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Padovano ricorda il 6-1 del '97: "Doppietta magica, vi racconto quelle emozioni. Psg ancora avvelenato da quella scoppola. Juve? Non c'è idea di gioco, ma stasera..."

06.09.2022 11:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Padovano ricorda il 6-1 del '97: "Doppietta magica, vi racconto quelle emozioni. Psg ancora avvelenato da quella scoppola. Juve? Non c'è idea di gioco, ma stasera..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex attaccante per due stagioni in bianconero dal 1995 al '97, Michele Padovano, per parlare approfonditamente della sfida di stasera con il Psg e non solo:

Come arriva la Juve al match di stasera?

"Di certo la Juve non arriva benissimo al match di stasera, ma resto ugualmente fiducioso. In queste prime partite non è ancora riuscita a dimostrare di essere una squadra importante, la speranza è che possa riuscirci quanto prima. E i giocatori sono ben consapevoli del tipo di sfida che affronteranno in Champions. Saranno carichi a mille per affrontare al meglio questo squadrone".

Se dovesse ripetere la prestazione di Firenze, la Juve rischierebbe in maniera concreta di perdere male il match col Psg.

"Sì potrebbe capitare, ma sono sempre del parere che la Juventus nei momenti importanti si è sempre fatta vedere. Sicuramente non è nella miglior condizione per affrontare il Psg, ma dall'altra parte una buona prestazione significherebbe acquisire quella fiducia mancante e provare così a raddrizzare la stagione che non è partita benissimo".

Perché al Franchi, a tuo parere, la Juventus ha finito il match con un solo tiro nello specchio e nella ripresa non si è mai resa pericolosa dalle parti di Terracciano?

"Sono sempre dell'idea che dall'esterno è troppo semplice a giudicare, ma a volte non riesci a capire che sta succedendo nemmeno dall'interno. La Juve non si sta esprimendo al 100%, non era successo solo con la Fiorentina ma anche con lo Spezia. Con la Roma è calata dopo un primo tempo strepitoso, se non le avessero annullato il gol di Locatelli probabilmente sarebbe finita in goleada. Purtroppo questo calo di ritmo e di prestazioni è una costante nella squadra bianconera, l'augurio è che possa trovare presto una soluzione per migliorare le proprie partite".

A parte il gol, ti è piaciuta la prestazione di Milik?

"Ha fatto molto bene, i movimenti mi sono piaciuti. Si è presentato con il miglior biglietto da visita possibile, ovvero due gol in due presenze. Non si può dire null'altro, è un giocatore che farà il suo quando verrà chiamato in causa e cercherà di sfruttare al meglio ogni potenziale occasione. Vlahovic? Vive questa competizione come uno stimolo in più, lui vorrà dimostrare di essere il più forte e convincere l'allenatore a meritarsi la titolarità. La Juve ha sempre avuto attaccanti importanti, poi c'è da dire che un sano dualismo può essere solo un beneficio per la squadra".

Come hai giudicato il mercato bianconero?

"Il mercato è stato importante, la Juve ha preso giocatori utili alla causa ed è riuscita a farlo rispettando quelli che sono i parametri economici. I nomi sono tutti di qualità, ora mi aspetto che riescano ad esprimere il pieno potenziale in campo. Li voglio vedere messi bene in campo e con un'idea di gioco importante, che ad oggi non si è ancora visto".

Dei giocatori arrivati a Torino, c'è qualcuno da cui ti aspetti di più?

"No, io sono sempre per la squadra. I singoli sono sempre al servizio del gruppo, è questa l'idea che ho sempre avuto".

La sfida col Psg per te ha un sapore molto dolce, visto che nel '97 siglasti una doppietta nel 6-1 con cui la Juve sbancò il Parco dei Principi. Ci racconti le tue emozioni e i tuoi pensieri?

"Anche se sono passati molti anni, ricordo benissimo quel match e quella magica doppietta: il primo gol di testa anticipando il difensore dagli sviluppi di calcio d'angolo e il secondo al volo di sinistro dentro l'area piccola. Era un campo infame perché ghiacciato, ma riuscimmo a chiuderli lì senza mai farli respirare. Vincemmo la Supercoppa Europea con un perentorio 6-1 a Parigi all'andata e il ritorno a Palermo in uno stadio gremito e meraviglioso terminò 3-1. Fu davvero emozionante, eravamo davvero fortissimi".

Era il periodo in cui la Juventus faceva incetta di titoli in ogni dove, non solo in Italia come accade oggi.

"La società, in quel periodo, aveva costruito una squadra davvero importante. Erano altri tempi, è vero, ma quella Juve dettava legge ovunque. Infatti vinse qualsiasi trofeo a cui partecipò, dalla Champions alla Supercoppa e riuscendo ad arrivare anche nuovamente in finale col Dortmund. Mi inserii in maniera molto semplice, trovai un gruppo eccezionale che desiderava vincere. E infatti i frutti vennero abbondantemente raccolti".

I francesi saranno vogliosi di vendetta? Che ne pensi?

"Quelle scoppole fai fatica a dimenticarle, specialmente quando poi non c'è più occasione di incontrarsi. Sono sicuro che anche loro avranno il dente avvelenato, nelle ultime due sfide con la Juve il passivo è di 2-9. Saranno vogliosi di vendetta".

Di Maria e Paredes conoscono bene il Psg, saranno le due armi in più per vincere il match?

"Sicuramente sono giocatori di qualità e importanti, sono queste le partite in cui dovranno fare la differenza. Sono molto curioso di vedere come approcceranno la partita, non solo loro ma in generale tutta la squadra. Speriamo in una buona prestazione".

Discorso campionato, la Juve è ancora un po' dietro alle milanesi? Come la vedi?

"Juve, Milan, Inter e Napoli sono le squadre che lotteranno per lo scudetto, c'è alternanza di risultati da parte di tutti e la stagione è appena cominciata. Di sicuro i bianconeri dovranno registrarsi con maggiore attenzione, come dicevo gli auguro di uscire al più presto da questo momento che non è senza dubbio positivo. Le armi per riuscirci ci sono tutte".

Si ringrazia Michele Padovano per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.