SOTTOBOSCO - La Juve ha fallito tutti gli obiettivi, ma c'è un fallimento ancora più grave. La dimenticanza di Agnelli un segno del declino. Il tributo a Chiello e Dybala. Come va accolto Sarri....

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
16.05.2022 01:20 di  Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - La Juve ha fallito tutti gli obiettivi, ma c'è un fallimento ancora più grave. La dimenticanza di Agnelli un segno del declino.  Il tributo a Chiello e Dybala. Come va accolto Sarri....
© foto di Andrea Bosco

La stagione  bianconera è finita. La Juventus non ha obiettivi da raggiungere. Tutti sono stati falliti . A meno che non si voglia gioire per il conseguimento di un quarto posto il cui tagliando è stato staccato senza le sofferenze vissute nella stagione di Pirlo. Si eviti di battere la grancassa del “domani“. E' tutto da decifrare. Il fallimento più grave è stato quello di non aver costruito per il futuro. Se Allegri è onesto deve ammettere che la sua Juve, al netto della qualificazione in Championì's, ha disputato una stagione orripilante. E che il gioco - cosa che sembrava impossibile - è persino peggiorato rispetto alle gestioni Sarri e Pirlo.  E'  vero, Allegri, non ha avuto Ronaldo, ha avuto Vlahovic solo a gennaio, non ha avuto Chiesa, e gli infortuni l'hanno a lungo privato anche di Dybala.  Basta questo a giustificare  il  flop? Pensieri  irriguardosi  verso chi, alla Juventus,  ha vinto cinque scudetti e qualche coppa nazionale? Può apparire così. Ma non è così: dire la verità non è mai irriguardoso. 

Il lettore Roberto Pregazzi me ne ha scritte di tutte i colori dopo la mia ultima “Imboscata“. Quanto il lettore Renzo Visentin era stato, viceversa, prodigo di elogi. Li ringrazio entrambi. Anche le critiche stimolano. Io dissento dalle valutazioni del signor Pregazzi (che  poco amabilmente ha accusato Tuttojuve di “informazione di cattiva qualità” ) ma le rispetto. Su una cosa, tuttavia, voglio essere chiaro. Io non sopporto che il presidente della Juventus affermi di “voler bene all'Inter“. Può stimare il presidente dell'Inter: io ho amici interisti con i quali dissento, mi scontro, con i quali non concordo ma che restano amici. Ho colleghi di fede interista, che stimo come colleghi. Ma mai sopporterò che un presidente della Juve  declini amorosi pubblici sensi verso l'Inter. E' la società che detiene (e ne fa bella mostra) uno scudetto che non ha mai vinto. Che il presidente della Juventus lo abbia dimenticato denota un  declino (forse) irreversibile.  “Da Torino con amore“. Ma l'Inter  non è una avversaria. I suoi calciatori e i suoi dirigenti lo sono. L'Inter è qualche cosa di diverso. E' una società con la vocazione a vincere “a tavolino“.  Io continuerò a scrivere quello che penso, fino a quando il mio editore, me lo consentirà. Il mio editore non è a libro paga della Juventus. Così come non lo sono io. Se i lettori come il signor Pregazzi (che spero continuerà a leggermi) vogliono un tipo di informazione diversa devono rivolgersi altrove. Qui troveranno (sempre)  una informazione libera ed onesta. Essere affezionati alla Juve non significa esserne “vassalli“.  Denunciarne carenze e magagne significa fare il mestiere senza condizionamenti. Ben vengano le critiche di chi non concorda: piacerebbe avessero un fondamento .    

Domani gioca la Lazio dell'ex Sarri. Leggi uno stupendo articolo di Mario Sconcerti sul  “Corriere della Sera“ e ti rallegri con te stesso per essere in così eccellente compagnia : anche Sconcerti fa coincidere il declino della Juventus con l'arrivo di Ronaldo. Splendido solista incapace di fare gruppo. Individualista che ha scatenato all'interno dello spogliatoio divisioni, invidie, rivolte. Non solo per l'esorbitante stipendio percepito. La Juventus, prima di lui, aveva avuto un altro abnorme solista: Omar Sivori. Con una basilare differenza: Sivori amava visceralmente la Juventus. Cristiano Ronaldo è stato uno splendido “alieno“ incapace di vivere tra gli umani. Uno come il primo Bob Dylan al quale non serviva una orchestra. Gli bastavano, per fare musica, una armonica e  una chitarra.

Cosa accadrà della Juventus? Francamente non ne ho idea.  Leggo di  possibili congedi (Nedved?) a livello dirigenziale. Di  possibili grandi ritorni (Pogba?), di  ingaggi clamorosi (Di Maria? Perisic?) di obiettivi incredibili (Milinkovic Savic?). Non saprei. Mi pare che questi nomi collidano (e di molto) con la situazione economica della Juventus.

Arriva la Lazio di Sarri. E l'augurio è che venga accolto bene dai tifosi. L'uomo non brilla per simpatia. Ma l'ultimo scudetto della Juventus lo ha vinto lui. E il suo congedo non è stato precisamente  “signorile“. Spero che il pubblico batta lungamente le mani a Chiellini e a Dybala,  alla loro ultima gara all'Allianz. Chiellini è un totem: se non va negli Usa passerà direttamente ad una scrivania di Madama. Dybala non è un “traditore“: neppure dovesse finire all'Inter. E' uno al quale non è stata rinnovata la fiducia. Non ci sarà la commozione  che ci fu per l'addio di Alex Del Piero. Ma auspico ci siano tanti applausi. Sono due campioni che hanno onorato la maglia. Non poco, di questi tempi.