SOTTOBOSCO - Sfortuna e difetti, bilancio Pirlo non esaltante. E' un cammino non Juve e non da Scudetto. Al mister serve tempo, ma c'è chi non vuole concederglielo. Arbitri e macchine: siamo alle solite...

Andrea Bosco ha lavorato al “Guerin Sportivo“, alla “Gazzetta dello Sport“, al “Corriere d'Informazione”, ai Periodici Rizzoli, al “Giornale“, alla Rai e al Corriere della Sera.
26.10.2020 02:29 di  Andrea Bosco   vedi letture
SOTTOBOSCO - Sfortuna e difetti, bilancio Pirlo non esaltante. E' un cammino non Juve e non da Scudetto. Al mister serve tempo, ma c'è chi non vuole concederglielo. Arbitri e macchine: siamo alle solite...

Un pari che brucia quello con il Verona. Che peraltro a Torino ha interpretato bene la gara confermando che Juric è un ottimo allenatore. Sfortuna? Anche: due legni (Cuadrado e Dybala) sono ancora lì che tremano. Ma l'esecuzione di Cuadrado è stata temeraria. Con la porta spalancata non tiri una sassata che inevitabilmente non potrà che “alzarsi“. La “fisica“ non la sopprimi. Poi ci sono i difetti della squadra. Che in mezzo al campo non ha un pensatore. Arthur ha dimostrato  doti di recuperatore di palla e di sicurezza nel palleggio. Ma nella metà campo offensiva sono (ancora alla mia età) più bravo io. E non è una battuta: almeno ci provo a verticalizzare. Rabiot è un altro mediano di lotta e di governo. Le uniche aperture di gioco le ha fatte Ramsey quando è arretrato sulla linea di metà campo. C'era Bernardeschi: discreto per un tempo. Poi colpevole del grave errore che ha innescato l'azione che ha portato al gol dell'ex Favilli. Kulusevski (gran rete) è di un'altra categoria.

Non ho capito la partita di Bonucci, balbettante in difesa e sovente (nel primo tempo) avanzato a centrocampo. Si è fatto male e la sua presenza con il Barcellona è in forse. Peraltro  buone notizie da Danilo centrale (meglio che da terzo di difesa). E buone anche da Dybala: gran traversa e 95 minuti di gara. Dopo tre mesi di sosta e guai fisici in serie, non si poteva chiedere  di più.

Morata (buono il suo complessivo lavoro) il gol lo aveva fatto anche contro il Verona. Annullato dal Var per una questione infinitesimale: forse un centimetro. Forse. Vale la pena di ricordare che la macchina non è perfetta. Ballano- di approssimazione - tra i due e gli otto centimetri. Con un problema che la macchina non risolve: la certificazione del  tempo di battuta iniziale di chi “lancia”. La macchina verifica solo il punto di arrivo. E se l'eccezione si presenta  minima (meno che a Crotone in questo caso) è evidente che la discrezionalità non è solo del Var ma anche dell'arbitro. E qui siamo alle solite. A Genova, Lautaro Martinez fa un fallo sembrato la fotocopia di quello di Chiesa a Crotone. Rosso per Chiesa, giallo per Lautaro. Ingiustizia? No: interpretazioni diverse. Senza uniformità. Gli arbitri sbagliano e gli errori (quando ci sono) vanno accettati. Quello che non piace è che, da arbitro ad arbitro, l'interpretazione differisca.

Detto questo, la Juventus ha cominciato a giocare da Juventus solo dopo essere andata in svantaggio. Il pareggio per come si era messa la partita è stato un punto guadagnato. Certo che per tanti motivi, nelle ultime quattro gare la Juventus ha fatto tre punti. Non conto quelli a tavolino assegnati contro il Napoli, essendo la gara ancora sub judice. Il bilancio per Pirlo non è esaltante. Era prevedibile. Ma non in queste dimensioni. Il cammino non è da Juve e certamente non è da scudetto. Pirlo ha le sue scusanti. Non aver potuto fare il precampionato. Avere in infermeria gente del calibro di Ronaldo, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro. Avere fuori per squalifica Chiesa e convalescente McKennie. Avere in rosa l'inutile Khedira. La Juve ha terminato con Frabotta e Vrioni. Poi: avere sul groppone le fatiche di Champions. Da Kiev a Torino ( vista Verona ) e con la prospettiva di incontrare mercoledì il Barcellona . Che non è in un buon momento ( asfaltato in casa da quel Real che avevo perso in Champions, a  Madrid contro lo Shaktar ) ma che è pur sempre il Barcellona. Con Messi e Fati. Mentre non è ancora chiaro se Pirlo potrà contare su Cristiano Ronaldo. 

 A Pirlo servirà tempo. Ma non sembra che gli incontentabili tifosi della Juventus glielo vogliano concedere. Le critiche dei media sono lecite quanto prevedibili. Quelle di qualche tecnico fallito a spasso da anni meno lecite ma altrettanto prevedibili: l'invidia è una brutta bestia. Quelle di alcuni tifosi, risibili: stanno spuntando addirittura le “vedove“ di Sarri. E' un mondo con la testa girata costantemente all'indietro. Immagino che, dovessero esserci altre battute a vuoto, verrebbe  chiesta  la testa di Pirlo. E quella dei giocatori che “non corrono”: Poi quella di Paratici. E magari quella di Andrea Agnelli: mi sentirei di scommettere . Ps : messaggio per Fabio Paratici. Una sola parola: Gravenberch.