L'IMBOSCATA - Il problema della Juve è la Juventus, Allegri de coccio. Napoli vittima di Sarri. D. Costa giocatore da campetto: un numero impietoso. Fischi osceni a Dybala. La Procura e ADL. Mercato, prime (grandi) manovre: i colpi in canna

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
10.11.2017 01:25 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Il problema della Juve è la Juventus, Allegri de coccio. Napoli vittima di Sarri.  D. Costa giocatore da campetto: un numero impietoso. Fischi osceni a Dybala. La Procura e ADL. Mercato, prime (grandi) manovre: i colpi in canna
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

I “ DOLORI “ DELLA SIGNORA 

 

Avviso ai naviganti: non fatevi incantare dalla classifica. I numeri certificano che la Juventus è a  un punto dal Napoli da sola (in attesa della Lazio). Ma si tratta di numeri relativi. Certo, la Juventus è forte, ha qualità, ha solisti, ha esperienza, ha la mentalità: i campionati si vincono anche passando da domeniche infernali come quella vissuta contro il Benevento. Ma i numeri non dicono della involuzione di una squadra che sembra non avere un centro di gravità permanente.

Millanta soloni vi diranno che il campionato è bellissimo, che le “distanze si sono accorciate“, che  ci sono almeno cinque squadre che possono vincere lo scudetto . Ma la verità è una: il problema della Juve è la Juventus . Non (solo) la forza delle avversarie. 

 

I LIMITI DELLE ALTRE

 

Il Napoli “stanco“ di Verona è vittima del suo allenatore.  Rog-Diawara-Zielinski sono un centrocampo con i fiocchi, alternativo e forse persino superiore ad Allan-Jorginho-Hamsik. Se giocano sempre gli stessi le scelte sono di Sarri. Il cui calcio è spettacolare, ma “eguale“ , senza variazioni . Fatto di possesso, privo di concessioni . Inevitabilmente puoi incocciare nella colla adesiva di un Chievo o nella genialità scacchistica di un Guardiola.

Male, malissimo fanno certi cantori, ultimo quello ospitato dal maggiore quotidiano italiano a tirare in ballo, il lignaggio “plebeo“, la “proprietà interamente italiana“ , il “fatturato“ , il “sogno di un popolo“, la tuta dell'allenatore e la sua barba ispida (perfettamente sbarbato, tra l'altro Sarri, nel dopo Chievo): Napoli e il Napoli non ne hanno bisogno. Non meritano lamentose, pie donne. Non meritano minusvalenze. Il Napoli di Sarri gioca benissimo. Ma non basta giocare bene per vincere un titolo. Serve una duttilità, all'integralista Sarri, sconosciuta. Quando la troverà, probabilmente il Napoli non avrà rivali. Se corri il Gran Premio non basta avere un bolide affidabile. Serve anche il mestiere del pilota.

Al Meazza l'Inter fa una buona gara e la sfanga: il Torino avrebbe meritato maggiormente . L'Inter non ha le Coppe. Non le è concesso essere stanca. Spalletti sta tirando fuori Sassicaia dalla botte. Ma non è un vino a sette stelle, quello interista : è Spalletti, finora, ad averlo fatto sembrare tale. La squadra è solida. Ma la qualità è ondivaga , specie quando Icardi non è in giornata .

Sta crescendo (come la Lazio) la Roma. Che ha violentato la Fiorentina. Di Francesco  ha fatto vedere che anche Gerson è un giocatore di calcio. La Roma è imperfetta, ma ha grandissimi margini di miglioramento. Segna copiosamente, ma soprattutto ha un'ottima difesa. Ed è dalla difesa, meglio dalla fase difensiva, che nascono le grandi squadre . Lazzaro Montella è uscito dal sepolcro a Reggio Emilia. Ma al netto delle suggestioni horror contro il “fatal Sassuolo“, la resurrezione del Milan era pronosticabile. Il Sassuolo vale più della sua classifica. Ma la surreale situazione in coda al torneo  permette alla società di Squinzi, al pari di altre, di vivere sonni tranquilli. Per quanto in difficoltà non corrono il rischio di retrocedere. Il Sassuolo non gioca con la bava alla bocca . Il Milan  in coma vigile è tornato a respirare. Montella resta sulla graticola. E l'ombra di Antonio Conte ogni settimana sta diventando più minacciosa. Non per gennaio - neppure un Fassone e un Mirabelli possono arrivare a tanto – ma per giugno probabilmente, sì . Nessuno si lagni se la buona novella di Sassuolo dovesse quindi risultare episodica. Montella avrà millanta colpe. Ma la squadra l'hanno costruita altri . 

 

COSTA: PERSI 16 PALLONI 

 

Questa è la concorrenza per Madama. Che ha in se stessa l'avversario più ostico. Allegri continua a parlare di “amnesie“, di “concentrazione“, di squadra “scollegata“ . Ha fatto impressione una Juventus che nel suo stadio e con la maglia celebrativa dei 120 anni addosso, va sotto, punita da un  carneade e soffre l'indicibile per aver ragione di una squadra ancora a zero punti in classifica. L'impegno del Benevento va rispettato. Ha giocato in modo ammirevole una gara impari. Non eccepisco per il mancato punteggio tennistico ipotizzabile alla vigilia. Non ci sono partite facili: neppure contro un Benevento. Critico la condizione di parte della squadra: camminano in campo. Lenti, involuti e (alcuni) presuntuosi. Alcuni con la testa già alla valigia da preparare in vista della Nazionale. Infine: (tanto per cambiare) de coccio, l'allenatore. Un centrocampo a due, senza un Mandzukic che si sacrifichi o che sia lontano dalla condizione della scorsa stagione,  la Juventus non può concederlo: neppure ad un Benevento . Inutile chiedere “ fase difensiva “  se in mezzo i due centrocampisti sono in balia delle onde . Allegri si convinca : vari un centrocampo a tre . E davanti ne sacrifichi uno, fosse anche il guerriero croato. Tre davanti bastano. Poi magari se Allegri desse maggiore spazio a Bernardeschi, sarebbe sempre tardi . Ha prodotto più l'ex viola ( tra gol e assist ) per la miseria che Allegri gli ha concesso, di quanto abbia prodotto Costa. Due pali contro il Benevento? Due pali, poi virgola. Siamo a metà novembre: Costa è questo. Sbaglio? E' possibile. Ma lo sto dicendo dalla prima amichevole. Forse non sbaglio. Costa ha una idea di gioco infantile, da campetto. In certe fasi  neppure gioca a calcio: sprinta verso la fine del campo, il più delle volte verso un campo che è terminato o contro un muro che lo raddoppia. Dicono: crossa bene. Vero: ma cosa hanno prodotto finora i suoi cross? Contro il Benevento Costa ha perso 16 (se-di-ci ) palloni. Migliorerà ? Ovviamente. Ma la Juve ha il tempo di aspettarlo ? E soprattutto, Costa vale 46 milioni di investimento ? La domanda mi pare lecita, visto che la Juve può decidere di non riscattarlo dal Bayern. 

Tra l'altro, che succede quando torna Pjaca? Perché quello, oltre che tecnica e velocità ha anche il fisico, gambe lunghe: lo lascerà Allegri in panca come fece la scorsa stagione con Mandragora?  Sarebbe uno spreco. 

 

DYBALA: FISCHI OSCENI

 

Valuto osceni i fischi di parte del pubblico a Dybala. Il dissenso non arriva solo dal pubblico. Le critiche più feroci arrivano dai media. Quanti lo osannavano a Sivori, Maradona, Messi,  per alcune settimane di flessione lo hanno spedito nella spazzatura .

 “Non incide, non è determinante, in Champions sparisce,  sbaglia dribbling elementari, pensa alla fidanzata che lo ha lasciato, pensa al contratto, pensa alla Nazionale. E pensate: ha sbagliato due rigori“ . E che cavolo: due rigori! Di fila. Pueblo: li sbagliavano anche Baggio e Del Piero. Per la cronaca.

Che la Dea ci scampi da certa gente. Le critiche ci stanno. L'ossessione della critica, l'amor ferito, la passione tradita, sarebbe il caso di lasciarle alla curva . Ingrati magari, ma tifosi. Ma chi fa (o pretende di fare) un altro mestiere dovrebbe esibire equilibrio.

Posso solo dare un consiglio a Dybala, in vista dello scontro “diretto“ con Messi allo Stadium: non cerchi di strafare. Giochi come sa, senza l'ossessione di dover “ dimostrare” di essere  all'altezza della Pulce. Giochi semplice. Giochi come Andrea Pirlo : genio al servizio della semplicità. E non pensi, Dybala, ai rigori falliti, o alle occasioni sprecate con il Benevento. Pensi alle-sue- due fantastiche giocate che hanno consentito ad Higuain di matare il Milan. Trovi in se stesso Dybala la forza di andare oltre le critiche. Rammentando l'immortale pensiero di Liedholm: “La palla corre sempre più veloce dell'uomo“ . Nulla deve dimostrare Dybala: i gol arriveranno. L'importante è che lui giochi come sa. Come pochi, al mondo, sanno fare . 

Le difficoltà della Juve sono quelle che  ho descritto. Il polacco ha messo male la barriera sulla punizione vincente di Ciciretti: capita .

De Sciglio sta crescendo. Non sarà mai Dani Alves, ma sta crescendo : segno di applicazione e di carattere. Dybala tornerà ai suoi livelli: è un fuoriclasse . Spetta ad Allegri far velocizzare la manovra: i palleggiatori non gli mancano. Provi Bernardeschi interno. Almeno provi. Oggi la Juventus vive sulla forma di Higuain. Ma non sembra  poter prescindere dalle geometrie di Pjanic o dalla sapienza tattica di Mandzukic, sull'esperienza della difesa. In attesa che Marchisio torni in condizione, Allegri dia magari spazio a Bentancur : non è Renzo Piano, ma la qualità di una- diciamo Gae Aulenti ?- c'è   :  tutta .

 

UN ABISSO : DI PRESUNZIONE

 

Sarebbe ora che  Rizzoli evitasse di recapitare alla Juventus arbitri con l'evidente necessità di macinare ore di volo . Basta con la Juventus cavia . Contro il Benevento fischiava tale Abisso di Palermo. Orbo la sua parte ( al pari della solita Var ) nel non vedere un evidente mani degli ospiti in area di rigore . Ma soprattutto, presuntuoso, indisponente, fazioso nell'assegnare ad Higuain una ammonizione (assurda) prodotta da una testa ( la sua)  in abissale confusione . Per la serie “ Te lo faccio vedere io, Higuain, a cascare così tanto pesantemente, come ti sventolo un giallo sotto al naso  “ .

 Higuain ha mimato al pubblico (e all'arbitro, rischiando l'espulsione ): “Questo è matto“ .

No, Pipita , non è matto il signor Abisso. E' scarso. Ma soprattutto è un abisso : di presunzione . Rizzoli, chi mandi alla Juve alla prossima  ? No, perché alla Var c'era Doveri : il pitecantropo di Udine.  Altro giro ? Altro  regalo ? Solito mostro della Laguna Nera ? Altro abisso ? . 

 

MEGLIO LA LEGA FRANCESE ?

 

Pensavo di aver messo in piedi solo una provocazione la settimana scorsa, quando ho ipotizzato una Juventus in fuga dall' Italia causa ingerenza politica del governo sui diritti televisivi .

Ma qualche giorno fa ho parlato con un legale vicino all'ambiente Juventus. E quando  scherzosamente ho detto: “Allora, che dici, meglio la Premier o la Liga ? “Lui mi ha risposto,  con un sorriso: “ Per tante ragioni meglio il campionato francese “ . Ognuno è libero, di interpretare queste parole come crede . Mais oui .

 

MERCATO: MANOVRE

 

Mia personale valutazione: difficilmente Madama farà a gennaio operazioni di mercato. Ma già a gennaio potrebbe porre le basi per affari interessanti in vista di giugno. Il nome più caldo è quello di Leon Goretzka sul quale c'è anche il Tottenham ma la Juve è data da quasi tutti i media in netto vantaggio. Il mio insider in Germania , conferma. Si svincola a zero e sarebbe un grandissimo acquisto per il centrocampo. Identica situazione quella di Emre Can. Anche il tedesco del Liverpool non ha rinnovato, anche lui a gennaio si svincola. Stante la qualità dei giocatori,se in questi mesi la situazione non dovesse cambiare, la Juventus potrebbe mettere a segno un doppio colpo.  Uno dei due arriverà. Nel caso si presentassero insormontabili intoppi ( su Can la concorrenza è ampia ma la Juve sul mediano sta lavorando dalla scorsa estate ) Paratici potrebbe ripiegare su Pellegrini della Roma saldando la clausola non impossibile di 25 milioni. Ma attenzione  secondo Luciano Moggi ( che raramente “ stecca “ sul mercato ), il classe 97' Barella, del Cagliari sarebbe già della Juventus dopo un blitz nell'isola di Paratici. Visto e rivisto, Barella ha corsa, buona tecnica e una grinta che a me rammenta quella di Beppe Furino . La situazione che sto disegnando sarebbe foriera di grandi cambiamenti a giugno nella rosa, considerato che a mio parere anche Mandragora al Crotone si sta guadagnando il biglietto di ritorno per Vinovo. In uscita a centrocampo potrebbero esserci Khedira a Sturaro .

In difesa l'anagrafe comincia pesare su alcuni senatori. Da Bergamo arriverà Caldara. Ma la Juve  non si fermerà . Piace Gimenez, costoso uruguagio 22enne dell'Atletico di Madrid. Folta su lui, peraltro, la concorrenza. E per questo motivo Paratici sta facendo osservare da mesi De Ligt, centrale mancino classe 99' dell'Ajax . In uscita potrebbero esserci Barzagli e probabilmente Benatia.

Howedes dovrà far vedere di essere da Juve. E' in prestito e dovrà saper cogliere le opportunità. Capitolo esterni bassi : da Bergamo arriverà certamente Spinazzola. A Ferrara Mattiello sta giocando, ma non è detto possa rientrare a giugno . Stessa situazione per Lirola al Sassuolo . In uscita Asamoah e Lichsteiner  . Non è detto che tra i partenti non ci possa essere Alex Sandro . La Juve ha messo gli occhi su Ghoulam del Napoli che ancora non ha rinnovato. Difficile ma non impossibile.

Che ne sarà di Douglas Costa?  Per ora non è – a quanto ne so – in discussione . Tra qualche mese, chissà. Sul fronte investimenti per il futuro resta calda la pista del classe 2000 Pellegri del Genoa. A patto che Preziosi contenga le sue richieste. Io, peraltro, immagino che un vice Higuain la Juve lo cercherà. Kean che non sta brillando a Verona resterà a farsi le ossa in una società amica. Per Favilli dell'Ascoli il salto di categoria sarebbe eccessivo. Qualcuno nondimeno arriverà : pochi mesi fa la Juve inseguiva Schick e Keita. Attaccanti dalle diverse caratteristiche, ma attaccanti . Nel ruolo profili buoni non ce ne sono. Usato sicuro, qualcuno . Ho una mia idea: non fosse possibile arrivare ad un attaccante, Allegri potrebbe riconvertire a falso nueve Pjaca. Potrebbe. Perché  il condizionale? Perché, benché non ci siano indizi di un addio anticipato ( scade nel 2021 ) da parte del tecnico toscano, le parti potrebbero valutare il da farsi a giugno .

Allegri ha stima e la totale fiducia della società. La quale è consapevole che continuare a vincere è ancora più difficile che semplicemente vincere . Nella posizione più scomoda è Allegri. Che dopo  tre scudetti, sa perfettamente che l'eventuale leggendario poker ( con una striscia di 7 titoli di fila ) sarebbe gradito. Ma altrettanto bene sa come sia alla Coppa Europea, sfiorata per due volte nelle ultime tre stagioni  che la società punta . Dovesse mai centrare uno dei due obiettivi, io reputo sarebbe lo stesso Allegri, probabilmente a chiedere di rescindere il contratto. Avrebbe ottenuto il massimo umanamente ottenibile. Compiendo una impresa leggendaria . Di più nessuno potrebbe chiedergli. Anche se a Torino, notoriamente sono bravi a far trovare stimoli sempre nuovi anche a chi ha la pancia piena . Circolano da mesi, tuttavia, alcune suggestioni. Allegri alla Nazionale. Allegri all'Arsenal con Paratici. Simone Inzaghi alla Juventus ( con Tare ? ). Andrea Agnelli che nel  caso di cambiamento al timone del vascello gradirebbe Sarri.  Voci, solo voci . Al pari di quella di un Carrera gradito a tutto l'ambiente . Voci: sulle quali metto l'impegno di continuare a lavorare .

 

 ALEX  E “PISTOL“  PETE

 

Sono 43: metà e più dei quali passati con la Vecchia Signora. Con un tweet ha salutato il compleanno di Alessandro Del Piero anche Paulo Dybala dall'Argentina. Stesso numero di maglia, stessa capacità di calciare a giro . La metto sul personale : c'ero per l'ultima partita di Pinturicchio allo Stadium, inevitabilmente sigillata da un gol. Ne ho viste tante in tanti anni di calcio. Non ho pianto come tanti facevano quando lui ripetutamente uscendo si è inchinato, ringraziando. Ma un momento di commozione per il secondo uomo ( dopo Giampiero Boniperti ) “ chiamato Juventus “ lo confesso , l'ho avuto . Mi dicono che dopo il “ grande freddo “ i rapporti con Andrea Agnelli siano tornati buoni. E allora appare possibile che “ Godot “ possa anche andarsi a sedere ( presto ? )  dietro ad una scrivania nel nuovo centro della Continassa . Il popolo bianconero lo vorrebbe. Madama ci sta magari pensando : anche  per una questione di marketing . Mi dicono che la maglia di Del Piero, sia ancora la più richiesta . L'uomo è nella testa e nei cuori dei padri e dei figli . E allora  , buon compleanno, Alex. Nel basket ( sport che Del Piero segue con passione ) il numero 44 ha qualche cosa di magico . Portava ad Atlanta  la 44, uno mai più rivisto su un parquet. Un giocoliere bianco, capace di “ numeri” alla Harlem Globe Trotters . Il suo nome era  Pete “ Pistol “ Maravich. L'uomo che tirava da fuori con un movimento che rammentava quello di un pistolero che estrae una Colt . Fate conto, Steph Curry : simile . Tanto per capirci, se non avete idea di chi sto scrivendo : designato, nel 2005, miglior giocatore della storia del college basket. Detentore del record realizzativo universitario in stagione : 44,2 punti di media. E- tenetevi forte- quando il tiro da tre punti ancora non esisteva .  E dunque caro Alex : il prossimo anno, non a Gerusalemme ma alla Continassa ? Saranno 44 all'anagrafe e hai visto mai che ...?

 

 

MADAMA IN MOSTRA

 

120 anni di storia. Una mostra celebrativa al Museum, curata da Walter Veltroni, tifoso doc della Signora . Da qualche tempo Veltroni si dedica  più che alla politica alla letteratura, al giornalismo e al cinema. Ora anche questa mostra, presentata ieri. Ne conosco solo le linee guida, ma andrò certamente a vederla. Per quello che ho appurato, assolutamente imperdibile . Un pezzo di storia : non solo bianconera. Per chi chi non ha letto, per chi non c'era , per chi non sa.  Trionfi e sconfitte, gioie e dolori. Ma soprattutto la Storia. Quella di una Dama di gran lignaggio. 

 

LA PROCURA E DE LAURENTIIS

 

Molti lettori mi hanno scritto - anche privatamente - per chiedermi un parere sulla vicenda Napoli- Biglietti Camorra, simile per certi versi a quella della Juventus.

A me la vicenda sembra dissimile. Al pari del perimetro delle circostanze .

A Torino, la Procura ha emesso il suo giudizio dal punto di vista penale, escludendo reati da parte della Juventus . A Napoli, la Procura consorella, non ha sulla vicenda neppure aperto un fascicolo. La Procura federale ha archiviato stante l'assenza di documentazione. Nel fascicolo sono stati trovati solo ritagli di giornale.

La Procura di Napoli è notoriamente un “porto delle nebbie“ . E' la Procura di Narducci e Beatrice. E' la Procura che permette al carabiniere Auricchio di fare scena muta. E' la Procura che evita a Massimo Moratti la convocazione come testimone. E' la Procura dalla quale sono spariti ( presi da chi ? ) i filmati dei sorteggi, prove dell'accusa,  che avrebbero scagionato i designatori da ogni ipotesi di deliberata manomissione delle “ palline “ estratte ogni settimana con i nomi degli arbitri all'interno .

Pecoraro, tuttavia, non poteva fare altro.

Diversa la decisione di archiviare anche il fascicolo nel quale dirigenti del Napoli erano ritratti accanto a camorristi . Una foto prova poco : non è detto che quei dirigenti sapessero con chi avevano a che fare. Ma la presenza del figlio di un boss a bordo-campo,  (come persona autorizzata, inevitabilmente dal Napoli ) questo è un fatto assodato.

In generale, benché la velocità con la quale si è chiusa la vicenda possa creare qualche sospetto di disparità di trattamento ( anche da parte della Commissione Antimafia ), reputo che Giuseppe Pecoraro abbia agito, in questo caso, ragionevolmente.

Il problema è che Pecoraro  farebbe bene a dedicarsi a cose ben più importanti di quelle nelle quali con passione sospetta si sta impegnando .

Per esempio andare a fondo sull' antisemitismo comprovato di una buona parte dei tifosi della Lazio. Per esempio andare a fondo sui sentimenti e le valutazioni di Claudio Lotito le cui inaccettabili esternazioni ( “annamo a fa' sta sceneggiata ne la sinagoga“ ) sono già passate in cavalleria. Per esempio indagare sulla provocazione (di Lotito) di riaprire la Curva Sud : quella dei razzisti .

Di Pecoraro penso tutto il male possibile. Ma lo pensavo già quando era prefetto di Roma.   L'archiviazione della vicenda partenopea- peraltro- non accresce la mia avversione per l'uomo .

Resto tuttavia del parere che le cose vadano sempre messe nella giusta ottica: è Tavecchio dopo aver consultato il governo ( oltre ad una serie di eminenze in grigio che a Roma detengono il potere, politico e calcistico ) che ha posto Pecoraro sulla poltrona di Procuratore Federale.

E' Tavecchio il vero problema. Il fatto che Andrea Agnelli su lui abbia nel tempo cambiato parere, non sposta di un millimetro il mio personale giudizio. Reputo Carlo Tavecchio il peggior presidente federale della storia .

Poi, amici lettori, se volete, potete chiudere la cosa con una battuta .

La differenza tra le due vicende ? La differenza sta in 581 milioni di euro di risarcimento danni (richiesta della Juventus pendente al Consiglio di Stato ) per i danni relativi a Calciopoli. Dite che alla Procura Federale non dovrebbe interessare e che la cosa non dovrebbe influire sul suo giudizio ?

 Se lo pensate, potete tranquillamente credere che il sottoscritto sia l'Arcivescovo di Antiochia . 

 

 

ITALIA: A TUTTI I COSTI

 

E' dal 1958 ( disastro a Belfast contro l'Irlanda del Nord ) che l'Italia ( allora carica di oriundi ) non manca l'obiettivo mundial. La Svezia è squadra fisica, tecnicamente meno dotata dell'Italia, ma da quelle parti gli azzurri non vincono dal 1912 . Insomma il duplice confronto è delicatissimo . E l'auspicio- almeno il mio personale- è che la nazionale si qualifichi  ai  mondiali di Russia consentendo a Buffon di disputare il sesto mundial . Per quanto si è visto nei mesi scorsi sul campo,  l'addio di Pirlo a calcio giocato è stato prematuro. Uno così sarebbe ancora servito . Onore al Maestro che per tanti anni ha deliziato chi ama il football. 

Ci sarà Verratti che non è mai diventato il suo erede e che difficilmente lo diventerà. Altre caratteristiche, altro temperamento. Bravissimo ma diverso .

Si capisce che varando un 3-5-2 Ventura abbia una paura dannata della trasferta svedese. E' comprensibile. Serve al calcio italiano una Nazionale qualificata. Serve alla Fifa una Italia che in Russia partecipi. Ma gli svedesi anche senza Ibra venderanno cara la pelle. Italia : a tutti i costi . Anche perché – nel caso di disastro- al quale non voglio pensare, sia Ventura che Tavecchio dovrebbero rassegnare irrevocabili dimissioni in una situazione che diventerebbe esplosiva .

Con un unico futuribile vantaggio : nel caso di disastro, tutto il movimento ( a cominciare dal governo ) avrebbe la possibilità di fare quanto non fece dopo Calciopoli; rifondare l'intero sistema. Fare le riforme, spedire fuori dalla porta i gattopardi che dal 2006 hanno lavorato esclusivamente per la “ conservazione “ .

Nel caso di disastro dovrebbero essere aperte le finestre facendo entrare aria fresca. Con una governance non ottuagenaria . Con manager preparati , in grado di affrontare le numerose dinamiche di un calcio che necessariamente diventerà sempre più tecnologico, sempre più globalizzato, sempre più legato ai flussi economici .

Esigenze presenti ed urgenti anche in caso di qualificazione al Mondiale. Anzi : forse anche di più. Tavecchio ha detto : prima la qualificazione, poi i vertici della Lega e A e quella di B . E poi le riforme . Dai, Tavecchio, questa l'abbiamo già sentita : suonata e ripetutamente cantata.    Poi ? Poi, campa cabballus . Che non è, presidente, una gaffe delle sue . I tardo-latini adoperavano il termine. Se non rammento male già Velleio Patercolo. Non sa chi è ? Si fidi : non è un amico di Lotito .