IL SANTO DELLA DOMENICA - SI DECIDE DI NON DECIDERE: ECCO L’IPOTESI CIRCOLATA SUI PLAY OFF E I PLAY OUT. STAGIONE APPESA AD UN FILO, MA BALLANO 500 MILIONI DI EURO. PER IL FUTURO SERVE UN CENTRAVANTI

26.04.2020 00:01 di  Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA - SI DECIDE DI NON DECIDERE: ECCO L’IPOTESI CIRCOLATA SUI PLAY OFF E I PLAY OUT. STAGIONE APPESA AD UN FILO, MA BALLANO 500 MILIONI DI EURO. PER IL FUTURO SERVE UN CENTRAVANTI

Ripartirà il campionato? In caso affermativo , quando? Domande molto semplici ma ancora senza risposta. Bentornati nel paese che decide di non decidere. Anche la settimana appena trascorsa, ricca di riunioni, vertici e confronti non ha prodotto niente. La Lega Calcio si è espressa con un parere favorevole alla ripresa, adesso toccherà al Governo, previa consultazione con il comitato scientifico, esprimersi definitivamente. La verità è che si continua a navigare a vista. Nessuno vuole prendersi la responsabilità di chiudere tutto, come accaduto in Belgio Olanda e Scozia, con le conseguenze che ne deriverebbero, cosi come nessuno si vuole assumere l’onere di far riprendere la stagione. 

Parliamoci francamente: da un lato ballano circa 500 milioni quelli dei diritti televisivi che in caso di chiusura anticipata del campionato non verrebbero girati alle società, dall’altro il Governo  prende tempo visto che l’Istituto Superiore di Sanità continua a non ritenere sicura la ripresa. Non ci sono protocolli che tengano, per gli scienziati il calcio, cosi come tutte le altre attività sportive, devono chiudere i battenti. Se questa è la linea ben venga, si decisa e si chiuda, ma per favore non inventiamoci formule strane come play off e play out per dare una parvenza di normalità. Nelle segrete stanze dei palazzi qualcuno ha avanzato questa ipotesi: per alleggerire il torneo, e non dover completare le 12 giornate che mancano, ripartiamo con i play off scudetto tra le prime 8 e i play out salvezza tra le ultime 6. Un modo per chiudere tutto nel giro di poco più di un mese. 

Cambiare le regole in corsa e ribaltare tutto. No, non sarebbe giusto. Se si riparte che lo si faccia secondo i canoni della stagione, altrimenti si abbia il coraggio di dichiarare chiusa l’annata per concentrarsi sulla prossima.

Intanto, sempre nella massima confusione, che ahimè regna anche per argomenti più importanti, la prima data utile per la ripresa degli allenamenti, il 4 maggio, verrà posticipata al 18. Dal 4 maggio però, decine di migliaia di “atleti” si potranno ritrovare nei parchi e nelle aree verdi per qualche sgambata in “allegria”. Vedremo che novità ci porterà questa settimana con un dato certo: più si dilata il tempo della decisione, più si andrà verso la chiusura della stagione. Ricordiamo che l’Uefa ha segnato come dead line il 2 agosto. La stessa Uefa che si sta attrezzando per chiudere le competizioni europee con un calendario piuttosto fitto per Champions ed Europa League nel mese di agosto.  

Nel frattempo la Juventus non ha ancora deciso di far rientrare alla base i giocatori stranieri. Qualcuno, vedi Pjanic, lo ha fatto di suo spontanea volontà, mentre gli altri attendono segnali precisi. Tra questi Higuain, che sta vivendo un momento tanto delicato, con le condizioni di salute della madre, quanto difficile per la decisione che dovrà prendere: rientrare in Italia o restare vicino alla mamma? Non vogliamo entrare nel merito di una situazione delicatissima, ma la sensazione è che a prescindere dell’epilogo di questa vicenda, la sua avventura in maglia bianconera sia ormai giunta al capolinea. Paratici e Nedved dovranno lavorare bene per non sbagliare una scelta strategica: la Juve da ormai due anni non ha un centravanti di ruolo capace di garantire la doppia cifra. Una lacuna colmata dalla presenza di un certo Cristiano Ronaldo, ma che dovrà vedere un epilogo diverso. Icardi? Milik? Gabriel Jesus? Sul taccuino ci sono diversi nomi, alcuni più funzionali al gioco di Sarri, vedi l’attaccante polacco, altro più stoccatori d’area di rigore, come Maurito. Sulla scelta peserà molto il costo e la possibilità di arrivare al giocatore tramite scambi. Ma una cosa è certa: la Juve ha bisogno di un centravanti, e questo aspetto tattico non può essere più rimandato.