IL SANTO DELLA DOMENICA - LA JUVE E' DA PROMUOVERE, MA ADESSO SERVE IL SALTO DI QUALITA'. DYBALA VA RECUPERATO E SPETTA ANCHE A PIRLO. IL CALCIO A RISCHIO, PER GESTIRLO ADESSO SERVONO SOLO PERSONE SERIE E CAPACI

15.11.2020 00:10 di Alessandro Santarelli   vedi letture
IL SANTO DELLA DOMENICA - LA JUVE E' DA PROMUOVERE, MA ADESSO SERVE IL SALTO DI QUALITA'. DYBALA VA RECUPERATO E SPETTA ANCHE A PIRLO. IL CALCIO A RISCHIO, PER GESTIRLO ADESSO SERVONO SOLO PERSONE SERIE E CAPACI

Il primo quarto di stagione è archiviato. La terza, inutile, dannosa, folle, sosta per le nazionali ci offre l’opportunità di tracciare un bilancio di quanto visto fino ad ora. Ci aspettavamo qualcosa di più? In termini di punti si, gridano ancora vendetta quelli lasciati a Crotone, e nell’ultimo turno contro la Lazio, mentre sotto il profilo del gioco e della crescita bisognerà concedere ancora tempo alla nuova creatura che Pirlo sta plasmando. Devo essere sincero: dopo aver letto con grande attenzione la tesi presentata dal nuovo allenatore bianconero,  vedo poco in campo di quelle che sono le sue idee espresse a Coverciano. Ma in fondo lo trovo anche normale e logico. Un conto è pensare di sviluppare il tutto in un progressivo percorso di crescita , partendo come era in origine dalla Juventus under 23, un conto è mettere in pratica quando i punti pesano come macigni.

E allora ecco che fino ad adesso abbiamo visto un lineare 4 4 2, con gli esterni offensivi pronti a lavorare nella doppia fase, e la difesa che in costruzione di gioco passa a tre. Manca l’idea di dominio della gara, non sempre applicata, l’aggressione immediata sulla palla persa e un certo motivo offensivo che deve trovare ancora un suo equilibrio. Ma complessivamente, tenendo conto delle tante assenze, del poco tempo per lavorare e di un normale “ scotto da noviziato” mi sento di promuovere con un sei e mezzo questa primissima parte di stagione. Adesso però con la ripresa del campionato e della Champions, con il ritorno dei vari De Ligt , Alex Sandro  e con una fase di calendario che prevede da qui a Natale, Cagliari, Benevento, Torino, Genoa , Atalanta e Parma mi aspetto il definitivo salto di qualità, almeno sotto l’aspetto dei punti.

Dobbiamo essere molto onesti. Se la Juve vorrà rimanere  protagonista dovrà sfruttare al massimo questa porzione di stagione, con tanti punti da mettere assieme in campionato e il passaggio del turno in Champions. Non vorrei essere troppo duro, ma il tempo degli alibi da sabato prossimo non potrà più esistere. L’ultima gara all’Olimpico ci ha lasciato una Juve in crescita sia negli uomini che nel gioco, ma è tanto il rimpianto per due punti persi che, in un campionato come questo, alla fine potrebbero essere ricordati  amaramente . Attenzione, nessuno al momento dà  la sensazione di poter andare in fuga o di essere nettamente al di sopra degli altri. Dal Milan alla Roma, dal Napoli all’Inter tutti affrontano una serie di problematiche da rodaggio, figlie di una stagione iniziata in piena continuità con quella precedente.

La Juve deve ancora inserire Arthur, elemento che potrebbe dare il famoso cambio di passo al reparto mediano e recuperare Dybala, sul quale trovo onestamente ingenerose le tante critiche arrivate. La Joja non sta bene fisicamente, e questo è sotto gli occhi di tutti, sicuramente  non può, in questo particolare momento storico, chiedere un rinnovo da 15 milioni di euro, ma non può neppure essere scaricato come avvenuto in queste settimane. Piuttosto si può parlare del suo ruolo nella nuova Juve. Ecco questo è un argomento che Pirlo dovrà affrontare. Chiaro che nell’attuale 4 4 2 l’argentino fatica a trovare collocazione, ritengo però che la Juve di quest’anno debba valorizzare al meglio un reparto offensivo quanto mai interessante che sia in Italia che in Europa può dire la sua. Ditemi ad oggi quante squadre possono permettersi  il nostro potenziale di fuoco. Fra i tanti compiti di Pirlo, immagino che questo sia quello più urgente e per certi versi delicato.

Fuori dal campo, questa è stata la settimana del secondo ordine di giudizio su Juve Napoli. La società partenopea ha ricevuto il nuovo verdetto negativo, con motivazioni ancora più dure e nette. De Laurentis e i suoi sodali ( si leggono cose davvero raccapriccianti) vogliono andare avanti e ricorreranno pure al Coni. Facciano pure, ormai sono rimasti soli e convinti di avere una ragione tutta loro, tanto da ricordare i famosi giapponesi nascosti nella jungla che non si arrendevano neppure dopo la fne della seconda guerra mondiale. Il calcio italiano è alle porte del “default” il grido di dolore è arrivato da Marotta e dal presidente Dal Pino. La situazione è talmente  delicata che oggi più che mai, per garantire la sostenibilità del sistema e l’uscita da questo momento difficile, servono persone e attenggiamenti seri. Tutto il contrario di quanto arriva da Napoli. 

santarelli