Undici metri - Momento delicato, ma non è il momento dei processi. Fondamentale ritrovare subito uomini, spirito Juve e risultati. Leader cercasi in mezzo al campo.

31.10.2020 22:22 di  Brian Liotti   vedi letture
Undici metri - Momento delicato, ma non è il momento dei processi. Fondamentale ritrovare subito uomini, spirito Juve e risultati. Leader cercasi in mezzo al campo.

Inutile nasconderlo, il momento per la Juve è delicato. La partita di Champions contro il Barcellona e la netta sconfitta hanno lasciato sensazioni poco piacevoli. La squadra è sembrata disorientata, spaesata, in balìa di un avversario che si è dimostrato più forte, più veloce, più organizzato e che avrebbe potuto vincere con maggior margine.
E’ stata una delle peggiori versioni della Juve degli ultimi anni. E’ stata una bruttissima serata per Pirlo e i suoi, dopo un periodo in cui le difficoltà erano comunque state palesi ed evidenti. Gli ultimi pareggi in Campionato con Crotone e Verona non lasciavano dormire sogni tranquilli.
La squadra è sembrata a volte spaesata, con difficoltà a creare occasioni da gol, a giocare con intensità e soprattutto con la mancanza equilibrio tra i reparti e una difesa troppo esposta agli attacchi degli avversari.
In un certo senso questo momento di costruzione era stato calcolato. Che potessero esserci difficoltà iniziali lo si era messo in preventivo: un ciclo nuovo, allenatore nuovo, che in pratica ha cominciato adesso la sua avventura in panchina, metodi nuovi, uno staff nuovo, tanti giocatori giovani, l’assenza di un precampionato vero e proprio, e quindi l’impossibilità di potersi allenare con continuità e di sperimentare. A ciò si aggiungano le tante assenze pesanti e l’incognita Covid. Insomma le attenuanti sarebbero anche tante.
Per questo eviterei processi in questo momento, Pirlo ha bisogno di tempo e dell’ appoggio totale della società. Per esprimere un giudizio reale credo servano almeno altre 5/6 gare.
Ma in una società prestigiosa e vincente come la Juve bastano 3 risultati negativi di fila per far alzare nuvoloni minacciosi. Per questo motivo occorre subito invertire la tendenza.
Quello che a parer mio risulta evidente al netto delle attenuanti, degli infortuni è la difficoltà del centrocampo bianconero: è qui che si decidono le gare, che si costruisce l’equilibrio, che nascono le trame di gioco. In questo reparto la Juve soffre dannatamente e non riesce a trovare una quadra.
Ai bianconeri manca poi un campionissimo a centrocampo, un leader capace di dettare i tempi di gioco. Insomma manca qualcosa e sono convinto che a Gennaio si farà di tutto per porre rimedio. Anche dietro gli uomini sono contati soprattutto sugli esterni. 

Il problema è che da qui alla nuova finestra di mercato mancano due mesi, e bisogna mettere fieno in cascina e non perdere contatto con la vetta della classifica.
Adesso bisogna compattarsi, recuperare i pezzi, e ritrovare l’entusiasmo. L’unica soluzione per uscire da questo piccolo tunnel sarebbe inanellare una serie di vittorie e risultati utili. Servirebbe per far tornare il sorriso, per far aumentare l’autostima e le sensazioni positive. Quest’anno (lo si è capito) rivincere in Campionato sarà difficilissimo. Ma almeno si deve cercare di essere competitivi, sempre. Per questo motivo la gara di Domenica contro lo Spezia è delicatissima per Pirlo e i suoi, servono risposte immediate, serve ritrovare lo “spirito Juve”. Le buone notizie sono il ritorno di Chiellini, di De Ligt e la negatività al Covid di Cr7, che quindi torna disponibile. Cristiano è mancato 20 giorni e la sua assenza si è sentita dannatamente. Il Mister Domenica potrebbe optare per un 4-4-2 con Arthur titolare a centrocampo. Ma a prescindere dagli uomini che Pirlo deciderà di mandare in campo ci si aspetta una reazione, una prestazione da Juve. Sarebbe il primo passo per riprendere il cammino e lottare per il decimo fino alla fine.