “credito“. 

Loro sono i “buoni” . E hanno “sempre ragione“ . 

E poi ci sono gli “altri“. Che quando vincono lo fanno per esclusivo merito. Quando perdono per altrui responsabilità. Perché psicologicamente turbati e condizionati: dalle vittorie che già avevano derubricato a sconfitte. Perché giocano prima. Perché giocano dopo. C'è sempre un perché. Mai perché gli altri sono stati più bravi. Mai una volta. Mai.

Il campionato riprende dopo gli spurghi del guappo di cartone. Dio è con noi, ha vergato il guappo .

 “Dio è con noi: viva il generale Lee“ saluta Tuco Eli Wallach, incrociando una pattuglia di presunti sudisti. Ma mentre quelli si tolgono la polvere di dosso, rivelando l'uniforme blu sibila il  Biondo Clint Eastwood: “No: Dio non è con noi. Perché anche Lui, odia gli imbecilli“. Da “Il Buono, il Brutto e il Cattivo“ by Sergio Leone .

Il torneo riprende dopo le inchieste sul nulla aperte e subito archiviate. Ma dove  persino un “refolo” di brezza si sarebbe preteso “prova televisiva“ . Dopo le trivialità di guru in astinenza creativa, ispirati su commissione. C'era una volta la “concertazione“. Finché un tipo vestito casual non ha spiegato: “Mi fate perdere tempo. Continuate da soli“. Per la serie: cercare i mandanti .

Vorrebbero che Inter-Juventus fosse rigiocata. Va bene. Però rigiochiamo anche Perugia-Juventus. E a un patto: che sia calcio, non a pallanuoto.

Il campionato riprende, con la Juventus, a tre giornate dalla fine, padrona del proprio destino.

Ho suggerito su “Tuttosport“ alla Federazione di offrire ad Andrea Agnelli una congrua cifra. Per convincerlo, la prossima stagione, a non partecipare. Lo fecero gli organizzatori del Giro d'Italia nel 1930 con Alfredo Binda. Vinceva troppo e il Giro aveva “perso interesse“ . Ha spiegato Sarri , dopo la debacle di Firenze: “In Inghilterra i vincenti si alternano. In Italia trionfa sempre la stessa squadra. C'è il pericolo che il pubblico si disamori“ .

Bisognava, magari,  pensarci prima. Quando sul piatto della stadera della giustizia sportiva, pesi e misure vennero collocati assecondando il  “sentire popolare“ .

 La tirannia che sta asfissiando la concorrenza nasce da un progetto, economico-sportivo. 

E dalla rabbia per una ingiustizia troppo grande per essere archiviata.

A proposito di disparità di trattamento.

Ma potete continuare a raccontarvi che sta vincendo la Spectre.

Potete continuare a farvi rappresentare da guitti e cialtroni.

Il calcio italiano sta sprofondando nei debiti. La Nazionale ha fallito la qualificazione al Mondiale. La Federazione si è distinta più per gaffes che riforme. La Federazione, commissariata, è senza un presidente. Ma si è riconvocato il sinedrio dei gattopardi. Ipocritamente nel nome della democrazia. 

Mancano tre giornate. Poi finirà anche questo campionato, combattuto e non ancora assegnato.. Ma tanto per cambiare, contagiato dal virus inguaribile dell'invidia .

Juventus e Roma sono state estromesse dalla Champions. La Juventus dopo una inutile e sfortunata impresa al Bernabeu, la cui dimensione si è pienamente compresa dopo Real- Bayern. Ha lottato con le unghie la Roma contro il Liverpool, quasi ripetendo il capolavoro riuscitole con il Barcellona. Il calcio è competizione, ma è anche business. Ergo, politica.

Juventus, Roma, Lazio, Milan, Atalanta: un massacro arbitrale. E a Monaco di Baviera hanno gli zebedei in fiamme.

 Collina: è tempo di migrare. La misura è colma. Si chieda ad Adriano Galliani di alzare  il telefono e - come faceva un tempo - di “consigliare“. Collina lo ha sempre ascoltato, a qualsiasi ora del giorno e soprattutto della notte. Collina lo ha sempre temuto. Come certifica una indimenticabile intercettazione. Non riuscisse, Galliani, a convincerlo, organizzi il calcio italiano una danza della pioggia. Siamo in maggio, stagione di temporali. Collina, dalla pioggia, sa trarre ispirazione. Hai visto mai che bagnato, Collina non decida dai piedi?

 Uefa e Fifa sono organismi diversi. Addirittura in competizione tra loro. In entrambi, l'Italia del calcio, da tempo, entra dalla porta di servizio. Senza una Federazione credibile, senza un presidente autorevole, continuerà a farlo. Lo smoking può essere simile. Ma difficilmente un cameriere può passare per James Bond . 

 

IL MERCATO? AVANTI ADAGIO. 

 

 Non ho vere novità. Posso fare un riassunto dell'esistente. E un paio di considerazioni .

La prima: il management della Juve sarà riconfermato. Stessa squadra: Agnelli, Marotta, Paratici, Nedved. Lo ha deciso il proprietario, John Elkan: soddisfatto dei risultati e del “prodotto“. La Juve da anni ha i conti in ordine e si autofinanzia. Ma l'apprezzamento del “padrone” non può che infondere sicurezza alla galassia bianconera.  Allegri? Per me resta.

La Juventus, al netto del finale di  stagione, dovrà effettuare una ristrutturazione. Alcuni elementi  sono a fine carriera. Altri, a fine contratto, lasceranno Torino attratti da  nuove proposte economiche . Altri, probabilmente, saranno ringraziati e congedati. 

Di Gigi Buffon, sappiamo: chiuderà a fine stagione . Non esiste un suo sostituto : chi ne prenderà il posto è bravo. Ma dovrà superarsi per non farlo rimpiangere.

Servono terzini: Asamoah e Lichtsteiner sono in uscita. Probabilmente lo è anche Alex Sandro.

Arriverà Spinazzola. Prossimo al ritorno a Torino è Darmian: con una maglia diversa rispetto a quella che indossava prima del trasferimento in Inghilterra. Girano altri nomi. Nessuno - a mio parere - all'altezza di chi è in uscita.

Centrali: non è chiaro se Howedes sarà riscattato . Ci saranno la prossima stagione Barzagli ( più per lo spogliatoio che per il campo ) Benatia, Chiellini e Rugani. Arriverà Caldara. Benché non se ne stia parlando possibile arrivi un altro centrale. Esperto o di prospettiva ? Vedremo.

Centrocampo: sarà il settore dove Marotta, maggiormente investirà. In uscita si dice siano Sturaro e il simbolo Marchisio. Potrebbe chiedere di rescindere, Khedira. Resteranno Pjanic (al netto delle sirene parigine) Matuidi e Bentancur. Arriverà (pare siano ai dettagli ) a parametro zero, Can. Questo consentirà altri investimenti nella zona mediana. Un italiano: uno tra Cristante e Pellegrini. Potrebbe arrivare anche un crack: il sogno è Milinkovic Savic. Ma il giocatore è vincolato alla Lazio fino al 2022. Lotito chiede un centinaio di milioni, la concorrenza è foltissima. Missione impossibile, ma nel calcio mai dire mai. Non credo al ritorno di Pogba. Non credo sia una operazione realizzabile. Un altro centrocampista, peraltro, potrebbe arrivare. Si parla di Mayer, in scadenza di contratto in Germania. Reputo che (se l'Arsenal dovesse metterlo sul mercato), Ramsey potrebbe essere un obiettivo. Non fosse, da Crotone potrebbe rientrare Mandragora, protagonista di un'ottima stagione. Infine un colpo di prospettiva: piace Melegoni talento dell'Atalanta. Dipenderà dalla Dea  e dalla sua volontà di privarsi del giocatore. Potrebbe profilarsi una operazione alla Caldara.

Attacco: è il settore che abbisogna di poco. Resta Higuain, restano Cuadrado e  Bernardeschi. Sarà riscattato Douglas Costa. E dallo Schalke 04 rientrerà Pjaca. Capitolo Dybala: dipenderà da lui. E' un grande giocatore. Uno dei pochi in grado di fare la differenza. Nessuno in stagione,  alla Juve, ha segnato quanto lui. Sovente sono stati gol d'autore. Non credo che Marotta lo cederà . Dovesse farlo sarebbe per assicurare alla Juve  un giocatore diverso. Vendo Dybala per prendere Savic: giocatori differenti ma egualmente determinanti. In prestito resteranno per un'altra stagione Kean, Audero ed Orsolini: non necessariamente nelle società per le quali sono attualmente tesserati. Favilli sarà riscattato dall'Ascoli ed egualmente andrà a farsi le ossa in una formazione di serie A. Cerri, ottima  stagione a Perugia, sarà venduto per fare cassa. L'incognita resta Mandzukic. Uno così in giro non esiste. Ma l'uomo potrebbe essere attratto dalla Cina. Non è più giovanissimo, con qualche acciacco di troppo, ultimamente ha alternato campo e panchina.

Non credo al ritorno di Morata. Ma è una possibilità. Più percorribile di quanto non lo sia quella che vorrebbe Pogba nuovamente a Vinovo. Morata conosce l'ambiente Juve ed è molto stimato .

Mi pare che la pista Martial sia più che altro una equazione giornalistica: gioca poco a Manchester, ergo finirà sul mercato. Io reputo che se un attaccante sarà ingaggiato, sarà con caratteristiche fisiche e tecniche differenti da quelle di Martial. Ma dovrebbe - nel caso - uscire Mandzukic. E Pjaca dovrebbe restare ancora per una stagione in prestito. Scenario, questo, complicato: il giocatore non ne sarebbe entusiasta. E una cessione porterebbe (considerata la stagione di Pjaca post infortunio) ad una minusvalenza. La Juve, tra l'altro, crede nel croato. Insomma io reputo che Pjaca rientrerà a Torino.

Le cosa fantastica del mercato è che domani ogni notizia può essere contraddetta. Ma soprattutto, che ognuno ha le sue fonti. E le “fonti“, quasi mai coincidono. Ma anche in questo mestiere c'è chi “copia“. Alcuni bene, altri malissimo.