Gli eroi in bianconero: DOUGLAS COSTA

Pionieri, capitani coraggiosi, protagonisti, meteore, delusioni; tutti i calciatori che hanno indossato la nostra gloriosa maglia
21.12.2020 10:30 di Stefano Bedeschi   vedi letture
Gli eroi in bianconero: DOUGLAS COSTA
TuttoJuve.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

«Ciao bianconeri... è stato un piacere indossare questa maglia!!! E solo chi l’ha indossato sa di cosa parlo... in bocca al lupo per questa stagione e un abbraccio. Vostro flash».

DAL SITO UFFICIALE DELLA JUVENTUS
Si separano, dopo 3 anni, altrettanti Scudetti, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana le strade della Juventus e di Douglas Costa, che giocherà nel Bayern Monaco, dove si trasferisce in prestito.
Il campione brasiliano è arrivato a Torino nel 2017, conquistando fin da subito tutti con le sue doti che lo hanno reso famoso nel mondo. Lo scatto, la velocità, il gioco di gambe, e poi la sua capacità di spaccare letteralmente le partite.
Una spina nel fianco delle difese avversarie, Douglas, che ha disputato 103 gare con la nostra maglia in tre stagioni, siglando 10 reti (sei in Serie A, quinto miglior brasiliano in campionato nella storia bianconera). Una su tutte, quella siglata in Finale di Coppa Italia 2018 contro il Milan, al termine di uno scambio “atipico” con Cuadrado sulla fascia destra, concluso con un tiro da fuori area.
Atipico perché è vero, Costa ha saputo dimostrare la sua qualità su entrambi i versanti dell’attacco, ma ha reso la vita impossibile agli avversari partendo più frequentemente da sinistra.
Si diceva del 2017/2018: una grande stagione, per lui, che ha fornito ben 12 assist, un numero altissimo. Ma il suo apporto è stato fondamentale, per esempio, anche nel campionato del nono scudetto consecutivo: il suo ingresso in campo ha frequentemente indirizzato le gare a favore dei bianconeri, nei momenti più importanti della stagione.
Adesso è il momento dei saluti: grazie, “Flash”, anzi, obrigado!

VALERIO VITALI, DA JUVENTIBUS.COM DEL 5 OTTOBRE 2020
Douglas Costa ritorna al Bayern Monaco. Un’operazione che sembra ormai cosa fatta (il brasiliano atteso oggi in Baviera). Un “comeback” per lui, che compie il viaggio inverso rispetto a quello di 3 anni fa. Si potrebbe anche dire che questo “prestito secco” riassume decisamente le sue tre stagioni in bianconero. Eppure, l’impatto di Douglas Costa con la Serie A non è stato negativo, tutt’altro. Molti infatti ricordano ancora oggi i numeri che lo hanno reso un giocatore importante, da Juve, al suo primo anno.
È stato protagonista, il numero 11, in diversi match nella stagione 2017-2018. Decisivo (in parte) nella trasferta di Napoli nell’azione che portò al gol Higuain, così come in finale di Coppa Italia contro il Milan. O ancora, in quella fase delicatissima di quel campionato (e di quello scudetto) segnando a Milano contro l’Inter o servendo 3 assist contro la Sampdoria subentrando a partita in corso. Douglas Costa in quei mesi primaverili del 2018 è stato “Flash”. Un calciatore determinante e che provava a esserlo non solo nei 30’ finali.
Purtroppo però non si vive sugli allori, specialmente alla Juventus. Il suo rendimento personale infatti da lì in poi non si è mai riproposto a quei livelli. I 42 milioni spesi per lui nel calciomercato 2017 si sono poi rivelati una spesa più che esosa. Così come del resto i 12 milioni lordi annui di ingaggio. I 4 gol e 8 assist nelle ultime due annate sono davvero poca roba. Troppo poco per giustificare una spesa così “pesante” sul bilancio. Davvero troppo poco per convincere la dirigenza e Pirlo a puntare per l’ennesima volta su di lui.
In un calcio in continua evoluzione e che viaggia a ritmi velocissimi, dove non si vive di passato recente ma di continua evoluzione e presente, l’esperienza di Douglas Costa si può affermare come tutt’altro che positiva. Insomma, ciò che poteva essere che invece, purtroppo non è stato. Certo, all’interno di questo ragionamento si deve inserire anche una forma fisica di precarie condizioni. Il fatto di saltare 41 partite ufficiali per infortuni muscolari non poteva poi che far intraprendere questa scelta, obbligata per la società e per lui stesso.
A oggi nessun club si avvicinerebbe a lui per acquistarlo a titolo definitivo e la sua tenuta atletica è forse la ragione principale, in quanto non si possono certo discutere le doti tecniche di un giocatore che, quando è in forma, risulta sempre decisivo. Se ci si aggiunge poi che nel 3-4-1-2 di Pirlo trova difficilmente una sua collocazione di natura tattica (non è un esterno tutta fascia come può essere comprensibilmente un Cuadrado o un Chiesa) il gioco è fatto. Un insieme di pensieri e ragionamenti che lasciano rammarico quelli intorno a Douglas Costa. Il calcio però ragiona di fatti presenti e, dispiace dirlo, ma il brasiliano, per questa Juve, non serve più.