L'IMBOSCATA - Barzelletta Var, Atalanta "derubata". E' un campionato super-falsato: e non parliamo (solo) di arbitri. Dybala, il mercato e il futuro: così non si costruisce neanche il presente
Così il Var è una barzelletta. E visto che la macchina è neutra, non ha anima, sono sempre gli uomini che sbagliano. Se va bene. Che la fanno sporca se non va bene. Vale per il sorteggio del campionato. Vale per il fuorigioco. Vale per i rigori. Da juventino dovrei essere felice: il pareggio di Bergamo consente alla Juventus di continuare a fare la corsa sull'Atalanta per sperare in un quarto posto. Ma visto che me ne sbatto di questi ragionamenti qui scrivo a chiare lettere che contro l'Inter, la Dea è stata "derubata" di un sacrosanto rigore. Capita quando al Var gli uomini risultano obnubilati. Malafede? No: pippaggine. Arbitri scarsi. E ovviamente campionato super-falsato. Il Var è solo una appendice. Il campionato è falsato per i bilanci taroccati delle società. Perché Rocco Commisso sarà anche uno che alza troppo la voce. Però lui è in regola. Molte società non lo sono. E indignarsi con Commisso significa avere la coda di paglia.
Parliamo di De Laurentiis? O Parliamo di Lotito? Parliamo di presidenti che si fanno licazziloro in in ispregio alle regole con la complicità di Federazione e Lega? O parliamo di quel presidente “velenoso“ finito nei guai con la giustizia? Parliamo di società obbligate a giocare nonostante il Covid le abbia falcidiate negli organici? Parliamo di inchieste (plusvalenze e dintorni) che le procure non fanno? A parte una: quella di Torino. Perché le procure sono come certi virologi: erano sconosciuti, nessuno li cagava e improvvidamente hanno invaso le tv a spezzare quotidianamente la scienza. Adesso vediamo se qualche idiota mi darà del no vax: sbagliato, idiota. Terza dose di vaccino, tamponi, mascherina: tra poco anche in casa Nole mi disgusta. E ho goduto a vederlo espulso dall'Australia. Dove a differenza dell'Italia (dove chiunque può rompere i maroni al prossimo violando, divieti e regole), hanno le palle . Io ho rispetto per le indagini delle procure. Ma le vorrei rapide, trasparenti, esaustive. Altrimenti i “mostri finiscono in prima pagina“, poi magari si scopre che mostruose era solo le indagini, nessuno paga e la “riparazione“ è al massimo un articoletto in cronaca a due colonne.
Campionato falsato anche dalle televisioni. Con la complicità e la connivenza delle società. Spalmato dal venerdì al lunedì. A tutti gli orari possibili. Mentre il pubblico giustamente è in fuga dagli stadi. Mentre i giornali vendono sempre meno copie . Mentre i giocatori non si rendono conto che la festa è finita . Che il covid sta sbattendo la grande nave sugli scogli, che gli ingaggi milionari non sono più sopportabili. Né per i bilanci delle società, né per il sentire di chi deve vedersela con l'aumento del gas, della pasta , e ora persino della tazzina di caffè .
Un calcio votato alla “truffa“. A quel gioco da strada delle “tre carte“, dove a vincere è sempre il cartaio che le manipola con l' aiuto di qualche compare. Campionato falsato. Vi stanno prendendo per il culo.
Non parlerò di Dybala. Men che meno di iraniani che la Juventus vorrebbe mettere sotto contratto. Non vi parlerò del futuro. Perché per guardare al futuro devi costruire un presente. E con certi giocatori, certe idee, certi dirigenti il presente non lo costruisci. Figuriamoci il futuro.
Ma visto che il campionato è più taroccato di una roulette di Al Capone la vulgata ufficiale è che tutto vada bene.
E quindi chi sono io per dire che va male? Un Savonarola che raglia alla luna. E al quale dispiacerà molto quando alla fine qualcuno dirà: lei aveva ragione. Davvero: per quanto ho amato questo gioco, da calciatore, da tifoso e da giornalista, mi dispiacerà .