L'IMBOSCATA - Preoccupazione su identità Juve. Dybala altrove non sarebbe Dybala. A San Siro deve fare il Ronaldo. Doppio rischio dopo il caso Serra: auguri a Orsato. La denuncia di Gravina e le soluzioni

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.

21.01.2022 01:10 di  Andrea Bosco   vedi letture
L'IMBOSCATA -  Preoccupazione su identità Juve. Dybala altrove non sarebbe Dybala. A San Siro deve fare il Ronaldo. Doppio rischio dopo il caso Serra: auguri a Orsato. La denuncia di Gravina e le soluzioni

La rotonda vittoria della Juventus in Coppa Italia ha rianimato i cuori bianconeri.  E Il gol di Dybala ha dato ulteriore lavoro agli esegeti.

Mio  parere “profano“. Dybala  altrove non sarebbe Dybala. Al Psg sarebbe uno di tanti. Al Barcellona il paragone inevitabile con Messi lo schiaccerebbe. All'Inter metà del pueblo lo fischierebbe essendo stato per anni il simbolo dell'odiata rivale. Ma  Dybala deve fronteggiare anche il “fuoco amico“ di chi lo detesta per le foto con la fidanzata e che non lo reputa un campione. Non so se Dybala resterà alla Juve. Tuttavia i giocatori passano, da  Cesarini a Martino, da  Sivori a Platini, da Baggio a Zidane, da Del Piero a Tevez: resta la Juventus. Se una preoccupazione da opinionista ho (ultimamente)  è sull'identità della Juve. E non parlo dei risultati o di stagioni più o meno brillanti. Ho vissuto quella  dei Volpi  e dei Traspedini quando la Juventus non poteva investire.  Mai neppure allora,  la Juventus ha dato la sensazione di venire meno alla sua storia. Oggi questa sensazione c'è. Con un allenatore (Max Allegri) chiamato a recitare (ben retribuito, intendiamoci) più ruoli in commedia. E questo non è da Juventus. Questa stagione segnerà - nel bene o nel male - il confine  di una lunga storia.

E' al Meazza che Dybala dovrà fare il Ronaldo. Una Juventus vincente a Milano si porterebbe a meno quattro punti in classifica dal Milan. Gara delicata sulla quale peserà un convitato di pietra: l'errore in Milan – Spezia dell'inesperto Serra. Convitato reso ancora più marmoreo dalle  inusuali “scuse“ dei vertici Aia al Milan. Arbitrerà Orsato, probabilmente il migliore.

Il Milan nella vicenda si è comportato con grande signorilità, evitando di alzare i toni. I giocatori sono stati fantastici con il povero arbitro in difficoltà. Pioli ha dato una lezione a tutti i colleghi parlando degli errori dei suoi giocatori, non della topica arbitrale.

Milan – Juventus sarà, comunque,  una direzione difficilissima. Una errore pro Milan verrebbe  interpreto come una “compensazione“ rispetto a Milan – Spezia. Un errore pro Juventus, come un  “accanimento“ ai danni del Diavolo. Di errori nella classica di Milano, nel corso della storia (a favore o contro le due contendenti) ce ne sono stati molti. Ma il più veicolato resta il “gol di Muntari“ . Non a caso, a distanza di un decennio, è stato “rispolverato“.  Auguri ad Orsato. Il Milan ha bisogno di una vittoria per continuare a credere nel sogno scudetto. La Juve ne ha bisogno  per poter continuare a sopravvivere. Non credo finirà in un pareggio.

In una lunga intervista al “Corriere dello Sport“ Gravina Gabriele ha rispolverato l'antico cavallo di battaglia: istituzione dei play off. La sua bizzarra idea di “riforme“. Ma finalmente ho letto una cosa di Gravina che condivido: nel calcio italiano arrivano troppi stranieri. Spesso “scarsi” . Con la denuncia, caro Gravina, ora  anche le soluzioni, però. Sostegno ai vivai. Magari defiscalizzazioni per le società che investono nel “made in Italy“. Magari un tetto al numero degli stranieri. Nella rose, per lo meno.  Conosco i timori dei don Abbondio: l'Europa condannerebbe. Se continua il covid e gli stadi continueranno a rimanere deserti, ve la raccomando l'Europa.  Non vorrei essere nei panni di frau Ursula.