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Marco Marchionni: "Superlega, chi ha aderito andrebbe escluso. Pirlo non deve andar via, Juve con il Parma non sarà facile. Su Chiellini e Buffon..."

20.04.2021 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Marco Marchionni: "Superlega, chi ha aderito andrebbe escluso. Pirlo non deve andar via, Juve con il Parma non sarà facile. Su Chiellini e Buffon..."
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© foto di Federico Gaetano

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'allenatore del Foggia e doppio ex della sfida tra Juventus e Parma, Marco Marchionni, per parlare del match e non solo:

Gli effetti della bomba scoppiata qualche ora fa sono ancora tangibili. Che idea ti sei fatto sulla Superlega?

"Penso che annunciare la Superlega in questo momento sia stato sbagliato. Tutti ci rimetteranno da questa decisione, dalle squadre di club che potrebbero non partecipare più nei campionati nazionali ai giocatori che salterebbero Europei e Mondiali. Si sta un po' togliendo l'unicità del calcio".

I giocatori sarebbero penalizzati solo da questo punto di vista?

"Quando ero calciatore aspiravo a giocare in una big, così invece non ci sarà più questa possibilità. Il sogno di ogni bambino è quello di giocare nella Juve, ma in questo momento verrebbe escluso dalla nazionale a priori. I club che parteciperanno alla Superlega potrebbero non investire più in un calciatore promettente dal futuro non ancora scritto, ma preferiranno spendere più soldi per uno più affermato. Ho letto che alcune delle big europee come il PSG e il Bayern hanno per il momento rifiutato, quindi che Superlega è? Se vuoi fare un campionato ci può stare che vengano scelte le due più grandi, ma ad esempio non capisco perché l'Inghilterra abbia ammesso più squadre rispetto alle altre".

Siamo solo all'inizio di una guerra che si prospetta tutt'altro che corta. Come finirà?

"Con tutto il rispetto, ma le squadre che hanno aderito alla Superlega andrebbero escluse già da quest'anno. E' come se avessero dato una coltellata dietro la schiena. Il problema del calcio è che si guarda solo il lato economico, non più alla crescita del calcio".

Parlando di te, come sta andando l'avventura a Foggia?

"Stiamo andando bene, anche se l'ultima sfida l'abbiamo persa e ci ha un po' complicato il cammino per i play-off. La fortuna è stata che anche le nostre antagoniste non sono riuscite a vincere, per cui abbiamo la possibilità di staccare la testa e di pensare in positivo. La sfida con il Monopoli di domani, che si sta giocando insieme a noi questo obiettivo, diventa in tal senso fondamentale".

Il presidente in un'intervista rilasciata a TMW ha detto che potrebbero esserci i presupposti per continuare insieme anche l'anno prossimo.

"Sì, sto davvero bene a Foggia. Siamo in lotta per un posto ai play-off, ma l'obiettivo è sempre far meglio di così. L'importante è capire le situazioni che si creano, bisogna vedere la volontà e le tipologie di cose che vorrà fare la società. Prima, però, dobbiamo chiudere al meglio il campionato".

A proposito, anche la Juve deve chiuder bene il campionato. Superlega o non Superlega.

"Ha la forza di poter vincere tutte le partite, l'obiettivo è quello di non mancare la qualificazione in Champions. Non mi sarei mai aspettato la sconfitta di Bergamo, era l'occasione per dare un segnale forte. Ma ormai è andata. A Torino la sconfitta non si vive mai bene, quando si perde il momento è sempre un po' delicato ma bisogna continuare con le idee. Andrea è un allenatore bravo, saprà come affrontare questo finale di stagione".

Osservando le partite della Juventus, a tuo parere si vede l'impronta di gioco dell'allenatore che rende la Juve di oggi differente da quelle del recente passato?

"Credo non si possa fare un paragone, i giocatori erano diversi. La società ha attuato una piccola rivoluzione, a mio parere è inutile cambiare di nuovo in quanto Andrea è riuscito a dare la sua idea di calcio. Al primo anno non è semplice riuscire ad ottenere risultati, Allegri ci è riuscito ma aveva in mano anche una Juventus che aveva già vinto. L'allenatore può fornire milioni di idee, ma la giocata del calciatore è sempre decisiva".

Non si può fare un paragone, è vero, ma spesso non si ha l'impressione di vedere un calcio differente.

"Il calcio di oggi è totalmente cambiato, quando affrontavo la Juve mettevi sempre in preventivo di perdere. Oggi, invece, non è così, la chiusura degli stadi ha agevolato le squadre più piccole che incontrano le grandi in campo neutro. E lì può sempre succedere di tutto. Forse con i risultati lo si nota di meno, ma bisogna insistere sul progetto che hai voluto creare la scorsa estate".

Ci sarà la sfida tra le tue due ex squadre, che sfida ti aspetti?

"Abbiamo parlato tanto di Juve, anche per il Parma si vede che è un'annata totalmente differente. Hanno iniziato male, l'allenatore è cambiato e davano per scontato che ripetesse i risultati già fatti. Gli emiliani giocano bene e fanno gol, ma alla fine rischiano sempre qualcosa e prendono sempre gol. Sarà una bella partita dove le due squadre si giocheranno davvero tanto: la Juve non può più fallire dopo Bergamo, il Parma ha una delle ultime possibilità di provare a rimanere in Serie A".

Una battuta su Chiellini e Buffon: se dovessero lasciare la Juve, che perdita sarebbe per la squadra?

"Per lo spogliatoio sarebbero due grandi perdite, sia Giorgio che Gigi hanno fatto la storia della Juve. Il vero problema sarebbe rimpiazzare questi due grandi campioni che hanno avuto la Juve sempre nel cuore. A vederli sembrano ancora dei bambini, sono due ragazzi che hanno ancora la stessa voglia di anni fa. E in campo, quando impiegati, non hanno mai sfigurato".

Si ringrazia Marco Marchionni per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.