Undici metri - Se non adesso, quando?

13.02.2022 18:08 di Brian Liotti   vedi letture
Undici metri - Se non adesso, quando?

Se non adesso, quando? Potremmo riassumere così, con questa frase la situazione attuale bianconera. Questo è il momento in cui la Juve può davvero tirarsi su, sfruttando il momento favorevole, l’effetto “Vlahovic”, l’entusiasmo che pare essersi riacceso.  Domenica sera Allegri e i suoi sono di scena a Bergamo, campo sempre ostico e complicato, ma la Dea non vive uno dei suoi momenti migliori (per usare un eufemismo), fra infortuni, squalifiche e qualche risultato negativo di troppo, i nerazzurri dovranno tentare di fare risultato contro una Juve che invece arriva allo scontro diretto, che vale il quarto posto, in condizioni psicofisiche invidiabili e con la giusta dose di energia e freschezza portata da quei due: Zakaria e Vlahovic, potenza allo stato puro. I due innesti bianconeri di Gennaio sono stati perfetti e hanno ridato alla Juve compattezza, sicurezza e una sfrontatezza che da mesi non si vedevano.
Zakaria è il centrocampista che serviva nella mediana di Allegri, puntuale nelle chiusure, bravo ad inserirsi, e con la giusta prestanza fisica. Uno che fa legna ma sa anche usare discretamente i piedi. Vlahovic poi è un forza della natura. Fa reparto da solo, occupa bene lo spazio, gioca di sponda, tiene palla, finalizza l’azione. Insomma è la punta perfetta, non a caso grazie a lui anche il rendimento di Dybala e Morata è migliorato. Alvaro in “versione Mandzukic” convince sempre più, Dybala sembra più tonico, coinvolto e pericoloso proprio perché più imprevedibile, con la possibilità di inserirsi da dietro le punte ed essere pericolosissimo. Insomma la squadra ha preso coraggio, occupa meglio il campo e mostra una convinzione nuova. Anche la condizione fisica pare invidiabile. Possiamo parlare di una “Primavera bianconera”, di un “risveglio”. Andiamo incontro a settimane interessanti e che potrebbero portare inaspettate e piacevoli sorprese. Questa squadra può regalare sorprese anche in Champions…


E’ chiaro che lo scudetto pare ormai un miraggio, ma il quarto posto o qualcosina in più si può raggiungere. Cruciale come detto, sarà la gara di Bergamo, una gara che la Juve deve cercare di affrontare con il piglio di chi vuole imporre il proprio gioco, stare lì passiva potrebbe essere letale anche contro un’Atalanta incerottata ma che farà una partita d’orgoglio e sacrificio.


La Juve vista contro il Sassuolo in Coppa Italia per una buona mezz’ora è sparita dal campo e ha rischiato contro i neroverdi per poi tornare padrona della partita nel secondo tempo quando solo un Super Pegolo ha impedito che arrivasse il gol, giunto poi a un soffio dal gong, nel modo più strano e rocambolesco. Anche qui c'è stato lo zampino di Dusan Vlahovic, uno che se continua così, potrà diventare un “totem” bianconero per anni. Deve continuare a giocare sereno, anche perché non dobbiamo dimenticarci che ha solo 22 anni, non bisogna chiedergli la luna e mettergli troppa pressione. Le cose verranno da sole. Bisogna fare i complimenti alla società, a Cherubini e al suo team, il mercato di Gennaio della Juve è stato pressoché perfetto, sia in entrata che in uscita e credo siamo solo metà dell’opera rispetto a quanto potrebbe (o dovrebbe) accadere a Giugno quando la rivoluzione continuerà. Occhio alla situazione di De Ligt, al rinnovo di Dybala (che secondo gli ultimi spifferi pare stia di nuovo dialogando con la società) e al futuro di Kean e Rabiot.
C’è una bella massima di Daniel Pennac che ho sempre amato e che credo sia perfetta per il momento bianconero: “è proprio quando si crede che sia tutto finito, che tutto comincia”. Proprio nel momento in cui sembrava finito e chiuso il ciclo bianconero, pare che ne sia cominciato già un altro che potrebbe essere scintillante. Le premesse ci sono tutte, ma il primo importante mattoncino deve essere la qualificazione per la prossima Champions. Per questo la gara di Bergamo è fondamentale, sarà come una finale e non si può sbagliare.