IL SANTO DELLA DOMENICA - PAOLO ROSSI ERA UN RAGAZZO COME NOI E TUTTI NOI SIAMO STATI PAOLO ROSSI. UNA VITTORIA PER OMAGGIARE E RICORDARE PABLITO..

13.12.2020 00:05 di Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA - PAOLO ROSSI ERA UN RAGAZZO COME NOI E TUTTI NOI SIAMO STATI PAOLO ROSSI. UNA VITTORIA PER OMAGGIARE E RICORDARE PABLITO..

“Paolo Rossi era un ragazzo come noi..” mai frase di una canzone fu più veritiera. Ha ragione Antonello Venditti Paolorossi, questa volta rigorosamente tutto attaccato, era davvero un ragazzo come noi. Non aveva il volto del campione, e forse un campione assoluto non lo è neppure mai stato, ma era un uomo, diventato grande calciatore, il simbolo di un Mondiale vinto contro lo scetticismo di tutti, di un mondiale che mai come nel 1982 ha unito una nazione, tutti fieri e orgogliosi di essere italiani e rappresentati dal sig. Rossi, il signor Rossi più famoso nel mondo. Questo maledetto 2020 si è portato via pure lui, l’uomo tra gli eroi, l’uomo che ha combattuto la morte fino in fondo, che ha provato a ricacciarla indietro come fece con quella tripletta al Brasile tanto inaspettata quanto meravigliosa. Ma questa volta il destino ha voluto vincere togliendoci troppo presto uno dei simboli del nostro paese. Niente e nessuno però ci potrà togliere i ricordi, per noi ahimè un po' piu’ anziani che lo abbiamo vissuto quel mondiale, seppur nel mio caso appena 11 enne, che porteremo sempre nel cuore. E anche in quel caso la Juventus fu capace di guardare oltre. Rossi, venne acquistato dall’allora presidente Boniperti, nonostante dovesse ancora scontare la squalifica per la vicenda  del calcio scommesse. Fece in tempo a giocare le ultime gare, a mettere la firma sullo scudetto, il ventesimo, con tre presenze. Tanto bastò per salire sull’aereo per la Spagna, contro il parere di tutti, ma non di Bearzot, che alla fine vinse anche quella sfida. Lo ricorderemo cosi, Paolo Rossi, un uomo tra gli eroi, un uomo che ci ha fatto sentire un po' tutti Paolo Rossi, perché ammettiamolo, ognuno di noi è stato per almeno un giorno Paolorossi. Personalmente ricordo d’ esserlo stato, con la maglia azzurra numero 20 portata con orgoglio a scuola, una delle prime magliette comprate assieme a quella bianconera con il numero 9, l’anno successivo  

E il miglior modo per omaggiare la sua memoria, la Juve lo può  trovare proprio in campo. Dopo la magnifica serata di Barcellona, che è valsa il primo posto nel girone, adesso occorre trovare continuità in campionato. In Catalogna si è visto una squadra molto equilibrata, corta verticale e pungente. Per la prima volta i centrocampisti hanno trovato i tempi di inserimento, e non è un caso che le azioni più pericolose siano arrivate proprio su questo asse. Pirlo ha impostato la fase di costruzione a tre, con Alex Sandro e Cuadrado perfetti come quinti, e quella di difesa con due linee di 4 impenetrabili. A Barcellona è stato fondamentale anche Ramsey, con il gallese più protetto sulla corsia da Sandro e libero di portare pericoli nella tre quarti avversaria. Un’arma tattica importante che ha solo una variante. Le condizioni fisiche del giocatore. Certamente ad oggi, Pirlo si trova di fronte ad un’abbondanza offensiva da gestire. Il paradosso è che di punte centrali vere ne abbiamo una sola, Morata, ma si può scegliere tra elementi “ offensivi” di grande valore.

Fino ad ora numeri dicono che  il tridente Morata Ronaldo Dybala non è spendibile, dunque in attesa della ritrovata forma del “ 10” la rotazione, e giocando ogni tre giorni ci può stare, sarà continua. Occorre però non perdere Kulusevsky che ha bisogno di sentire la fiducia dell’allenatore e dell’ambiente, mentre per Chiesa, in grande crescita, spazio e minuti ci saranno senza problemi. Sotto dunque con la ricorsa in campionato. Quella di oggi dovrebbe essere una tappa di trasferimento, ma occhio perché  da qui a Natale, la classifica potrebbe subire uno scossone, tra scontri diretti e gare non semplici. La Juve affronterà l'Atalanta, il Parma in trasferta e la Fiorentina allo stadium. Nessuna tabella, ma la consapevolezza che da queste tre partite si deve raccogliere il più possibile.

Abbiamo visto martedì  sera quanto può crescere la Juve, e quanto può essere devastante se tutto gira per il verso gusto. Ecco, vogliamo portarci quella serata negli occhi il più a lungo possibile, perché abbiamo capito il reale potenziale della squadra. A Pirlo e ai suoi uomini il compito di tenere acceso il motore, a partire da questa sera…