Dybala, i giorni belli e quelli brutti: ha tutto per essere il leader della Juve. Tempo ad Allegri per inserire i nuovi: quanto peserà il tour de force

Nasce a Bari il 23.02.1988 e di lì in poi vaga. Laurea in giurisprudenza, titolo di avvocato e dottorato di ricerca: tutto nel cassetto, per scrivere di calcio. Su TuttoMercatoWeb.com
19.09.2017 00:00 di  Ivan Cardia  Twitter:    vedi letture
Dybala, i giorni belli e quelli brutti: ha tutto per essere il leader della Juve. Tempo ad Allegri per inserire i nuovi: quanto peserà il tour de force

Dybala è un fenomeno, Dybala non è decisivo. Di partita in partita, il principale tema di discussione più gettonato in casa Juventus resta il numero 10 argentino. Illumina gli occhi contro il Sassuolo e sparisce contro il Barcellona, due facce della stessa medaglia. Per sgombrare il campo da ogni equivoco, penso che Dybala sia un fenomeno e basta. Contro il Barcellona non ha giocato una gran partita, ma non è stato affatto il peggiore in campo, anzi comunque forse uno dei migliori in bianconero. E poi, tra una doppietta in semifinale di Champions e una nei gironi, scelgo la prima tutta la vita. Deve imparare a prendersi la squadra sulle spalle sempre e comunque, ma è già a ridosso dei primi 2-3 attaccanti al mondo. Il paragone con Messi lasciamolo a chi si diverte con questi giochetti, la crescita di Dybala è una storia di formazione: ha 23 anni, vede quello che altri non vedono, deve solo riuscire a portare i propri compagni su quel sentiero luminoso, anche quando tutto sembra buio. Ma ha tempo: la stagione entrerà nel vivo da febbraio-marzo in poi, e sarà quello il momento in cui dimostrare il proprio valore. Stellare, non ci sono dubbi.

 

Tempo è quello che si prende sempre Massimiliano Allegri per inserire i nuovi arrivati in squadra. Procede con la consueta calma l'ambientamento dei vari De Sciglio, Bernardeschi e via dicendo. Giudicare ora alcuni acquisti sarebbe prematuro e soprattutto inutile, ora arriva un primo mini-ciclo in cui il tecnico toscano potrà, o meglio dovrà, intensificare le turnazioni. Si vedrà qualcosa di interessante e sarà importante uscirne bene, sia in campionato che in Italia. In una stagione da 55-60 partite, sono proprio questi tour de force a mostrare la differenza tra chi ha una rosa all'altezza e chi invece inizia a faticare. Per ora, Napoli e Inter tengono il passo: potrebbero anche farlo fino al termine della stagione, ma soprattutto sui partenopei (i nerazzurri non hanno le coppe e questo peserà) sarà molto importante capire quanto Sarri saprà gestire la rosa. Attenzione, infine, alla Fiorentina: i viola sono usciti smantellati dal mercato, ma Pioli ha una buona squadra tra le mani, molto sottovalutata, è un allenatore che nei primi cinque-sei mesi fa sempre bene e qualche scherzetto lo vorrebbe anche tirare.

 

Chiusura, brevissima, sul mercato. Ma che giocatore è, anzi, può diventare Pellegri? Sembra un predestinato, ha quel qualcosa in più che solo i grandissimi alla sua età avevano. Attenzione però, anche Paloschi sembrava un predestinato e poi si è perso. Tuteliamo, come categoria (gli appassionati di calcio) questo ragazzo, anziché chiedergli se si pavoneggerà a scuola. Tuteliamolo e, fossi nella dirigenza juventina, cercherei di prenderlo: l'Inter lo aveva in pugno e l'ha mollato, per ora. Costa tanto, ma se protetto e fatto crescere con i giusti tempi potrebbe diventare uno di quelli che fanno la differenza.