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Lo scopritore di Donnarumma: "Gigio milanista, ma per la Juve sarebbe upgrade. Locatelli farebbe comodo, è il migliore centrocampista d'Italia. Pirlo? Guida Ferrari da neopatentato"

27.04.2021 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Lo scopritore di Donnarumma: "Gigio milanista, ma per la Juve sarebbe upgrade. Locatelli farebbe comodo, è il migliore centrocampista d'Italia. Pirlo? Guida Ferrari da neopatentato"
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La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il responsabile del settore giovanile della Lazio che conosce molto bene Gigio Donnarumma e Manuel Locatelli, Mauro Bianchessi, per parlarne approfonditamente e non solo:

Lo si può definire come lo scopritore di moltissimi dei giovani talenti che popola il calcio di oggi. Se le cito Gianluigi Donnarumma, quale è il primo ricordo che le viene in mente?

"Mi viene in mente la prima volta che l’ho visto a Castellamare con la sua squadra. E subito ricordo la telefonata che feci a Galliani dall’aeroporto di Napoli, gli dissi di aver visto un fenomeno. Lui rimase inizialmente, per qualche secondo, in silenzio, poi prese parola e mi rispose di andarlo a trovare in ufficio alle 9 in punto. Era molto curioso, voleva che gli spiegassi meglio la situazione".

E immagino sia solo il primo di tanti ricordi legati a lui.

"Sì, posso raccontare volentieri un secondo ricordo: la consegna della maglia numero uno del Milan con il suo nome. Gigio aveva gli occhi lucidi, quasi non ci credeva. Ci fu un lungo abbraccio, era emozionatissimo. Da quel momento è iniziata la sua storia d'amore con i rossoneri".

Che cosa l'ha sempre più impressionata di questo ragazzo?

"A 14 anni non avevo mai visto nulla di simile, aveva un fisico molto atletico e il suo livello mentale era fuori categoria. Oltre ad una tecnica da fenomeno. Il suo margine di crescita era impressionante e d'altronde lo ha dimostrato fin da subito".

C'è uno sliding doors nella carriera di Donnarumma, in particolare mi riferisco all'esordio a 16 anni contro il Sassuolo in campionato. Se sul suo cammino non avesse incontrato il coraggio di Mihajlovic, che ha creduto fortemente in lui, sarebbe stato in grado di raggiungere la stessa posizione di oggi?

"Miha ha avuto davvero coraggio a lanciarlo così giovane, ma lui è un allenatore che guarda la bravura del calciatore e non la sua carta di identità. E' il tecnico ideale per valorizzare i giovani. Qui, però, parliamo di un fenomeno di portiere che sarebbe arrivato ugualmente dove è ora, probabilmente con un po' di ritardo. Gigio sarebbe diventato tranquillamente chi è oggi".

Il fenomeno di portiere, come lo ha appena definito, rischia in estate di lasciare il Milan per accasarsi alla Juventus o in un altro club. Sarebbe per lui il club giusto oltre che un passo in avanti per la sua carriera?

Gigio è milanista, è un bravo ragazzo e vedrete che ragionerà con la sua testa ascoltando anche il cuore. La mia speranza è questa. Pochi giocatori si legano per tutta la carriera alla stessa società, ma ci sono delle eccezioni".

E se non decidesse di ascoltare il cuore? Per la Juve sarebbe un upgrade in quella zona di campo?

"Sì, perché stiamo parlando di un fenomeno. All'età di ventidue anni è tra i top tre del mondo, non credo serva aggiungere altro".

Dunque potrebbe rappresentare ciò che per tanti anni è stato Gigi Buffon?

"Assolutamente, ma qualsiasi top club mondiale vuole un ragazzo così giovane di talento. Ha davanti almeno altri quindici anni di carriera".

Oltre a Donnarumma, conosce molto bene anche Manuel Locatelli. Anche lui, a suo parere, merita un grande club come quello bianconero?

"A Manuel, molti anni fa, dissi che sarebbe diventato il capitano del Milan perché per me era ed è il miglior centrocampista d’Italia. La scelta di venderlo mi ha sorpreso molto, ma è stato bravo Carnevali a sfruttare questa occasione. Manuel fa comodo oggi alla Juve, così come alle grandi d'Europa. Lo posso affermare senza ombra di dubbio: è davvero bravo".

Una battuta su Pirlo: si aspettava queste difficoltà ad ottenere un posto per la prossima Champions? Come giudica il suo lavoro?

"Non sono nessuno per giudicare il lavoro di Pirlo, ma sono rimasto molto sorpreso del suo incarico ad inizio stagione. La Juve, a mio parere, è come una Ferrari da Formula 1 ma sorprendentemente guidata da un neo patentato. E' la più forte per organico, ma i risultati dicono altro per il momento".

Infine una curiosità: c'è un talento, che non è poi esploso, che a prima vista invece le faceva pensare ad un futuro radioso?

Purtroppo il calcio è una materia strana, difficile e imponderabile dove uno più uno raramente fa due e può fare anche zero. Oggi ho circa trenta giocatori nelle rose di Serie A, ma tantissimi altri che erano bravi da giovani e purtroppo non c’è l’hanno fatta".

Si ringrazia Mauro Bianchessi per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.