esclusiva tj

La verità di Di Livio: "La Juve non è mai un cantiere aperto, deve ritrovare il suo dna. Buffon e Chiellini due sergenti. Sul centrocampo e Dybala..."

Potrete riascoltare uno stralcio dell'intervento a "Cose di Calcio" in onda su Radio Bianconera (visibile sul canale 68 dtt)
11.11.2020 12:45 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - La verità di Di Livio: "La Juve non è mai un cantiere aperto, deve ritrovare il suo dna. Buffon e Chiellini due sergenti. Sul centrocampo e Dybala..."
TuttoJuve.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex calciatore bianconero, Angelo Di Livio, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa Juventus e non solo:

Uno stralcio dell'intervento sarà possibile ascoltarlo durante la messa in onda di "Cose di Calcio", visibile su Radio Bianconera sul canale 68 del digitale terrestre:

Che bilancio possiamo trarre all'11 novembre di questa nuova Juventus?

"Mi aspettavo qualcosa in più da parte della Juve, ma bisogna tener conto del fatto che è subentrato un allenatore nuovo e alla prima esperienza. Mi aspettavo che la Juventus riuscisse a portare a casa la vittoria all'Olimpico in quel momento, c'è ancora un po' da lavorare".

Forse manca quella cattiveria che l'ha sempre contraddistinta in passato.

"Si può dire che quel vista fino ad oggi è apparsa meno cannibale rispetto al passato, nel suo dna c'è sempre stata la volontà di far sua questo tipo di incontro. Però la squadra è in grande crescita, ha saputo aspettare la Lazio e ripartire in contropiede. Qualcosa di nuovo sta venendo fuori".

Nel corso dei nove anni, conteggiando quello con Conte, questo è il terzo ciclo e inizialmente ha sempre faticato. E' giusta definire questa Juve un 'cantiere aperto' come, tra l'altro, ripetuto anche dai suoi interpreti?

"Non mi piace questo termine, perché la Juve non è mai un cantiere aperto. La Juve ha uno zoccolo duro importante nella squadra e nella società, c'è sempre una compattezza unica. Sicuramente comprando dei giovani già forti come Kulusevski, Morata, Chiesa, c'è da dire che devono ancora inserirsi completamente all'interno di questo ambiente".

A tuo parere, sono stati scelti i giocatori giusti per cambiare rispetto all'anno scorso?

"La Juve ha preso il meglio in tutti i ruoli, cominciando dall'anno scorso con de Ligt e vedendo chi è arrivato quest'anno penso che sono stati acquistati i migliori. Penso che la priorità sarà quello di ridare il dna forte che ha sempre avuto".

Considerando che la prima Juve di Allegri era già molto granitica e quella di Sarri non è riuscita a garantire il bel gioco, con Pirlo le idee messe in campo daranno i loro frutti?

"Sì, diciamo che lui ha cambiato molto in questo periodo e nelle ultime partite si sta basando sul 4-4-2. Sicuramente ne parlerà con il suo staff e dovrà cercare di capire quale sarà il modulo migliore per questa squadra, però nelle ultime partite ho visto dei netti miglioramenti. Con la vittoria di Roma, oggi parleremo di tutt'altro".

Insomma sei speranzoso, la Juve nella sua storia ha sempre saputo rialzarsi dalle difficoltà.

"Non è che parliamo di una Juve a metà classifica, nonostante qualche pareggio di troppo è lì vicino alle prime. La grande squadra possiede dei momenti difficili, ma è capace sempre di andare avanti. Chi vorrà vincere lo scudetto dovrà fare i conti con i campioni in carica".

Anche se, quest'anno, qualche addetto ai lavori l'ha data un po' più indietro del solito. Condividi questa idea?

"No, la Juve è da collocare sempre al primo posto. Precisiamo che nove scudetti sono tanti e che qualcuno può essere anche un po' logoro, vedi Chiellini che si fa male più spesso del passato e qui può subentrare l'aspetto fisico-psicologico che diventa importante".

Credi che la figura di oggi di Chiellini serva più all'interno dello spogliatoio che in campo dove, purtroppo, non riesce a garantire quella continuità degli anni scorsi?

"Ci sono degli uomini, anche se non giocano, che sono fondamentali anche per l'allenatore all'interno dello spogliatoio. E di questo Pirlo ne è consapevole, lui e Buffon sono due senatori che riescono a dettar le leggi e a far rispettare ciò che chiede l'allenatore. Sono dei sergenti, dei vigili sempre con gli occhi aperti".

Quello di oggi è un centrocampo meno cattivo del solito? Forse c'è più tecnica che aggressività?

"Mi trovi d'accordo, il centrocampo è ancora un po' da sistemare e forse devono crescere di condizione ancora un po' di giocatori. C'è ancora da lavorare molto, sto vedendo un buon Rabiot che sta facendo molto bene. Bentancur? Ci aspettiamo di più da lui, è forte forte forte. Ma non è arrivato ancora nella sua miglior forma, il lavoro di Pirlo è quello di farlo tornare al top della forma perché è molto bravo nel suo ruolo".

Ti sta colpendo l'inizio di stagione dell'americano McKennie?

"E' un buon giocatore che servirà molto alla Juve anche in corso d'opera, ho visto che entra subito in partita con la sua aggressività, velocità e tecnica. E' molto completo, mi piace molto".

Vedendo un po' come è andato l'ultimo mercato estivo, quindi la Juve con Morata ha fatto l'affare?

"E' sempre stato forte, forse non era bravo nella sua continuità ma i gol li ha sempre fatti. Si parlavano di altri calciatori, ma poi la Juve ha individuato in Morata che è l'uomo in più".

Al rientro della sosta potremo vedere un Dybala diverso?

"Quello di adesso non è lui, la Juve deve ritrovare il vecchio Dybala. Sono a conoscenza dei suoi problemi fisici, ma i giocatori forti devono sempre fare la differenza. E lui non la sta facendo. Però si deve sforzare, c'è bisogno di lui".

Questo può essere l'anno buono per la Champions?

"Per me manca ancora qualcosina, ad oggi penso di no. Però non l'abbiamo vista ancora al completo, l'assenza di de Ligt è tanta roba per questa squadra. E alcuni giocatori non sono ancora al 100%. Mi riservo questo particolare per poi rispondere in un'altra occasione (sorride ndr)".

Si ringrazia Angelo Di Livio per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.