E alla fine arriva Ronaldo. Con lo Spezia una vittoria inevitabile. Attenzione ai casi Dybala e Bernardeschi
Torna Cristiano Ronaldo e la Juventus torna a vincere e convincere, sorridere e godere. La differenza del fuoriclasse, per il quale l’età è soltanto un numero scritto sulla carta d’identità e persino la paura per il Covid passa in secondo piano. Il portoghese ha dato la scossa che ai bianconeri serviva, ha certificato quel che sapevano persino i muri della Continassa: con uno come lui, tutto diventa più semplice. Non che battere lo Spezia fosse impossibile, ma il rientro di CR7 fissa uno dei temi di discussione: analizzare la Juve senza di lui non ha molto senso.
Però neanche si può far finta che quella contro i liguri, appunto, sia stata una vittoria inevitabile. Con o senza Ronaldo. Parliamo di un confronto tra due squadre provenienti da due pianeti diversi, e quella di Italiano farà una faticaccia a salvarsi in questa Serie A, pure se le idee non le mancano. Non vincere avrebbe aperto ufficialmente una crisi per Andrea Pirlo e i suoi: l’alternativa, semplicemente, non esisteva. Come al solito, la chiave è nell’equilibrio: questo 4-1 è un risultato che va messo nel giusto contesto. Né sminuito né esaltato, ma preso per quello che è. Le domande restano tante: il 3-5-2 o 4-3-3 è il modulo migliore per l’attacco ma non per il centrocampo. Arthur è cresciuto, sarà l’uomo in grado di fare la differenza? L’identità è ancora indefinita. Con Ronaldo, semplicemente, è tutto più semplice. Ma Cristiano è pur sempre un fattore di questa equazione, e va considerato, nel bene come nel male.
Come il lusitano, della formula matematica che ci dirà cosa è la Juve fanno parte anche due come Bernardeschi e soprattutto Dybala. Attenzione a sottovalutarne le prestazioni negative, qualche incertezza e persino eventuali musi lunghi. In una rosa tutt’altro che profonda come quella della Vecchia Signora, il 33 e il 10 sono risorse che non si possono mettere nel dimenticatoio. La gestione del rinnovo di Dybala è inspiegabile; a Bernardeschi va in qualche modo ridata la fiducia che in questo momento con ottime probabilità gli manca. Non perché convenga a lui, ma perché serve alla Juventus. È quello che, alla fine, conta di più.