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Muzzi su Pellegrini: "Si toglierà grandi soddisfazioni alla Juve, ha le potenzialità per arrivare al livello di Maldini. E sul suo futuro..."

26.11.2021 17:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Muzzi su Pellegrini: "Si toglierà grandi soddisfazioni alla Juve, ha le potenzialità per arrivare al livello di Maldini. E sul suo futuro..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

"Notai Luca e mi innamorai delle sue qualità fin da subito, era impossibile non potesse giocare nel mio gruppo di ragazzi". Lo ricorda così Roberto Muzzi, ex attaccante ed attuale direttore tecnico dell'Arezzo, che in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com parla del suo pupillo Luca Pellegrini:

Insomma, non passò inosservato all'occhio di un ex giocatore di Serie A.

"Certo che no, era un po' paffutello ma aveva già un grande sinistro. Abbiamo lavorato tanto insieme, si vedeva aveva una gran voglia di apprendere e di crescere. Già allora dimostrava una bella personalità, tant'è che mi sbilanciai nell'indicarlo come il futuro terzino della nazionale italiana. Col tempo è migliorato tantissimo, questo mi rende felice perché è lì pronto a giocarsi tutte le sue carte".

Luca non è più il bambino di allora, a maggior ragione pensi ancora potrà diventare il futuro terzino della nazionale italiana?

"Certo che sì, la mia idea non è cambiata. Il mio consiglio è che non si deve accontentare, non dovrà cullarsi sugli allori bensì lavorare ancora giorno dopo giorno in modo da poter tirar fuori le sue qualità ancora nascoste. Perché non è mostri già tutto una volta che arrivi in Serie A".

Ha iniziato la sua giovane carriera da attaccante, giusto?

"Sì, Luca giocava come esterno sinistro alto nel calcio a 7. Mi impressionarono corsa e capacità di calciare, poi lo spostai un po' più indietro: prima come centrale difensivo, poi terzino sinistro. E vedo che gioca ancora lì".

Dalla Roma, passando per Cagliari e Genoa, è diventato di proprietà della Juve. Per caso lo vedi diverso da allora? 

"No, è sempre lo stesso ragazzo di allora. A volte bisogna stargli un po' addosso, ma ascolta ed impara. Si toglierà grosse soddisfazioni alla Juve".

Capitolo Juve: ti ha sorpreso quando venne coinvolto in quello scambio con Spinazzola?

"Onestamente no, il primo pensiero è che la Juve non acquista mai giocatori per caso. E quindi la dirigenza aveva intravisto in Luca delle qualità tali da permettergli di poter pian piano giocare con continuità. Sono sicuro che all'interno di questo progetto potrà fare delle grandissime cose".

Prima di poter diventare il terzino sinistro titolare della nazionale, dovrà essere il titolare del suo club. La domanda è dunque d'obbligo: ad oggi lo può diventare? Può scalzare Alex Sandro?

"L'ho visto con la Lazio, per me gli manca ancora qualcosina per poter essere un punto fermo della Juve in quella zona di campo. Però continuerei ad impiegarlo, perché più trovi il campo e più diventi forte e costante. Allegri, d'altronde, saprà quando potrà farlo diventare un titolare fisso". 

Forse ad oggi manca un po' più di continuità e presenza in fase difensiva.

"Sono più che d'accordo, è lì che dovrà migliorare. Spero che lavorerà su questo aspetto per diventare un grandissimo terzino alla Maldini, mi sbilancio perché le potenzialità sono tali. Può arrivare a quel livello, ma dovrà sudare per farlo".

Quando avrà 27 o 28 anni, parleremo di Pellegrini come una meteora oppure di un talento che si è affermato?

"Parleremo del futuro terzino della nazionale, poi non so quando accadrà con certezza. Glielo auguro con tutto il cuore".

E se non dovesse trovare spazio nella Juventus?

"Gli converrebbe fare un passo indietro, però non dovrà lasciarsi scappare questa opportunità. La Juve è la Juve, far bene lì significherebbe poi essere davvero uno dei migliori in quel ruolo nel panorama italiano".

La Juve è sempre la Juve, che da calciatore sbaglio o hai rischiato di indossare quella maglia?

"Non sbagli, ero vicino alla Juve quando giocavo con l'Udinese. Era fine anni '90 e sulla panchina dei bianconeri c'era Lippi, era praticamente fatto lo scambio con Amoruso. Poi, per non so quale motivo, non si fece più nulla, e in più sbagliai pure un calcio di rigore. Non ho rimpianti, doveva evidentemente andar così, anche perché la mia carriera l'ho fatta".

Si ringrazia Roberto Muzzi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.