L'IMBOSCATA - Altro che derby d'Italia, è una faida! La Juve faccia un regalo al Principe Andrea. Dybala cambia ruolo? Pallone d'Oro, la giustificazione di Sconcerti. Raiola ha impegno con Nedved. Occhio al mercato brasiliano. Un ex potrebbe tornar

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
07.12.2018 00:33 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Altro che derby d'Italia, è una faida! La Juve faccia un regalo al Principe Andrea. Dybala cambia ruolo?  Pallone d'Oro, la giustificazione di Sconcerti. Raiola ha impegno con Nedved. Occhio al mercato brasiliano. Un ex potrebbe tornar
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

MAI SARA' UNA GARA NORMALE 

Lo chiamano “derby d'Italia“. Ma è altro: una faida.

 Nata all'inizio degli anni Sessanta, proseguita nei decenni, ingigantitasi dopo Calciopoli.

Non sarà mai una partita normale. E temo, come sovente è accaduto, non sarà una bella partita.  Al netto degli ufficiali buoni rapporti, i due club si detestano. I tifosi di più. L'Inter sogna il colpo gobbo alla Stramaccioni. I tifosi della Juventus sognano di azionare la “ruspa“.

I media, dal canto loro “sognano“: a senso unico. La sintesi in un titolo: “Tutta Italia tifa Inter“. 

 Rammentate Ceccarini, l'arbitro dello scentro tra Juliano e Ronaldo nel 1998, episodio per il quale da decenni la gens neroazzurra si reca settimanalmente al Muro del Pianto? Lo hanno (ideona) intervistato. E lui ha ribadito (svelando tra l'altro di aver avuto una “simpatia“ per l'Inter) che: “Anche con la Var NON sarebbe stato rigore“. Il contenuto è suo, la maiuscola, mia.

 Corretta o meno l'interpretazione è - a distanza di anni - quella di Ceccarini . Tutti, ma proprio tutti hanno riportato fedelmente il suo pensiero. Tranne, uno. Anzi: una.

 Lì, per ore, un sottopancia ha spiegato che: “Anche con la Var sarebbe stato rigore“. Errore di battitura? “Manina“ tifosa? Caso di collettiva distrazione redazionale? Chissà.

Non avendo l'Inquisizione televisiva ottenuto quanto sperava, Ceccarini si è beccato del Fonzie: un simpatico bugiardo.  

E a stretto giro di tweet di peggio: del Tolomeo. Uno che, sulla Terra, aveva ridicole idee.

La Juventus arriva alla gara con le sue sicurezze, il suo gioco, la schiettezza di Allegri. Che sa quanto questo match “valga“. Ma che essendo Allegri ha spiegato: “Conta di più la gara con lo  Young Boys“. Difficile, lo pensi. 

 L'Inter ci arriva con una ritrovata solidità, con il suo Icardi, killer non infrequente contro la Juve, con i criptici ragionamenti di Spalletti.

Sarà una partita dura. Una partita nella quale in palio non ci sono solo tre punti . Juventus – Inter è una gara dove a contare sarà solo il risultato. Madama faccia un regalo al principe Andrea, per i suoi 43 anni: glielo deve.

Non ci sarà, probabilmente, Beppe Marotta (dirigente in pectore dell'Inter) all'Allianz. Ci sarà Asamoah, per il quale auspico applausi, per quanto fatto in tante stagioni con la maglia della Juventus. Ci sarà soprattutto Spalletti, “graziato“, nonostante l'espulsione beccata  in Roma- Inter. Non entro nel merito del provvedimento. Ma a qualcuno, certamente, stanno girando gli zebedei. Per ragguagli: citofonare Walter Mazzarri. 

MODRIC TRA NOIA E FLORENTINO

Lunedì sera, mentre il Napoli espugnava con merito il campo di Bergamo, è stato assegnato il Pallone d'Oro. Nessuna sorpresa: vittoria di Luka Modric . 

 A dare una spiegazione alternativa a quella che tutti bisbigliano (Florentino Perez è politicamente talmente potente da poter condizionare anche il giudizio dei bravi colleghi che  votano per France Football) ci ha provato, ottimamente, Mario Sconcerti sulle pagine del “Corriere della Sera“ .

 Il premio a Modric è stato alla carriera: quella del più forte centrocampista del mondo. Glielo hanno dato perché negli ultimi dieci anni il premio era stato appaltato dalla ditta Messi-Ronaldo e quindi stava diventando una abitudine che “cancellava la notizia“ . 

Un Ronaldo senza la maglia del Real (benché il premio esaminasse la stagione conclusasi con il Mondiale) è stato una sorta di “liberi tutti“ .

Adoro Sconcerti: solo lui poteva produrre quasi a giustificazione dei bravi giurati il “timore di sfumature di noia“ .

Spiegava Antoine La Motte -Houard  che la noia “ nacque, un giorno, dall'uniformità“. Solo che Antoine eccetera, era uno che, per mestiere, raccontava favole.

MARGHERITE E STELLE ALPINE

 

Chi vince, nel calcio, non si annoia. Chi perde neppure : la noia è un alibi . La cifra di una impotenza. Ha ragione il mio amico Sconcerti a dire che una parata, un intervento difensivo, una costruzione di gioco, dovrebbero valere quanto un gol.

 In un mondo ideale sarebbe così: non nel calcio.

 Se i canestri, nel basket , sono infinite margherite, nel calcio, il gol è una stella alpina. Difficile da trovare, complicata da cogliere.

La rete è l'eucarestia del calcio. Ti ricordi il gol di Rivera in Italia-Germania  4-3, non chi l'ha messa in mezzo. Ti rammenti la magia di Del Piero in quel Juventus – Fiorentina 3-2, non il lancio di  Orlando. Ti rammenti il capolavoro di Pelè sedicenne in Svezia nel 1958 con tanto di sombrero preparatorio. O quello irripetibile di Maradona, contro gli inglesi, a sanare la più grande delle lazzaronate realizzata nel nome de “Dios“ .

A proposito: Gesù (modesto pensiero recapitato a Gianfelice Facchetti) non indossa “la maglia granata“ . Gesù le indossa tutte. 

Hanno privato del Pallone d'Oro uno che ne ha messi, in stagione, 44 in 44 partite: un alieno.

BERNARDESCHI E MERTENS :  SCIPPATI

Nella serata del Pallone d'Oro, in contemporanea l'AIC nel Gran Gala del Calcio ha espresso gli annuali premi a giocatori, allenatori, arbitri. Non sono mancate le sorprese. Se non c'erano dubbi che Allison fosse stato il miglior portiere della stagione, Chiellini e Koulibaly i migliori difensori, Tonali il top espresso dalla serie B, qualche perplessità hanno suscitato i premi assegnati ad Icardi. Giudicato il miglior giocatore della serie A e realizzatore del gol più bello. Il primo ci può stare.

Ma che sia stato di Icardi (una furbata da campetto) il gol più bello della stagione, questa neppure è una ingiustizia: è una malattia del bulbo oculare. 

Ne cito almeno due: entrambi più belli. Invenzioni balistiche con un alto tasso di difficoltà tecnica. 

 Quello di Mertens in Lazio – Napoli per la “sensibilità“ nel disegnare una traiettoria morbida e letale. Quello di Bernardeschi in Juventus – Spal: dribbling, palla alzata di poco col destro, bolide al volo d'esterno sinistro all'incrocio. 

Nottataccia per le giurie: in Francia come in Italia. Per la nota “legge del contrappasso” il miglior arbitro della stagione è risultato Rocchi. Che poche ore prima aveva negato alla Roma  il più solare dei rigori con contorno di polemiche, indignazione, pesanti considerazioni da parte del dominus Nicchi. Per la serie: Dante Alighieri si diverte assieme a noi . 

Potevo lasciarvi senza “mercato“? Eccolo. 

PRELIBATE  MINESTRE RISCALDATE

Per gennaio due nomi: Todibo (perché costa zero di cartellino) e Melegoni per la Juve B con certa ricollocazione (e riscatto) a giugno. In rosa o in una società amica.

 Pogba sembra ormai  una operazione per giugno. O lui o Ramsey. Più lui di Ramsey. Tutti e due? Mai dire mai. Per giugno avanza anche De Ligt: piace al Barcellona, ma Raiola ha un impegno  con Nedved: lo onorerà. Pacchetto Raiola: Pogba e De Ligt. United e Ajax? Saranno accontentate.

Scrivono a Napoli che De Laurentis starebbe  pensando a De Ligt : per favore, andate avanti voi, perché mi viene da ridere . 

 Sempre per giugno, caldo il nome di Tonali. E di Mancini dell'Atalanta. Un terzino arriverà. Difficile Marcelo. Dipenderà da come Spinazzola recupererà dall'infortunio. Il debutto è alle porte. Se convincerà, il “terzino” potrebbe essere  un nome mai finora “gettonato“. Consiglio di non perdere di vista il mercato brasiliano . 

 Chi conosce meglio di me la Juventus e che di professione fa il procuratore, mi assicura che in caso di conquista della Champions il restyling a giugno potrebbe essere profondo: in difesa, a centrocampo, sulla corsia di sinistra e persino in attacco se Mario Mandzukic dovesse lasciare da campione d'Europa per qualche elevata remunerazione cinese.

Visto che a Torino le “minestre riscaldate“ piacciono, il nome che mi è stato fatto è quello di Morata. Perché? Perché oggi Ronaldo gioca in modo diverso rispetto a quello che penalizzava a Madrid, Alvaro Morata.

 Isco? Andrà al City. Rabiot? O resta a Parigi o più probabilmente al Barcellona. Levandowski? Insieme ad Hazard al Real Madrid.

Scrivono che Milinkovic Savic andrà già a gennaio al Milan. Non si sa per quale cifra, né con quale , eventuale, tipo di rateo. Le sanzioni Uefa? Il fair play finanziario? Il rosso di bilancio? I 120 milioni (minimo) chiesti da Lotito?

E che fine farebbe, in caso di arrivo del serbo, Paqueta, simile più al primo Hernanes che a Kaka? Se avete tutte le risposte, forse potete sbancare anche il SuperEnalotto.

Altro consiglio: seguite con assiduità l'evoluzione di Dybala in “tuttocampista“. Guardate come sta lavorando “basso“ nell'impostare l'azione. Se impara ad amministrare senza strappare, se impara a gestire fiato e acido lattico, ad accelerare solo episodicamente verso la porta, se il gol non diventerà una ossessione, beh Dybala non si trasformerà in Pirlo. Ma in qualche cosa di simile a Modric, potrebbe. Le conclusioni e le conseguenze  potete trarle da soli. Non sono difficili .