Undici metri - Dopo 7 giornate il bicchiere di Pirlo è mezzo pieno

18.11.2020 15:53 di Brian Liotti   vedi letture
Undici metri - Dopo 7 giornate il bicchiere di Pirlo è mezzo pieno

Non commento la sentenza emessa in appello dal giudice federale sul ricorso del Napoli, sentenza che di fatto ha confermato il 3 a 0 a tavolino per la Juve e il punto di penalizzazione ai partenopei. E’ chiaro che la vicenda non avrà qui il suo epilogo, De Laurentiis (come suo diritto) percorrerà ogni strada possibile per far valere le sue ragioni ma di certo la sentenza del giudice Sandulli è stata dura e perentoria. Comunque nelle prossime settimane si vedrà cosa accadrà.
Parlare di vicende che non riguardano il calcio giocato, lo sapete, non mi eccita particolarmente, per questo ritorniamo nell’alveo che preferisco e ragioniamo sulla nuova Juve di Pirlo. La pausa per gli impegni delle Nazionali e la relativa sosta ci consente di stilare un primo parziale bilancio del lavoro di Pirlo e delle prospettive future di questa squadra. 
A parer mio dopo 7 giornate di Campionato il bicchiere bisogna vederlo mezzo pieno. La prima cosa da sottolineare è che la Juve è ancora imbattuta in serie A, è vero che ha perso punti per strada (in particolare i pareggi con Crotone e Verona hanno lasciato l’amaro in bocca), ma bisogna considerare diverse cose. In primis Pirlo in pratica non ha avuto amichevoli precampionato e ha dovuto cercare di sperimentare e provare giocando gare ufficiali. E’ chiaro che in una stagione così strana, senza un vero precampionato, le squadre che hanno mantenuto l’allenatore dello scorso anno e sistemi di gioco simili, sono chiaramente avvantaggiate nella fase iniziale perché già si conoscono e hanno un minimo di amalgama.
Per Pirlo è stato tutto più difficile, a ciò si aggiungano gli infortuni a catena e le defezioni causa Covid. Se analizziamo tutto, secondo me si può essere moderatamente soddisfatti.


Pirlo ha idee di calcio molto interessanti e moderne, e deve avere il tempo di metterle in pratica. Il “maestro” vuole una squadra duttile, veloce, aggressiva, che recuperi in fretta il pallone e abbia la predisposizione a comandare il gioco.

 
Le note positive di questo inizio di stagione bianconera sono state sicuramente due:  Cr7 (un alieno, una certezza), a proposito complimenti a lui per aver raggiunto il mito Puskas nella classifica “all time” dei bomber, quella dei gol segnati in carriera. Il suo pallottoliere segna 746 reti, il primo posto di Josef Bican è a 805 reti, scommetto che superarlo sia uno degli obiettivi di Cr7 per i prossimi mesi e anni e il campione portoghese ha tutta l’intenzione di riuscirci.


L’altra nota positiva è stata sicuramente Alvaro Morata, lo spagnolo a Torino si sente a casa, gioca con una voglia, una leggerezza e una convinzione incredibili. Alvaro ormai è maturo e continuando così, si appresta a certificare la sua caratura di attaccante di altra categoria, di campione assoluto. In più il suo modo di giocare, andando veloce negli spazi, attaccando la profondità, facendo salire la squadra, sembra perfetto per il tipo di gioco che vuole Pirlo.
La nota dolente di questo inizio di stagione juventina resta il centrocampo, dove ancora non si è trovato l’equilibrio necessario e dove a parer mio manca ancora qualcosa. La difesa poi ha preso qualche gol di troppo è vero ma è una conseguenza anche del nuovo modo di giocare più aggressivo e alto e di un centrocampo che spesso non la protegge come dovrebbe.
In definitiva per far girare la squadra la parola magica è sempre la stessa: equilibrio.


Dopo la sosta la Juve potrà riabbracciare due pedine fondamentali della formazione titolare : De Ligt e Alex Sandro e scusate se è poco. L’olandese è il perno della difesa, Alex Sandro la certezza sull’out sinistro. Tanta roba davvero. In attesa dell’esplosione di Kulusevski e Chiesa, Pirlo cerca amalgama ed equilibrio ma in cuor suo forse si aspetta qualcosina a Gennaio. Paratici non si farà trovare impreparato, e farà di tutto per sistemare le cose. A centrocampo occhio ai nomi di Locatelli e Aouar e attenzione anche a Dybala, se non arriva il tanto sospirato rinnovo dell’argentino, potrebbero aprirsi scenari ad oggi inimmaginabili. C’è poi l’enigma Bernardeschi che vola in Nazionale e balbetta nella Juve, sono convinto che sia soprattutto un problema psicologico quello di Federico. Di certo se non uscirà nessuno credo sia difficile che la Juve possa prendere giocatori nuovi, intanto bisogna guardare al futuro e ai prossimi due mesi con ottimismo e fiducia, fino alla fine.