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Michele Padovano: "Juve incompleta, spero a Napoli possa fare risultato. Fiducia a Dybala, Kean non segna 30 gol. Allegri? Qui si è abituati troppo bene. E sui miei ricordi..."

10.09.2021 13:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Michele Padovano: "Juve incompleta, spero a Napoli possa fare risultato. Fiducia a Dybala, Kean non segna 30 gol. Allegri? Qui si è abituati troppo bene. E sui miei ricordi..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Mi sto trovando molto bene al Casale, la proprietà mi ha messo nelle condizioni di lavorare alla grande. Sono davvero contento di questa nuova avventura". Per chi si stesse chiedendo che fine abbia fatto Michele Padovano, la risposta è subito servita: da un mese, infatti, l'ex attaccante bianconero ricopre la carica di direttore generale del club appartenente alla Serie D. La redazione di TuttoJuve.com lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per parlare della sua nuova esperienza e anche di Napoli-Juventus:

Quale è l'obiettivo stagionale?

"L'obiettivo del Casale è quello di crescere, vogliamo fare le cose fatte bene e non ci nascondiamo nel ribadire questo concetto. Il club è ambizioso e c'entra poco o nulla con i dilettanti, abbiamo creato uno staff importante e la squadra è competitiva su tutti i fronti. Siamo solo all'inizio delle partite che contano, bisognerà solo aspettare. Sono soddisfatto e contento".

In effetti, il Casale è una squadra che nel suo palmares può fregiarsi di uno scudetto vinto. E non è da tutti poterlo fare.

"Esatto, poi il Casale è un club che possiede una grande storia. Ammetto di non averci pensato un attimo nel momento in cui mi hanno chiesto di occuparmi di questa squadra, per me è un grande onore poter esser qui".

Passando da una squadra scudettata ad un'altra, rimanendo nella stessa regione, che partita sarà Napoli-Juventus?

"La Juve è un po' incompleta e non è ancora sugli stessi livelli a cui ci aveva abituato gli ultimi anni, mentre il Napoli ha costruito un'ottima squadra ed è temibile. Sarà una sfida molto diversa rispetto al recente passato, speriamo per i tifosi bianconeri che possa uscire un risultato favorevole".

E' incompleta, ma in quale reparto?

"Il primo reparto che mi viene in mente è quello offensivo, dove è appena andato via un giocatore dalle alte medie realizzative come Ronaldo. Sono sempre stato abituato a pensare ad una Juve subito favorita fin dalle prime battute, ma quest'anno non la vedo così. Sono partiti dei giocatori importanti e non è stato acquistato nessuno, è vero che Kean può diventare importante ma l'impressione è che non segni 30 gol all'anno".

Potrebbe esserci una cooperativa del gol come accadeva nella tua Juve? Magari i gol persi da Ronaldo potrebbero arrivare da tutti gli attaccanti inclusi gli esterni come Chiesa o Kulusevski.

"L'idea della proprietà è quella di far crescere dei ragazzi che possiedono già esperienza importante all'estero. Il mio è un giudizio molto superficiale in quanto non sono all'interno delle vicende, l'impressione però è che la Juve abbia perso qualcosa e non sia all'altezza degli altri anni. Vediamo quel che succederà".

E' giusto, a tuo avviso, puntare su Paulo Dybala?

"Dybala è un giocatore molto forte a cui va data grande fiducia, è nell'età giusta per poter essere determinante. Fino ad ora lo è stato a sprazzi, credo che adesso sia arrivato il momento anche per lui di dimostrare il suo valore. Deve prendere in mano la squadra, fare il leader, essere il trascinatore della Juve in Italia e in Europa. A mio parere possiede tutte le carte in regola per poter essere il punto di riferimento incontrastato di un club, penso che la società si aspetti questo da Paulo".

Quanto è ghiotta l'opportunità per il Napoli di portarsi a +8 sui rivali?

"Il Napoli cercherà di sfruttare fino in fondo questa opportunità, credo che mai come quest'anno possa accadere una situazione del genere. Ci proverà attraverso il gioco fornito da Spalletti e attraverso anche delle figure importanti come quelle dei giocatori più blasonati. Sarà una bella partita, c'è molta curiosità da parte mia di vederla e di vedere chi uscirà come vincitore".

A tuo parere ci sono analogie tra il Lippi bis e il ritorno di Allegri che è accaduto, esattamente, vent'anni dopo?

"A me non piace mai fare delle analogie riferite agli allenatori, squadre o anche ai giocatori, è chiaro che per me i ritorni sono sempre un po' particolari. Tutti quanti si aspettano una vittoria della Juve, quest'anno sarà più dura delle altre volte".

E Allegri avrà un bel compito quest'anno, al di là della difficoltà che incontrerà sulla sua strada.

"Certo, allenare la Juve significa aver perso dopo esser arrivati secondi. E non hai fatto niente. Qui si è abituati troppo bene, bisogna sempre vincere e di certo non è cambiato il dna anche ad anni ed anni di distanza. Quando entri in quella società si respira l'aria di vittorie".

In effetti non è cambiato affatto, altrimenti la Juve non avrebbe perseguito la strada del successo.

"Sono d'accordo, ma poi conoscendo Andrea Agnelli che è cresciuto con noi. Il forma mentis è proprio quello, cioè trasmettere a tutti quanti il significato di vittoria e di quanto conti per la Juventus. Lì conta solo quello".

Aprendo il tuo cassetto dei ricordi, se ti nomino la parola Juventus che cosa ti viene subito in mente?

"Un turbinio di emozioni, quei ricordi sono eccezionali e li porterò per sempre dentro di me. La mia Juve aveva vinto tutto, in tre anni erano arrivate tre finali di Champions e questo significa che eri davvero forte. Non potrò mai dimenticare lo sguardo degli avversari di quando ci affrontavano, perché sapevano di aver già perso la partita. E lo posso raccontare perché a mia volta avevo subito quella soggezione nei confronti del Milan di Sacchi, già nel sottopassaggio ti accorgevi che c'era la possibilità di uscire sconfitto contro un avversario fantastico".

Il gol per eccellenza che tutti ricordano è quello al Real, ma è stato il tuo più bello segnato alla Juve?

"Più che bello fu importante, perché quel gol servì alla Juve per battere il Real e a qualificarsi per il turno successivo. Se poi parliamo di bellezza, effettivamente ne ricordo altri più belli".

La Juve dove può arrivare in Italia e in Europa? Che ne pensi?

"La Champions è una competizione ancora più difficile del campionato, ci sono delle squadre molto più attrezzate che spendono anche di più. Sono curioso di capire che farà questa Juve, per me quest'anno incontrerà maggiori difficoltà ma proverà ugualmente a vincere. Dybala, Chiesa, Kean, Chiellini e tanti altri, se riusciranno ad avere uno spirito di gruppo importante allora sì che riusciranno a sopperire alla mancanza dei grandi campioni".

Si ringrazia Michele Padovano per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.