L'IMBOSCATA - Allegri diabolico, ko pianificato? Il triplete di Tavecchio. Chi giudicherà Agnelli. Ultima stagione di successi, la Juve sarà spodestata. Schick cash. Fate bene i "Conti". Occhio a un '97. Mbappè come Higuain? Ciao Oliviero

19.05.2017 00:10 di Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA - Allegri diabolico, ko pianificato? Il triplete di Tavecchio. Chi giudicherà Agnelli. Ultima stagione di successi, la Juve sarà spodestata. Schick cash. Fate bene i "Conti". Occhio a un '97. Mbappè come Higuain? Ciao Oliviero
© foto di Andrea Bosco nella foto di Mariangela Me

DIABOLICO ALLEGRI

 

Uno: il meno importante dei tre trofei a disposizione di Madama è finito in bacheca. La Coppa Italia che nel Bel Paese non ha il fascino delle (similari) competizioni in Inghilterra o in Spagna ma che, per come è stata conquistata sfidando la statistica, assume un sapore particolare.

 Nessuno in Italia ha mai vinto tre Coppe Italia di fila. E anche questo è un (nuovo) primato realizzato dalla gestione Agnelli, Nedved, Marotta, Paratici, Allegri . Madama lo ha vinto nel giorno dell'anniversario dell'addio al calcio di una delle sue stelle più fulgide: Michel Platini .

Lazio domata in mezz'ora dopo uno spavento (Keita) iniziale. Ottima gara di entrambi i portieri. Due addizioni spettacolari per la Juventus: Dani Alves e Alex Sandro. Con un centrocampo rivoluzionato,la Juve ha dato dimostrazione di sé, ritrovando soprattutto la proverbiale solidità difensiva. Solidità che sembrava nelle ultime settimane un poco evaporata . Difesa che lavora per negare il gol all'avversario e che (Bonucci) sa produrre anche quando l'attacco si inceppa.

Vuole una corrente di pensiero che lo schiaffone preso da Madama contro la Roma, Max Allegri l'abbia addirittura pianificato. Auspicato, per far scendere dal palco delle eccessive lodi, una Juventus consegnatasi al primo match scudetto svagata e spocchiosa. Ci credo poco. Ma vedendo il secondo tempo contro gli Spalletti boys (in infradito) di troppi giocatori, magari i machiavellici ragionatori qualche “ragione“ ce l'hanno . 

Quella di Roma a me è a lungo apparsa una malandata sosia dei campioni d'Italia .

Errore di Allegri? Guardando dal divano, la squadra sembrava mal allestita. Ma poi qualche telefonata ha chiarito la situazione e le scelte. Dybala va gestito:  non sta benissimo e il timore è che si “spacchi“ prima di Cardiff. Dovesse Dybala fermarsi, lo stop sarebbe di  per due mesi. Cuadrado abbisogna di un pit-stop: troppa usura alle gomme dopo la straordinaria gara contro il Barcellona. Marchisio parimenti va dosato: a scanso di ricadute. Khedira sta recuperando. Pjaca rientrerà a novembre e le scelte in attacco sono obbligate.

Domenica ci sarà il secondo match ball contro il Crotone. Allegri ha chiesto al popolo bianconero di essere allo Stadium in gran numero. Ha ragione: serve alla Juve , in questo delicato momento della  stagione, il sostegno dei tifosi.

Personalmente sono stufo di sentir parlare di calcoli e proiezioni. L'unica aritmetica che deve interessare a Madama è quella che indica il 3. E il suo multiplo: il 6 .

Non credo di dover aggiungere altro. Non sarà per niente facile. Il Crotone è ancora in lizza per salvarsi. Giocherà con le unghie e con i denti. Il Crotone è in striscia positiva da sette turni. Quindi la Juventus dovrà affrontare il Crotone come fosse il Real Madrid: con rispetto, intensità, determinazione feroce. Perché questo farà  il Crotone allo Stadium: venderà cara la pelle.

 

IL TRIPLETE DI TAVECCHIO

 

Tanti tifosi  mi scrivono, lamentandosi del diverso approccio, della discriminante “Juventus e le altre“ : cosa vi aspettavate di diverso?

Pensavate che il Torino avrebbe giocato alla morte con il Napoli così come aveva fatto con la Juventus? Toro seduto?  Toro sdraiato, direi. Mi scrivono che l'Atalanta che “grazia” il Milan (non furibonda fino all'ultimo secondo come aveva fatto con la Juventus) mentre friggono le trattative per il passaggio di Kessiè al Diavolo fa venire brutti pensieri.

Non ci sto. Sapete cosa significa tirannia? Non ho sotto mano un vocabolario ma se non rammento male significa: dispotismo, potere assoluto, giogo, arbitrio, oppressione. E certamente ce ne sono altre. Una  società che vince 5 scudetti di fila (altri lo hanno fatto, quelli ai quali piace vincere facile, grazie ai cartoni) e che ha la possibilità di conquistarne un sesto, è una società tiranna. E i tiranni sono detestati .

 Tutti voi sapete per quale motivo la Juventus è diventata un moloch da abbattere. Sei scudetti di fila sono (sarebbero, meglio ancora il condizionale) una sberla sulla faccia di una Federazione inetta. Una Federazione che non vuole ascoltare. Che non vuole riesaminare il passato. Che se ne frega degli altrui torti e che vivacchia incapace di una qualsiasi riforma degna di questo nome. Leggete “Il Gattopardo“: non è solo un grande romanzo. E' la fotografia della Federazione Gioco Calcio Italiana. Ci sono ormai  (da sei anni) due campionati: quello della Juve, contro tutti gli altri. E quello per i posti in Europa. Non dico quello per la retrocessione. Quello ve l'ho anticipato (e due su tre le ho azzeccate, finora) prima che cominciasse il torneo. 

 La sapete l'ultima (si fa per dire)? Per due volte di fila la Lega di serie B ha fatto mancare il numero legale per l'elezione del nuovo presidente, dopo l'addio di Abodi.

 Come si chiama l'autoproclamato candidato alla presidenza della serie B ? Si chiama Lotito: l'ex compagno di merende di Tavecchio. La maggioranza delle società di serie B vede Lotito come la peste: non lo vogliono. Sapete come finirà? Con Tavecchio, uno e trino. Una trinità, una trimurti. Un triplete. Tavecchio, come accaduto per la Lega di serie A, commissario straordinario. “Non va bene“ ha detto il rieletto (al Coni) Malagò. Chissà cosa ne pensa il ministro dello Sport Lotti, uscito eccezionalmente per la finale di Coppa Italia - a fianco del presidente Mattarella e del presenzialista Malagò - dalla sua irrintracciabile catacomba.

Signor Lotti: dica qualche cosa da ministro. Le sta bene, l'attuale deriva del calcio italiano? 

Quindi - sic stantibus rebus - la Juventus non si aspetti regali. Con Madama nessuno si scansa. Lo fanno con altri. La pagnotta, il titolo, Madama dovrà sudarseli . Perché il sesto scudetto di fila (se arriverà) non sarà solo un passo nella Leggenda. Sarà altro. Voi pensate che il calcio si giochi solo sul campo ? Sbagliato. Leggete: e saprete .

 

AGNELLI: DUE AUDIZIONI

Come testimone, Andrea Agnelli è stato ascoltato dalla  Procura di Torino nell'ambito dell'inchiesta Alto Piemonte. Il presidente della Juventus ha ribadito quanto già detto: “ Mai avuto contatti con la malavita. Ho incontrato alcuni  tifosi ultras con il permesso della Digos in un paio di occasioni. Mai parlato di biglietti“.

Mente Agnelli? Bisognerebbe provarlo. Dopo Torino, sempre come testimone, Agnelli è andato a Roma: Commissione antimafia presieduta dall'onorevole Rosy Bindi. Complimenti della presidente per la Coppa appena conquistata. Ringraziamenti. Poi la consueta esposizione: mai incontrato malavitosi. Incontrati ultras, con il permesso della Digos.

Scommettiamo che stavolta l'onorevole Bindi non rideva come in occasione dell'audizione di Giuseppe Pecoraro? Accetto puntate.

Aveva ragioni, Bindi, per ridere? Ne aveva. Come prendere seriamente le balle sparate da Pecoraro, in fatto di intercettazioni?

 Non è noto invece l'umore, nel merito, di Carlo Tavecchio. Aveva annunciato un chiarimento tra lui e Pecoraro, l'ex prefetto di Roma che incontrò il malavitoso Buzzi  (venti anni di gabbio la richiesta del pm al processo Mafia Capitale) a “sua insaputa“. Ma non è chiaro se questo incontro sia mai avvenuto. Del resto anche Tavecchio di cose ne spara e ne ha sparate molte: anche di volere ridurre il numero delle società di serie A. Prima della sua prima elezione. Sappiamo come è andata.

 

PECORARO: VIA!

 

E dopo madame Bindi? Dopo la più numerosa (ma per quale motivo ce ne vogliono così tanti?)  commissione del Paese, Agnelli dovrà affrontare il deferimento del Procuratore Federale. Un signore che sforna per iscritto balle, giudicherà il presidente della Juventus: pensa te.

Maurizio Crozza premier subito: questo è il Paese delle Meraviglie.

Giuseppe Pecoraro, via. Via subito. Ritenevo impossibile un Procuratore Federale peggiore di Stefano Palazzi (quello che non aprì il pc di Tavoroli, quello che non aveva risorse per sbobinare le intercettazioni che incastravano l'Inter, quello che ipotizzò la serie B per la banda degli onesti a tempo scaduto: in avvenuta prescrizione ). Mi sbagliavo: è arrivato Pecoraro. Un uomo e la sua poltrona. Uno che vanta molti amici. A destra, al centro e a sinistra. Al centrodestra, al centro-centro e al centrosinistra. Uno che proprio non se ne vuole andare. Presidente Tavecchio, ma lei lo ha chiesto a Pecoraro di andarsene? Temo di no. Un Conte Zio preferisce manzonianamente “lenire“: sopendo . 

E' con questa roba che se la deve vedere la Juventus. Mica pensavate si trattasse solo di tirare calci ad un pallone: vero? 

 

  PROSSIMA: INUTILE PARTECIPARE 

 

Quindi la Juventus veda di chiudere la pratica scudetto domenica allo Stadium. Per evitare inutili patemi d'animo a Bologna. Anche perché questa è l'ultima stagione utile per vincere qualche cosa in Italia.

 Non lo sapete? Dal prossimo agosto la musica cambierà. Vinceranno tutto, “loro”. Loro che “ci hanno il grano“. Loro che spenderanno e spanderanno. Conte e Simeone gli hanno dato buca? Intanto con Conte non è detto: sul piatto ci sono quindici pippi netti all'anno. E magari si rilancia pure. E poi hanno preso Sabatini, uno spaziale.  Dice: ma stanno a 29 punti di distanza in classifica dalla prima.

E cosa vuol dire? Lo scrivono tutti e lo scrivono tutti i giorni che dalla prossima stagione, non ce ne sarà per nessuno. Madama verrà spodestata, il Napoli si rassegni, la Roma non si considera, il Milan non ha i cinesi giusti . Ce li hanno loro, quelli giusti.

 Guarda che James va da Mourinho e Morata da Conte al Chelsea.

Vedremo, vedremo. Intanto ci portiamo a casa Berardi, Manolas, Rudiger, Naingolan, Shick, Conti, Bernadeschi e Veratti. E se a Pechino gli gira, ci prendiamo pure Silva e Mbappè. E magari Fabregas. Matic e Alonso.

Ma scusa non sono troppi?

Chi se ne frega: li prendiamo e li togliamo alla concorrenza.

Dicono che dietro alle quinte ci siano sempre Tronchetti e Moratti.

 Non hai visto Sky? Per il compleanno di Massimo-del-Triplete hanno persino immaginato cosa gli frulla per la testa.

Dite che sto riportando fanta-pensieri? Dovreste frequentare qualche “onesto“. Questo, vi dirà . 

Non vi dirà che loro fino al primo di luglio non possono fare mercato. E che per farlo onorando il fair play finanziario dovranno vendere per almeno 32 milioni. Non vi diranno che il nuovo padrone ha messo solo 140 milioni per “asciugare“ il debito di oltre 400 trovato quando a Milano ha fatto il closing. Non vi diranno che Thoir per i due anni di gestione, vendendo entro fine anno le sue quote restanti, se ne andrà dal Meazza con una trentina di milioni di attivo. 

Vi diranno: ciao Juve: la festa è finita. E ciao anche Milan: rossoneri, sguratevi l'Avvoltoio. Se  vi andrà di lusso arriverete in Europa League.

Vinceranno tutto “loro”. E' scritto: si percepisce nel vento e nei miasmi dell'inchiostro di qualsiasi giornale. Vinceranno loro, i bauscia. Perché hanno il nuovo Borghi: “Sà la custi?“. Cosa costa? Chiedeva  il vulcanico commendatore varesino. Fosse un giocatore di calcio, di basket, un ciclista, un pugile. O più  eccentricamente un locale alla moda in Costa Azzurra. .

Tocca a loro. Loro, ne sono convinti .

 

IO VOTO CONTI 

 

Da fonte attendibile apprendo che la Juventus - interpellata -  avrebbe smentito qualsiasi interessamento per Andrea Conti. Spero che la fonte sia male informata. Spero che sia una strategia di Marotta per arrivare al giocatore. A differenza di trascorse recenti sessioni, la Juventus al momento ha una sola certezza: a giugno arriverà Bentancur, rinforzo per il centrocampo. 

Andrea Conti: uno che a mio parere la Juventus non deve lasciarsi scappare. E' un esterno anomalo. Che corre, sgomita, gioca semplice, sa crossare e passare. Ma soprattutto, punta alla porta come un attaccante. Certe cose o ti vengono naturali o non le imparerai mai. Conti “annusa“ l'azione. Arriva in mezzo all'area avversaria con l'istinto di un attaccante. E' un giocatore già completo. Ma che può ancora crescere. Certo, il gioco di Gasperini lo aiuta. Ma le doti naturali di questo ragazzo sono evidenti. Tutti sono stupiti per il numero di gol realizzati in stagione: otto. E senza tirare i rigori o le punizioni. Molti sono colpiti  dalla capacità di servire ai compagni palloni semplici e sovente devastanti. Io sono rimasto colpito dalla sua straordinaria prestazione “fisica“ contro Mandzukic. Se uno riesce a “tenere“ un avversario come il croato, significa che ci sa fare. Io spero che Beppe Marotta non si faccia scappare uno come Conti. Conosco la stima di Allegri per De Sciglio, incappato in una stagione sfortunata al Milan. Ma a me pare che De Sciglio non abbia margini di crescita. Che il suo talento sia limitato. Un buon giocatore: se sta bene. Non uno che ti appassiona. Conti, viceversa, sa - nella sua semplicità di gioco – incantare. Certo i gol aiutano ad avere una vetrina importante. E sono una risorsa per la squadra nella quale giochi. Un esterno che sa giocare basso e alto e che sa colpire in zona gol è uno che sposta gli equilibri. Ignoro per quale motivo Marotta abbia su Conti delle riserve. O se le abbia Allegri. Ma se l'investimento deve essere fatto anche in prospettiva, non vedo come De Sciglio sia preferibile a  Conti. Del resto sul  bergamasco risulta ci siano Napoli, Milan, Inter e alcune società della Premier. Si sbagliano tutte ?

Io come sapete, ho sempre approvato il mercato fatto da Marotta e Paratici. Nel caso di Conti, spero pesi il parere di Nedved. Perché è impossibile che il vice-presidente non veda in Conti, alcune delle cose che hanno fatto diventare Pavel Nedved un idolo  della tifoseria bianconera. Ovviamente è la mia opinione. Per questo, lo ridico: dottor Marotta, vada a prendersi Conti. Non  se ne pentirà.  Fronte Benatia: la Juventus ha provveduto (pagandolo in due rate) a riscattarlo dal Bayern. Spero che Benatia non sia quello visto all'Olimpico. Quello in campo a Roma non è un Benatia che può far stare tranquilli. Per il centrocampo Madama sta trattando con il Pescara per il giovane Coulibaly.  Sempre per il centrocampo non è solo una voce quella ventilata da più media di uno scambio Lemina-Paredes. Anche se la Juventus preferirebbe dirottare l'ex Marsiglia all'estero.

I nomi sul taccuino la dicono lunga anche delle idee di Madama per il futuro: per il centrocampo giocatori fisici ma dotati di grande tecnica: Betancur, Paredes, lo stesso Coulibay,  rispondono a questo profilo. I top sarebbero Tolisso e Verratti. Ma su primo Aulas sta alzando il prezzo. Mentre il secondo (per ora)  semplicemente non è in vendita.

Schick : come avevo anticipato siamo quasi in chiusura. La Juve pagherà la clausola di 25 milioni, inserendo un paio di giovani in prestito. L'agente del giocatore vorrebbe che si spostasse da Genova. Ma non è improbabile che la Juve lasci Schick in Liguria per un'altra stagione. Specie se dovesse aprirsi un fonte insperato .

A margine della gara di Champions con il Monaco, Marotta ha incontrato i dirigenti dei neo campioni di Francia. Un colloquio orientativo. Nel quale si è parlato di vari giocatori ma soprattutto di Mbappè. Sono in grado di riferirvi il sunto del colloquio: se il Monaco metterà il suo fenomeno sul mercato, la Juve ha chiesto di essere informata. E ha prospettato un affare alla Higuain: cifra stellare divisa in due tranches. Faccia il Monaco il prezzo, ci metta il pane. La Juve provvederà al companatico. I rapporti tra le due società sono ottimi. Come dice il proverbio: se son rose, fioriranno. Infine una segnalazione: Luca Vido, seconda punta del Cittadella, classe 1997, un metro e ottanta. A me pare un giocatore interessante . 

 

CIAO, OLIVIERO

 

Mettete una domenica pomeriggio di tanti anni fa, al Palalido di Milano. Sul campo c'è all'Onestà del fenomeno mancino Jura. Credo avesse di fronte  la Forst Cantù dove Charlie Recalcati tirava da fuori con percentuali stellari. Nel settore stampa, che era a bordo campo, mi avvicina un giovanotto che non avevo mai visto. Mi chiede con quale schema difendono Jura e il “rosso“ Gergati. Poi mi chiede di poter controllare i tabellini perché è arrivato tardi. Poi mi chiede conto di un fischio arbitrale: non ha capito il senso dell'infrazione contestata. Alla quarta mi infastidisco. Vicino ho Oscar Eleni, già allora “mito” nel giornalismo dei canestri. Mi dice: “Ma possibile che ti incazzi sempre! E' un collega che sostituisce il tal dei tali e non ha molta dimestichezza con il gioco“ . All'intervallo vado dal “molestatore“ e mi metto a sua disposizione. Lui mi risponde duro: “Sei uno stronzo: adesso che hai “saputo“ chi sono  mi tratti bene. Prima mi hai trattato male solo perché ti risultavo sconosciuto“.

Non ho mai dimenticato l'episodio. Il “molestatore” era Oliviero Beha che si stava guadagnando la pagnotta con una collaborazione. Era così, anche quando non era “nessuno”, Oliviero: sincero e diretto. Senza peli sulla lingua. Ci ha messo poco a  diventare un grande giornalista e scrittore. Era un fuoriclasse. Autore di inchieste scomode. Una nel segno di Zorro, il Robin Hood messicano che lottava contro la tirannia. Un programma radiofonico unico. Occasionalmente nel tempo ci siamo sentiti. Poi ci siamo persi di vista. Qualche mese fa mi segnalano che sulla sua pagina facebook Oliviero ha riportato integralmente un mio intervento - anche il mio su facebook – sulle ragioni, sui torti, sulle infinite violazioni delle regole che avevano portato a Calciopoli. L'ho ringraziato ma non mi ha risposto. Credo stesse già male

Oliviero era un giornalista anticonformista: voce stabilmente fuori dal coro. Che non aveva paura di esporsi e di risultare impopolare. Con un senso etico del mestiere e dell'essere uomo, davvero rari. Come sapete, se n'è andato da poco. E alla sua maniera. Senza avvertire della malattia che lo stava devastando. Era popolare, ma non era drogato dai  riflettori. Quelli li lasciava ai tanti che sovente fustigava. Frugando quando serviva nella spazzatura. Onorando i fatti. Separandoli dalle opinioni. Mi  mancherà: ero un suo lettore. Immagino mancherà anche a tanti di voi. Ciao, Oliviero.