Undici metri - A Parigi sconfitta onorevole, ma ora bisogna invertire la rotta. Il 3-5-2 abito su misura per la Signora

11.09.2022 00:12 di  Brian Liotti   vedi letture
Undici metri -  A Parigi sconfitta onorevole, ma ora bisogna invertire la rotta. Il 3-5-2 abito su misura per la Signora

La Juve è attesa dall’impegno casalingo contro la Salernitana, una gara di fondamentale importanza considerato il distacco di 4 punti dalla vetta dove c’è la sorprendente Atalanta di Gasperini. Lo scorso anno proprio queste gare ad inizio stagione sono state indigeste per Allegri e i suoi che a conti fatti, hanno buttato al vento la possibilità di lottare per lo scudetto proprio ad inizio torneo e contro squadre sulla carta ampiamente alla portata. Quest’anno la Juve ha cominciato meglio rispetto allo scorso anno ma di certo non basta. Questa squadra non domina le partite e tende a giocare a volte in modo conservativo. Servirebbe invertire la rotta e inanellare un filotto di vittorie giocando possibilmente meglio di quanto visto fino ad oggi.

La gara contro il PSG in Champions ha lasciato un sapore amaro ma anche fatto vedere qualcosa di interessante, qualcuno temeva l’imbarcata contro Mbappe e soci. In effetti il primo tempo della Juve è stato terribile, messa sotto dai francesi e da un indemoniato Mbappe. Nel secondo tempo le cose sono cambiate, la squadra si è scrollata di dosso ansia e paure e ha cominciato a giocare a viso aperto con “garra”.  Alla fine la Juve soffrendo (come era prevedibile) è riuscita comunque a contenere i danni, è uscita sconfitta in modo onorevole e con un po’ di fortuna avrebbe potuto addirittura pareggiare. Paradossalmente però la gara contro il PSG potrebbe rappresentare la svolta per i bianconeri. Nel secondo tempo si è vista una squadra che ha messo in campo cattiveria, carattere e anche qualche interessante trama di gioco con Paredes già padrone del centrocampo, un monumentale Danilo, Perin che regala sicurezza in porta e un Milik sorprendente. Vlahovic invece deve ancora migliorare, soprattutto nella gestione della palla, a volte sembra lento e macchinoso e tiene un po’ troppo la sfera, il centravanti serbo comunque resta una certezza e rappresenta un’incredibile macchina da gol. Occorre però sfruttarne a dovere le caratteristiche.

Altra cosa che è venuta fuori dalla gara di Parigi è che forse l’abito tattico migliore per la Juve così come è stata costruita,  è la difesa a 3 con due punte davanti. Innanzitutto la difesa a 3 è congeniale a Bremer, abituato a questo sistema di gioco. 
I 3 centrali con la presenza di due esterni alti consentono una spinta maggiore. Paredes ha le chiavi del centrocampo in attesa del ritorno (sigh) di Pogba. Con Milik in campo poi Vlahovic è più libero e non è più da solo a fare a sportellate con i difensori avversari. Poi la presenza di due punte così forti anche di testa, rende la Juve pericolosissima anche sui corner e sui calci piazzati. In attesa del recupero di Di Maria (dovrebbe rientrare per la gara di Champions contro il Benfica) e di Chiesa (per lui si ipotizza Novembre o Gennaio dopo il Mondiale), il 3-5-2 potrebbe regalare certezze e maggiore compattezza alla Juve.  Parigi nonostante abbia portato una sconfitta, ha dato interessanti indicazioni per il futuro.


Allegri e la Juve devono ripartire da qui e cominciare a correre e non solo metaforicamente, la Juve deve cominciare ad andare veloce, a giocare senza tenere troppo la palla, con uno, due tocchi, ad alzare il baricentro. Sono convinto che contro la Salernitana vedremo già una Juve diversa, più dinamica e più sicura dei propri mezzi. Come sempre il campo darà il responso finale. E’ cominciato un vero e proprio tour de force con il ritorno della Champions che vedrà il Benfica a Torino. Sarà una partita cruciale per il destino europeo della Juve, guai però a distrarsi. Bisogna ragionare step by step, un passo alla volta. Il prossimo si chiama Salernitana, al Benfica si penserà dopo.