Nicolini promuove Douglas Costa: "Ha vinto lui la partita a Napoli, la Juve lo sta gestendo in maniera perfetta. Non ha la paura da palcoscenico che attanaglia i suoi colleghi"
Ha conosciuto il primissimo Douglas Costa proveniente dal Brasile quando era vice di Mircea Lucescu ai tempi dello Shakthar Donetsk. Ai nostri microfoni, in estate, si era espresso in maniera positiva sulla possibilità del calciatore brasiliano di sbarcare a Torino. E, ora, a distanza di qualche mese la nostra redazione ha contattato, telefonicamente, Carlo Nicolini per fare il punto su di lui e non solo:
Nicolini, ora cosa fai? Hai seguito Lucescu nell'avventura con la nazionale turca?
"Sì, mi ha chiesto se lo accompagnavo. La federazione turca ci ha dato l'incarico di rifondare tutto il movimento e tutte le regole, partendo dai campionati di categorie inferiori. Adesso siamo in ritiro ad Antalya, qui abbiamo la possibilità di poter osservare i calciatori e di poter parlare con i tecnici".
Immagino che non ti stia sfuggendo il campionato italiano.
"Fortunatamente no, la nazionale mi da il vantaggio di poter tornare sempre per guardare qualche sfida. Ho seguito tantissimo la Roma per via di Ünder, ho visto anche le altre e sono pienamente convinto che il campionato italiano rimanga il migliore".
Ünder, giovane talentino che piaceva anche alla Juve sta facendo molto bene in questa Roma.
"Si è fatto ben notare nell'Altinordu e lo scorso anno si è ripetuto al Başakşehir. Ha vent'anni e con tutte le difficoltà del caso, non è facile per un giovane arrivare nella Roma e far bene. Secondo noi, Di Francesco è un ottimo allenatore e può aiutare tanto il ragazzo, gli sta dando tanto spazio. Se migliora sotto la fase difensiva, penso che sia in giallorosso che in nazionale potrà essere molto utile".
Tornando al campionato, chi è la tua favorita?
"La favorita è nuovamente la Juventus, il Napoli aveva l'opportunità di staccare in classifica i rivali ma ha fallito. I bianconeri hanno due giocatori per ruolo, quando parli di turn-over per loro non cambia niente mentre per le altre sì. I partenopei giocano davvero un bel calcio, ma sono davvero contati".
Forse la Juventus ha fatto tesoro dell'anno scorso, quando si è trovata a Cardiff scarica dal punto di vista delle energie.
"Sì, i bianconeri lo scorso anno giocarono sempre con gli stessi, soprattutto in attacco. Quando dissi che con Witsel avrebbero vinto la Champions, intendevo dire il ricambio che avrebbe dato il calciatore belga a Pjanic, Khedira e Marchisio. La Juventus ha una società forte e un bravo allenatore, insieme hanno capito di correggere questa situazione. Ho visto che Douglas Costa non sta giocando tantissimo, in qualsiasi altra società ci sarebbero state polemiche a non finire ma qui l'ambiente è diverso. Sono i particolari a far la differenza".
Proprio su Douglas Costa, ti ha stupito che il Bayern Monaco l'abbia ceduto perchè non lo ritenevano più adatto al loro progetto?
"No, non mi sono stupito più di tanto. Douglas, secondo me, era il giocatore di Guardiola e una volta cambiata la gerarchia non hanno più creduto nel ragazzo. Il ragazzo ha probabilmente sentito una mancanza di fiducia nei suoi confronti, voleva giocare di più e ha voluto andare alla Juventus. A perderci è stato il Bayern Monaco".
Ancelotti, rispondendo alle domande su Douglas Costa, sostiene che "il ragazzo è molto forte ma ha poca continuità".
"Premetto che i grandi campioni hanno la capacità di cambiarti la partita in qualsiasi momento, quando non lo fanno vengono valutati come discontinui. Ho una grande stima per Carlo Ancelotti, ma secondo me è più bravo a lavorare con giocatori d'esperienza. Al ragazzo manca più concretezza davanti alla porta, questo glielo abbiamo sempre detto anche noi ma lui è innamorato dell'assist".
Per non parlare dell'assist che ha fatto a Bernardeschi nell'ultima partita giocata.
"In una squadra come la Juventus hai l'imbarazzo della scelta per chi deve raccogliere i suoi assist, i numeri poi sono dalla sua parte perchè sono positivi pur non giocando tantissimo. Douglas gioca nel campionato più forte tatticamente, lui ha la grandissima capacità di saltare sistematicamente l'uomo creando superiorità numerica. E a beneficiarne sono tutti i componenti della rosa bianconera: da Dybala ad Higuain, passando per Mandzukic".
Come lo sta gestendo la Juventus?
"Secondo me è perfetta nonostante lo abbia pagato una cifra da fuoriclasse. Non gli sta dando troppe responsabilità, questo sta anche facilitando il suo ambientamento. Io spero possa giocare di più, visto che è l'anno del mondiale. E' un craque come direbbero i portoghesi. Non voglio attaccare altre squadre, ma in Italia l'unica squadra che lo può consacrare è la Juventus".
Concordi che la sua partita migliore, fin qui, sia stata quella col Napoli?
"Vidi quella partita e, a parte la ripartenza, ha saputo far la fascia con continuità sia mentre attaccava e sia mentre difendeva. Nel suo repertorio non c'è il "numero", ha una velocità impressionante e tutti hanno paura ad esser puntati. La partita a Napoli è stata lui a vincerla, è stato lui a far girare di nuovo questo campionato. E in più ha tanta esperienza in Champions League, non ha la cosiddetta paura da palcoscenico che invece attanaglia tanti suoi colleghi".
Si ringrazia Carlo Nicolini per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.