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Sergio Porrini: "Sembra la stagione scorsa, c'è nuovamente da ricostruire. Atalanta favorita, il tipo di gioco non paga. Scudetto? Sarebbe impresa storica"

25.11.2021 12:45 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Sergio Porrini: "Sembra la stagione scorsa, c'è nuovamente da ricostruire. Atalanta favorita, il tipo di gioco non paga. Scudetto? Sarebbe impresa storica"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il doppio ex del match di sabato pomeriggio nonché campione d'Europa e del mondo con la maglia bianconera, Sergio Porrini, per analizzare le ultime vicende in casa Juve e non solo:

Facendo un passo indietro, visto l'importante match con l'Atalanta, che è successo alla Juventus?

"E' successo che il Chelsea ha dimostrato di essere troppo più forte, le preoccupazioni che tutti avevano sulla Juventus si sono rivelate fondate. E' vero che arrivava da buoni risultati nell'ultimo periodo, ma non c'è mai stato un vero e proprio gioco. A Londra è arrivata una sconfitta non preventivabile dal punto di vista del punteggio, ma per quanto visto nell'ultimo periodo sì".

Ti ha stupito vedere una Juventus rinunciataria come formazione e atteggiamento?

"Gli ultimi risultati positivi della Juve non erano avvenuti attraverso il dominio del gioco, bensì erano stati dettati dagli episodi. Ad esempio a Lazio e Roma è stato lasciato il pallino del gioco, non ho visto una squadra arrembante e cattiva che meritasse la vittoria fino all'ultimo. E' logico che poi quando arrivano sconfitte del genere, ti viene da pensare".

E di certo le ultime partite dominate dalla Juventus non sono recentissime.

"Bisogna tornare indietro di qualche anno, questo è vero. C'è stato il periodo con Sarri in cui si è visto qualcosa in più di oggi, ma è difficile fare un'analisi completa. La Juve si è dimostrata inferiore al Chelsea sotto tutti i punti di vista, da quello fisico a quello tecnico. Sono un po' preoccupato, perché alla fine Ronaldo non era l'unico problema".

Ronaldo era il problema di chi i problemi non li ha mai voluti affrontare, visto che con i suoi gol nascondeva la polvere sotto il tappeto.

"Probabilmente sì, quindi c'è da nuovamente ricostruire. Non è per niente semplice".

Però c'è qualcosa che non torna: hai ricostruito con Sarri, Pirlo, Allegri e probabilmente dovrai rifarlo con lo stesso allenatore.

"Probabilmente Sarri è stato l'ultimo allenatore ad avere un centrocampo di livello a disposizione, perché Pjanic-Khedira-Matuidi faceva ancora la differenza. Nel momento in cui sono venuti a mancare i trascinatori, il reparto si è indebolito e di conseguenza la squadra non ha iniziato più a girare. Il club non è stato in grado di ricostruire nel modo adeguato fino ad oggi, sapevamo del valore di Locatelli ma non poteva essere abbastanza".

Una soluzione potrebbe essere la bella gioventù presente, proprio con il Chelsea in Youth League è arrivata una convincente vittoria. Che ne pensi?

"Potrebbe essere una buona soluzione, ma per ricostruire dai giovani bisognerà avere molta pazienza. La domanda da fare è: la Juve ha voglia di aspettare? Tutto dipenderà dal volere del club e dalle intenzioni della dirigenza per le prossime sessioni di calciomercato".

Tornando al match di sabato, la Juve che partita farà contro l'Atalanta?

"La Juve si presenterà sicuramente con le ossa rotte e con dei grossi dubbi, l'Atalanta invece avrà voglia di riscattare la delusione del risultato di Champions. I bergamaschi partono avvantaggiati in vista di questo match per via del gioco solido e delle certezze dimostrate, al contrario dei bianconeri che cercano ancora una propria identità a fine novembre. Sembra un po' la stagione dell'anno scorso".

La Juve come se la giocherà? Chiuderà come contro la Lazio tutti gli spazi per poi provare a ripartire velocemente?

"E' logico che alla lunga questo tipo di gioco non paga, quindi bisognerà cercare alternative. Altrimenti la Juventus sarà sempre in difficoltà".

Chiesa è stato normalizzato dalla gestione Allegri? Lo vedi diverso rispetto ad un anno fa?

"Chiesa, anche l'anno scorso, ha alternato momenti di alti e di bassi. Non credo che normalizzato sia il termine giusto, sicuramente è un giocatore fondamentale a cui va trovata la giusta collocazione. Ho l'impressione che non gli si stia dando la possibilità di esprimersi nel migliore dei modi".

Al di là del ko con il Chelsea e degli 11 punti dalla vetta, ci credi nella rimonta scudetto?

"E' una squadra diversa da quella di sei anni fa, le rivali poi sono più forti. Se dovesse recuperare sarebbe un'impresa storica, ancor più di quella di allora. La vedo seriamente difficile".

Si ringrazia Sergio Porrini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.