IL SANTO DELLA DOMENICA - DAL DERBY RIAFFIORANO VECCHI FANTASMI. IN SPAGNA PER RITROVARE CERTEZZE. GLI ERRORI DI ALLEGRI, LE PAROLE DA LEADER DI DE LIGT

20.02.2022 00:05 di Alessandro Santarelli   vedi letture

Torna l’effetto montagne russe che speravamo di aver messo alle spalle. Passare da un’ottima prestazione come quella di Bergamo, all’esatto opposto contro il Torino nello spazio di appena 5 giorni, fa crollare in un secondo tutte quelle certezze che faticosamente avevamo accarezzato dopo l’arrivo di Vlahovic e Zakaria. Il derby contro il Toro ha riaperto insicurezze e fragilità preoccupanti.

Partita preparata male quella di venerdi, gestita peggio e conclusa con dichiarazioni che non sono piaciute. Perché non è stata studiata un’alternativa alla costruzione di Locatelli? Che il Toro avrebbe schermato l’ex giocatore del Sassuolo era certo. La Juve si è bloccata, abbassando il baricentro e di fatto non costruendo quasi niente, facendosi schiacciare nella propria metà campo. Discutibile anche la gestione della gara. Se l’infortunio di Rugani ha costretto Allegri ad inserire Alex Sandro centrale ( De Sciglio non poteva sopportare la presenza fisica di Belotti) ha invece lasciato molte perplessità la sostituzione di Vlahovic per Kean. Detto che il serbo non era nella sua migliore serata, togliere l’unico attaccante in grado anche con una giocata di cambiare la partita non è parsa la migliore delle idee.

Da rivedere anche la fase post gara: da un lato fa bene Allegri a difendere la squadra e a proteggerla, ma non si può definire “ buono” il punto con il Torino. Vero è che la striscia positiva si è allungata, ma lo stesso tecnico livornese aveva spiegato che il pareggio di Bergamo sarebbe stato importante, solo in caso di vittoria contro il Torino. Insomma una serata da dimenticare sotto tutti i punti di vista. Attenzione, questo non vuol dire abbandonare la squadra: la lotta al quarto posto è ancora assolutamente aperta e tutti sanno, allenatore in primis, che dopo gli innesti di gennaio gli alibi si sono azzerati.  

La Juve adesso deve crescere sul piano del gioco e della verticalizzazione. Prestazioni come quelle contro il Toro oggi sono inaccettabili, ecco perché la prova del nove sarà quella di martedi, troppo importante per capire il reale stato della squadra

Ha lasciato con l’amaro in bocca anche la prova di Dybala. L’argentino si è praticamente “nascosto” fino a quando è rimasto in campo, salvo poi uscire per un problema al flessore. Il numero 10 deve però crescere anche sotto l’aspetto mentale. La sensazione è che in questo momento basti anche un piccolo dolore per mettere in crisi il giocatore. La sua uscita dal campo, da un lato ha rassicurato tutti con la speranza che si sia fermato in tempo, ma dall’altro, soprattutto se come ci auguriamo gli esami daranno esito negativo, ha acuito la percezione di una fragilità più mentale che fisica.

I fantasmi insomma sono tornati, adesso però dobbiamo voltare pagina in fretta. In Spagna servirà un radicale cambio di marcia da parte di tutti. Le parole di De Ligt siano da monito per tutti “ Non sono preoccupato- ha detto- siamo forti e lo dimostreremo” Ecco, per essere un vero leader e capitano a volte la fascia al braccio non serve…