L'IMBOSCATA - Donnarumma, il Milan, Raiola e quella voce sulla Juve. Caso Dybala, un finale già scritto. Allegri via a giugno? C'è già un nome nei pensieri di Agnelli. Forza Juve spaventa anche la Figc. Le conclusioni di Giuseppe & Rosy

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
15.12.2017 00:46 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Donnarumma, il Milan, Raiola e quella voce sulla Juve. Caso Dybala, un finale già scritto. Allegri via a giugno? C'è già un nome nei pensieri di Agnelli. Forza Juve spaventa anche la Figc. Le conclusioni di Giuseppe & Rosy
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

TRIELLO MILAN  

 

E' solo l'inizio, quindi meglio armarsi di pazienza: il peggio arriverà nei prossimi mesi.

C'è il Milan in primissimo piano con l'ultimo capitolo della telenovela Donnarumma.

Telenovela? Peggio: tragicommedia . Il Milan vorrebbe “sopire“ con Fassone, incarnazione del Conte Zio. Ma Mirabelli è un Don Rodrigo sanguigno: “Sappiamo tutti da dove viene il male” .

Non dice “Mino Raiola“, il direttore sportivo del Milan, ma è una foglia di fico, volutamente tale. Tradotto: guerra totale. Tra Mirabelli e il più spregiudicato tra gli agenti in servizio attivo .  

Con Donnarumma, anzi “i Donnarumma“ in mezzo. Fonti partenopee hanno narrato di uno scazzo  addivenuto tra Mirabelli e Donnarumma padre. Siamo al triello stile “Il buono, il brutto e il cattivo“. Il titolo è del compianto Sergio Leone: se vi va smazzate voi i ruoli, io mi astengo.  

Antefatto, giusto per far capire. Estate 2017: Gigio Donnarumma guadagna meno di 300.000 palanche al mese e il suo contratto è in scadenza . Il suo agente, Mino Raiola cala le carte: “Lo vogliono in molti, in Italia e in Europa. Non mi è chiaro chi diriga la baracca al Milan ergo, fino a quando non parlo col padrone, scordatevi il rinnovo“. Ma il padrone non parlerà. Né con Raiola, né con i giornalisti. Non è chiaro se abbia mai parlato con Fassone. Lui sostiene di sì. Ma visto che non si sa dove  il signor Lì abbia gli uffici il dubbio, lecitamente, rimane .

 Comincia a quel punto la mozione degli affetti: Gigio non te ne andare, Montella si reca, in missione pastorale a casa dei Donnarumma. Tifoseria già a giugno, spaccata tra quelli che “Gigio è il futuro“ e quelli che “Mercenario, vattene“. Agli Europei, un club milanista (polacco, se non rammento male) copre la porta di Gigio,  durante una gara, con dollari falsi.

Tira di qua, tira di là, al modico prezzo di 6 testoni al mese (più 1 al fratello ingaggiato come terzo portiere) Gigio firma fino al 2021. Raiola non c'è, al momento dell'autografo. E l'avvocato di Don Mino esce dalla stanza incazzato come una biscia mentre  Mirabelli a favore di telecamera, “scappellotta“ il figliuol prodigo “milanista nelle viscere“ .

Particolare: raccontano ci sia “ allegata “anche una clausola-codicillo, pari a 70 milioni  per lo svincolo. Ci starebbe: Gigio è appena diventato maggiorenne e tecnicamente è fortissimo. Ma  nonostante le frizioni, i Donnarumma non hanno mollato Raiola. E sempre i Donnarumma forse non  restano insensibili all'idea di andare nel giro di 12 mesi a raddoppiare (In Francia o in Spagna) il conquibus percepito da Gigio a Milano. Hai visto mai che l'emiro parigino, eccetera?

Dicembre, pochi giorni fa. Raiola fa sapere al mondo,tramite il suo legale che Mirabeaux gli ha tirato un “pacco“. Che l'allegato con la clausola non è mai stato depositato e ratificato. Che Gigio sarebbe stato  “costretto” a firmare ( una dichiarazione di Gigione lo confermerebbe) dopo  coercizione psicologica. E che azioni legali sono alle porte .

Ora, a parte che a 6 milioni l'anno tutta Italia si farebbe volentieri coercizzare, l'astuto Mino bluffa.

Non ci sono i termini né  giuridici, né sportivi per una simile azione . Ma la “bomba“ è destabilizzante. Per Milan – Verona di Coppa Italia, un migliaio tra le  infreddolite 10.000 anime presenti al Meazza, fa conoscere rumorosamente e attraverso uno striscione ( come è potuto impunemente entrare?) il suo pensiero sulla vicenda: “ Ora basta: vattene alla Juventus“ .

Il Milan vince largo senza subire gol. Ma negli spogliatoi Gigio crolla in pianto dirotto, rincuorato ( a prima cosa bella di Bonucci negli ultimi mesi ) dal capitano insignito dei gradi dalla società. Il gesto è da fratello maggiore. La foto, per quanto esprime è di una emozionante bellezza .

Il danno, tuttavia, è fatto. Gigio potrebbe dire: Mino, hai stufato. Ma non accadrà. E il campionato di Gigio, pur difeso da società e allenatore, con i tifosi inferociti potrebbe diventare un inferno. Via  a gennaio ? Difficile. A giugno ? Più che probabile. Dove? A Madrid o a Parigi. Ma esiste un retro-pensiero, al quale francamente credo poco, ma che per completezza riferisco. Da mesi si stanno chiedendo gli analisti: ma come è possibile che la Juventus che poteva prenderne 70, abbia ceduto Bonucci al Milan per soli 40? Già: porqué? 

 

 

MADAMA E IL GOSSIP

 

Ovviamente non poteva, nel trip gossiparo,  non esserci la Juventus. In sequenza: il “caso“ Dybala, rampognato da Nedved per l'attuale opaco momento di forma.

Vai col liscio: il rapporto con la fidanzata Antonella. Le evasioni notturne “scoperte“ durante la presenza a Torino di Dani Alves. Il peso del “dinero“ ( secondo Zamparini). Ma no: sempre di dobloni si tratta ma sono quelli rivendicati dallo sponsor, dopo che la procura della Joya è passata al fratello. Ma soprattutto ci sono i “pessimi“ rapporti dell'argentino con Allegri: dopo Alves e Bonucci ecco Dybala. Che certamente se ne andrà a giugno. Ma per una pipa di tabacco, visto che Real e Barcellona non lo vogliono più. Finita? Beh i mal di pancia di Alex Sandro sono noti: altro destinato a fare le valige.

 

DAGOBUFALE

 

 Madama è una polveriera: lo ha scritto il mefistofelico “spione“ bardato di anelli. In tre hanno chiesto la cessione. Costa? No: contrordine compagni, ci siamo sbagliati. I tre sono Cuadrado, lo svizzero e Alex Sandro . Anche loro allergici all' Acciuga, presto svuoteranno gli armadietti. 

Ha avuto un seguito la “clamorosa“ rivelazione sul terzetto che “ha chiesto la cessione“? None, dicono nell'Urbe .

 Tra una zilianata e una pistoccata ecco il Barcellona minaccioso: non vuole più Dybala, ma Pianjc  lo vuole, eccome . E poi c'è Florentino, che pare si sia invaghito di Bentancur  e si sa, quando Florentino “habla“ nessuno è in grado di negarsi .

E poi c'è Allegri, che avrebbe un contratto appena adeguato ma considerato che il management è in scadenza nel 2018, hai visto mai che il nuovo piano industriale non preveda il cambio, magari concordato, di allenatore ?

 Marotta avrebbe, nel caso, pensato ad Ancelotti. E' una voce che gira da almeno tre settimane. Mi hanno raccontato chi l'ha messa in giro: uno non è attendibile.

 So che viene monitorato Simone Inzaghi. Ma posso confermarvi che in caso (remotissimo) di  cambiamento di rotta il nome che scalda Andrea Agnelli è quello di Zinedine Zidane. Via dal Real? Potrebbe. Madrid non è in disarmo ma sembra alla fine di un ciclo, all'interno del quale Zizou ha vinto l'inimmaginabile . 

 

SPALLETTI E LE FOGNE

 

Per non farsi mancare nulla, c'è stata anche l'improvvida uscita di un opinionista tifoso su Jtv, organo televisivo della Juventus con relativo invito al mondo Inter a “nascondersi nelle fogne“ .

Immediate scuse della direzione per l'indifendibile uscita. Ma vicenda “cavalcata“ da Spalletti. E' responsabile un media per quanto un ospite dice? Oggettivamente lo è. Ma neppure la Cnn è in grado di prevedere quanto e come un ospite nei suoi studi possa  inopportunamente “sbroccare“. Come sosteneva un antico adagio pubblicitario: “Tutto fa brodo“. Specie alla vigilia di una gara basilare nell'economia di una stagione .

 

MADAMA INGRANI LA SETTIMA

 

La verità è che la forza - nonostante il pareggio forzato -  espressa da Madama contro la “grande novità del campionato“ sta terrorizzando la compagnia. La Federazione in primis: un altro scudetto della Juventus ridicolizzerebbe il campionato italiano ben più di quanto non reputi Renato Portaluppi. E visto che gli “sgoop “ sulla Signora continueranno, il rimedio contro le punture dei tafani è sempre il solito: Madama metta la settima (il riferimento numerico è assolutamente voluto) e spinga a tavoletta fino allo striscione del traguardo. E in Europa provveda a togliere i sassi che stanno infastidendo Andrea Agnelli : a cominciare dal Tottenham , tosto ma alla sua portata. Quanto a Paulo Dybala: rammenti cosa diceva dei gol Van Nistelroy. “Sono come la salsa: quando togli il tappo dalla bottiglia scendono nel piatto a profusione “ . Insomma ne basta uno : il resto arriverà di conseguenza.

 

“VARATA“ DI ROMA:  GOMBLOTTO?

 

In attesa di vedere cosa produrrà gennaio (ho avuto conferme: le possibilità che Can, arrivi a giugno a parametro zero a Torino sono prossime al 70%) sto vivendo la sceneggiata  innescata dalla Var in Lazio – Torino . Non entro nei dettagli degli errori, veri o presunti. Cònstato che la Lazio grida al complotto. Cònstato che i media capitolini sono del medesimo avviso. Cònstato che Lotito minaccia di ritirare la squadra dal campionato. Ma la Var non doveva sopire le polemiche? Non è la Var che ha ridotto le proteste del 30 %?. Provate a non fare gli ipocriti : mettiamo che quanto è successo in Lazio – Torino fosse capitato in Juve- Inter, non importa a “ favore “ o “ contro “ chi. Mi dite come se ne sarebbe usciti ? Ve lo dico io : male.

 

INTER: SENTITO RAZZI ? 

 

Il senatore di Forza Italia, Fattilicazzitua Razzi ha rivelato che il dittatore della Corea del Nord (del quale il fonatissimo parlamentare è personale amico), è un accanito tifoso dell'Inter. Kim eccetera è il Punk Dux che minaccia di bombardare con testate nucleari gli Stati Uniti e che una settimana sì e una no, si diverte a sparare missili ( non armati ) che si inabissano nel Mar del Giappone a poche centinaia di metri dalle coste nipponiche. Razzi è diventato popolare grazie alle imitazioni di Maurizio Crozza: sul quale pesa l'inemendabile responsabilità di averlo fatto diventare un Monstrum.

 Che in latino non significa “ mostro” ma “ prodigio”. Cioè un dritto, un “figo“ .

Ora delle due l'una: o Razzi dice la verità e allora per l'Inter la cosa non può che risultare imbarazzante. Oppure Razzi ha sparato una incontrollabile minchiata e all'Inter non resta che un percorso. Per dirla alla Crozza-Razzi: “ Farsi una causa sua “. Chiedendo i danni .

 

GIUSEPPE & ROSY

 

Il presidente della  “Commissione Antimafia“ Rosy Bindi  ha esposto alla stampa le conclusioni sullo stato dell'Unione .

Inevitabile il riferimento alla Juventus. 

Ha detto Bindi a proposito della vicenda biglietti, n'drangheta, bagarini, ultras bianconeri: “Non complice la Juventus, ma neppure vittima. La società si è data delle regole che la rendono più forte. Ma non immune“ .

Voglio essere chiaro. La moglie di  Cesare non può essere sfiorata dal benché minimo sospetto. Quindi, bene ha fatto la Commissione a passare al setaccio, ogni possibile, eventuale, leggerezza della Juve .Nessuna indulgenza - sul tema - può essere concessa.  Ma Bindi non può pensare che le società di calcio facciano (tra l'altro senza alcun reale potere) quanto lo Stato non sa, non può, da decenni non riesce, a fare . 

Non so se Bindi abbia tenuto in conto quanto espresso dalla Procura di Torino nel Processo Alto Piemonte. So che immagini di qualche mese fa ritraggono Bindi sorridente accanto a Giuseppe Pecoraro. L'uomo che pretenderebbe lo scalpo di Andrea Agnelli. L'uomo che benché colto in flagrante errore, benché ostinato nel non ammettere il medesimo, benché acrobata sul ghiaccio e sugli specchi nel negare le evidenze , è stato ascoltato da Bindi come attendibile Sibilla .

Ho troppo rispetto per la Commissione Antimafia e per il suo lavoro per trarre conclusioni. 

Benvenute denunce per arginare i mafiosi e i loro traffici. Ma con le denunce, please, anche i rimedi, le soluzioni. Che spettano, fino a prova contraria, alla Politica e a chi governa . Non certamente alle società di calcio. E neppure alle “interpretazioni“ dei questurini federali .