L'IMBOSCATA - Facce indimenticabili, Juve sopravvissuta ad errori Allegri. L'ultima di Gigi, la promessa della squadra. Asa, Can e un...Babbà. Paratici attratto da Pellegrini. Il mister ha un altro pallino. Futuro giovani e mistero de Vrij...

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
09.03.2018 00:09 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Facce indimenticabili, Juve sopravvissuta ad errori Allegri. L'ultima di Gigi, la promessa della squadra. Asa, Can e un...Babbà. Paratici attratto da Pellegrini. Il mister ha un altro pallino. Futuro giovani e mistero de Vrij...
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

FACCE DA JUVE 

 

Quelle facce: indimenticabili. Quella di Buffon e quella di Chiellini. Quella del Pipita e quella di Dybala. 

La Juventus è questa: una  squadra capace - soffrendo - di entrare nel fuoco e di non scottarsi. Capace di reagire e di ribaltare un risultato in 120 secondi. Vade retro, laudatores dell'ultimo secondo: turisti per caso a spese dei vostri giornali. Non ce n'è stato uno che abbia visto (dalla tribuna, da dove la visuale è dall'alto e si vede meglio) il fuorigioco di tre metri (tre metri, maledizione, non trenta centimetri ) sul colpo di testa di Kane che ha portato al palo che ha spaventato Allegri.

Scrivete e discettate sempre in base al risultato. Alla sensazione dell'ultimo secondo. Pronti a sostituire il veleno con il miele. La Juventus è sopravvissuta agli iniziali errori di Allegri e ad una cinquina arbitrale infame dal punto di vista tecnico .

Allegri sbaglia (e non è la prima volta) quando si affida ad una difesa a tre dove Barzagli soffre le pene dell'inferno contro l'indemoniato Son. Sbaglia a dirottare Matuidi sulla fascia dove il francese è risultato un pesce fuor d'acqua. 

Vero: rotazioni limitate. Ma l'ingresso di Asamoah e dello svizzero cambia la gara. Il Tottenham è una buonissima squadra. Ma non ha i fenomeni a lungo lodati e sponsorizzati . Kean con Chiellini alle caviglie ha fatto virgola. Dembelè un compitino senza pretese. Eriksen che ha i colpi migliori, non ha mai avuto bastante libertà di movimento . E quanto ad Alli ha ragione Wenger: è un  tuffatore al confronto del quale Chiarugi era un dilettante. Solo Song è apparso una scheggia  con molte attitudini e altrettante qualità .

 Se l'arbitro concede il più grossolano rigore (non fischiato) della recente Champions, cambia anche la partita. 

Ora Madama può concentrarsi per qualche settimana sul campionato. Che recita in sequenza: Udinese, poi Atalanta, poi Spal a Ferrara. Niente nel calcio è scontato: vietato gonfiare il petto e pensare di avere punti in casella prima di giocare. Vedremo.

 Non mi sbilancio, non per prudenza, ma perché sono abituato a fare i conti a babbo morto. Non mi piacciano quelli che stilano tabelle di marcia: sono patetici.

Tocca alla Juventus e tocca al Napoli atteso da una gara non semplice al Meazza contro l'Inter. Che non è bella, non è in fiducia, ma che è fisica. Come la Juventus, come la Roma : il tipo di squadre che il Napoli sette bellezze , soffre .

Il Napoli è ad un bivio: o riprende subito la marcia, o potrebbe maledire la scelta pelosa di “uscire“ da tutto per dedicarsi esclusivamente al campionato. Non tiro in ballo l'etica: Machiavelli non abitava sotto il Vesuvio, ma anche a Mergellina “il fine giustifica i mezzi“ . Il “fine“, però bisogna centrarlo. 

Mi fanno sbellicare le mosche cocchiere che continuano a parlare di “fatturato“. La Juventus in Europa veleggia tra il settimo e il nono posto. Non ha i dobloni del Psg, né quelli del Barcellona, del Bayern, del Real Madrid o del City. Ma le ghinee non bastano, come dimostra l'ennesimo fallimento dei paperoni arabi di Parigi. Come dimostra l'avido Mourinho, che ha più denari di tutti nel mondo, ma che non è detto vincerà la Champions. La Premier sicuramente non la vincerà.

La Champions è questione di abilità (City) di esperienza e storia (Real), di fortuna (Barcellona a Londra contro Conte), ma anche di carattere. E sotto questo profilo la Juventus di Allegri è avanti con il lavoro. Una legione del tribuno Massimo: gente dura. Perché? Perché Gigi Buffon è alla sua ultima stagione europea , pronto ad accomodarsi  accanto a Nedved  dietro ad una scrivania. Perché la Champions è l'unico trofeo che gli manca e i compagni glielo hanno promesso: “Gigi, daremo l'anima per andare a Kiev a vincerla“ .

Ora, obiettivamente, ci vuole anche fortuna. Parliamo della “carta“ .

 La verità è che questa Juve è stata costruita per innescare il contropiede delle ali. Se Allegri recupera al meglio Cuadrado e Bernardeschi, con il solito Douglas Costa (tra i migliori anche a Londra), la Juventus sarà altra cosa .

Per il momento Madama si gode la vittoria a Londra (su un campo e contro una squadra che in stagione non aveva mai perso). Si gode il passaggio del turno in rimonta. I gol di Higuain (monstre) e di Dybala, determinanti anche in Europa.

Mio parere: la glacialità con la quale Dybala ha fatto secco Lloris mi fa pensare che il bimbo con la faccia da killer andrà in striscia. Anche quello è stato un gol alla Sivori. In questo senso: ho due occasioni e faccio un gol. Con la sicurezza di uno che si sente strapotente.  Sapete cosa penso? Che al prossimo sorteggio, tutti ma proprio tutti quando uscirà il nome Juventus si attaccheranno a qualche amuleto. Perché Madama è una rogna. Anche per quelli più forti di lei. Anzi: soprattutto per quelli più forti di lei . 

 

 JETTATORE

 

Solitamente non ascolto le interviste post gara. Sono noiose .

Solitamente mi sintonizzo su Telelombardia. Dove ci sono colleghi competenti (Ordine) , passionali ma mai banali (Suma, Chirico, De Carlo, Biasin), disincantati (Rossi) macchiette eccentriche (Pompilio che fa lo scemo ma che scemo non è) , ex allenatori capaci di esaminare la partita con acume , tifosi di svariata professionalità  (avvocati, giornalisti, medici, agenti di borsa, agenti immobiliari) più o meno godibili.

Chi dirige la rappresentazione lo fa in modo astuto. Una trasmissione senza immagini, vive di chiacchiere: deve inventarsi ogni volta un tema. Con un suo esperto arbitrale (Marelli), con esperte di mercato (alcune impeccabili , altre eccessivamente imbellettate), con  “conduttrici“ in appoggio di gradevole aspetto e non infrequente competenza.

E poi c'è il piatto forte : il napoletano trasformista. Cabarettista della trasmissione ed imprescindibile uomo spettacolo. Un guitto da Carro di Tespi che brillantemente coniuga la versione aggiornata di Pappagone- De Filippo storpiando nomi, aggettivi e congiuntivi. Inventivo nel saccheggiare ad ogni puntata una decina di trovarobe .

Si chiama Mimmo, canta, balla, sentenzia: solitamente con ironia e simpatia .

La tradizione dei Bertoldo che mettono a “nudo il re, è lunga. Data da Plauto, passando nel Cinquecento con la Commedia dell'Arte per tutti gli Arlecchini e gli Alequin della storia. Chi conosce gli spettacoli di Dario Fo sa che questo tipo di comico era diretto, volgare, osceno. Tirava dal palcoscenico escrementi in platea, apostrofava malamente qualsiasi potente: il tribuno che si faceva fustigare dagli schiavi più imberbi, il senatore che rubava sulla decime, la moglie dell'imperatore che andava di notte per lupanari, il trimalcione di turno che spendeva denari non suoi“. Una umanità sputtanata.

Plauto a teatro, Marziale con tabula e stilo . 

Il nostro Mimmo, al massimo spiega la dinamica e la vitalità dei capitoni quando si infilano nella rezza degli avversari del Napoli.

Ma anche i migliori finiscono per farla fuori dal vaso .

E così per Tottenham – Juventus, il fantasista di Telelombardia si è presentato con un inappuntabile completo scuro, camicia bianca , cravatta nera, bombetta in testa e occhiali verdi sul naso . Un uomo della City, ha chiosato in apertura. Ora a parte che l'ultimo a vestirsi a quel modo- anche tra quanti frequentano la Borsa londinese- probabilmente è stato Alberto Sordi nel suo celebre “Fumo di Londra“, il nostro partenopeo ha semplicemente barato.

Quella mise era la “divisa“ di un oscuro figuro, noto negli anni Settanta come Ciccillo O' Musicante . Di professione jettatore. Uno che pretendeva di farsi pagare (persino dal Napoli ad un certo momento) pur di non portare il malocchio sui campi di calcio .

La figura dello jettatore è stata consacrata da Pirandello nella celebre novella “La patente“ . Un povero cristo, accusato di portare “sfiga“ si veste di nero, con occhiali neri , privato di ogni opportunità, scansato dai più, che arriva a pretendere la “ patente “di jettatore per poter esercitare l'unico mestiere che la società gli concede .

 Un  personaggio portato sullo schermo da Totò nel 1954  per la regia di Zampa .

Lo jettatore veicola sfortuna, malocchio, maleficio . Almeno, “pretenderebbe“ di portarli .

Lo jettatore se ne sta immobile aspettando che la sfiga si attivi. Niente da fare: non con la Juve. Punito, lo jettatore, nel modo più beffardo. Il gollonzo di Son che illude, poi un uno-due da Cassius Clay e tutti a nanna. Jettatore compreso.

Dato all'ingegno partenopeo quanto gli spetta, al Mimmo jettatore la ciambella è venuta male.  Sarebbe stato divertente che dopo essersi così presentato, spogliatosi, almeno degli occhiali, avesse sorprendendo tutti, tifando da ultras juventino. Avesse contribuito ad esaminare seriamente una gara basilare non solo per la Juventus, ma per il calcio italiano. Persino per quel Napoli che ai campioni d'Italia sta contendendo lo scudetto. Lo dico con la simpatia che ho per una persona che non conosco, ma che mi allieta con le sue invenzioni. Occasione persa: jettatore penoso. In ghingheri ma poco credibile: nu guappo e' cartone. Sarà per un'altra volta.

 

ASA, CAN E UN...BABBA' 

 

Dite che il mercato è fermo? Niente a fatto. Va a pieno regime. Intanto Asamoah ha ribadito da Londra: “ Alla Juventus sto benissimo, non ho alcuna intenzione di andare via“. Brutte notizie per l'Inter . Buone per Madama. Che con l'arrivo di Spinazzola e quello probabile di Darmian chiude il domino degli esterni bassi nonostante le partenze dello svizzero (fine contratto) e quella possibilissima di Alex Sandro.

Altro? Can dovrebbe arrivare. Ma fino a quando il Liverpool resterà in Champions , il turco-tedesco non prenderà in mano la stilografica.

 Pellegrini? Sono avanti: ho certezze in questo senso. Florenzi? É solo un sondaggio. Sul secondo centrocampista le considerazioni sono queste. Pellegrini costa 25- 27 milioni, ha una clausola, ha tecnica e – a mio parere- margini di crescita. Piace a Paratici. Piace viceversa ad Allegri, il bergamasco Cristante (megaplusvalenza in vista per Percassi). Ha fisico, occupa spazio, salta bene di testa e ha fiuto del gol . Meno raffinato di Pellegrini, al pari di Barella. Il più dinamico dei tre, in grado di ricoprire tre ruoli, ma anche il più grezzo tecnicamente e il più falloso. Ma anche uno che in campo si sente. Tutti e due costano 30 milioni. Perché ormai se ti presenti a Bergamo o a Cagliari a chiedere il magazziniere ti sparano 30 milioni.

Dell'Atalanta piace il Primavera, Melegoni. La Juve lo vuole ma non intende svenarsi. Potrebbe essere trovata una soluzione lasciando il giovanotto in prestito per due stagioni .

Delle cessioni di Mattiello e Lirola (ad Atalanta e Sassuolo) sapete. Rogerio resterà ancora per una stagione con i neroverdi. Probabile che rientri da Crotone Mandragora. Incerto il destino di Orsolini: forse ancora a Bologna. Clemenza cambierà aria dalla B , probabilmente alla serie A. Kean testerà a farsi le ossa ma io reputo non a Verona. Favilli verrà riscattato e per mio conto, finirà in rosa, almeno fino al prossimo gennaio. Pjaca tornerà dalla Germania e avrà grande spazio .

La difesa avrà Caldara. Non credo Howedes. Per quanto riguarda De Vrij è un mistero. La Juve è da tempo defilata, ma De Vrij non ha ancora firmato. Gatta ci cova?

Altri sondaggi. Uno praticamente impossibile: Milinkovic Savic. Ma alla Juve piace e a lui piace la Juve, Lotito è una volpe, ma Lotito ha fallito le elezioni politiche e potrebbe aver bisogno di appoggi per restare (politicamente) in sella . E la politica si fa in due modi: con gli accordi ma soprattutto con i soldi. A buon intenditor .

Non credo alla pista Dembelè. Mi pare un geometra, non un Renzo Piano. Se salta Can, c'è Meyer ma sarebbe un ripiego.

Bisognerà vedere chi uscirà dalla Juventus. Indizi portano a Sandro, Lichsteiner, Howedes, Sturaro , forse Khedira e persino Mandzukic .

 Buffon come detto, smetterà. Marchisio si vedrà: dipenderà dal suo totale recupero.

C'è una variabile molto interessante. Arriva da Parigi. Non Verratti, uno che ha perso quando era ragazzino il treno della Juventus e difficilmente ( ma il suo procuratore è Raiola ) tornerà a salirci.

No, la variabile si chiama Di Maria. Se abbandona la Ville Lumiere, la Juventus su di lui ci sarà. Non ha bisogno dell'esterno Di Maria, ma dell'interno Angel così come lo impiegava Ancelotti al Real ne avrebbe.  Ha un mega ingaggio, ma anche 30 anni. Alle corte ( dicono lo stia corteggiando l'Inter e non solo), Di Maria, con un allenatore che lo “ami“, è un ufo proveniente dal più remoto dei sistemi solari. Un Di Maria che si senta al centro del progetto è uno che ti cambia la squadra.  E io credo – dovesse essere sul mercato - Marotta farebbe carte false per prenderlo. Lo voleva Antonio Conte alla Juve. Ma so per certo che piace anche ad Andrea Agnelli. Nel caso, Max Allegri se lo farà piacere. Anche perché uno che storcesse il naso davanti ad un Di Maria, sarebbe da ricovero alla neuro. E Max Allegri, tutto può essere, tranne che un matto. Di Maria alla Juve sarebbe un babbà liquorosissimo. Già, un babbà : anche un Di Maria al Napoli, però... O no?