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Galderisi ricorda Pablito: "Trapattoni voleva che imparassi da lui. Quanti consigli! E quella visita a sorpresa quando allenavo la Lucchese..."

10.12.2020 19:30 di Luca Cavallero   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Galderisi ricorda Pablito: "Trapattoni voleva che imparassi da lui. Quanti consigli! E quella visita a sorpresa quando allenavo la Lucchese..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

In merito alla tragica scomparsa - avvenuta nella notte - di Paolo Rossi, la redazione di TuttoJuve.com ha intervistato in esclusiva Giuseppe Galderisi, compagno di Pablito in bianconero tra il 1981 e il 1983.

Se ti dico: "Paolo Rossi"?

"Sono cresciuto con il suo mito. Giocavo con mia madre in cucina da piccolo, tenendo ben stretta la sua figurina. Ebbi la fortuna di giocarci insieme, coronando un sogno: era il miglior Paolo Rossi di sempre, quello post mondiale 1982. Io ero un giovane emergente. Trapattoni voleva che imparassi da lui a trecentosessanta gradi: dal calciatore, alla persona. Ci mise in camera insieme e ne conobbi il lato umano: era "Pablito Mundial", ma rimaneva di un'umiltà e di una semplicità rarissime".

Hai aneddoti particolari che ti legano a lui?

"I consigli: semplici e diretti. Nel calcio ci si manda a quel paese facilmente; lui invece non litigava mai con nessuno. Ricordo il Mondiale 1986: io giocai tutte le partite; lui era in panchina, ma rappresentò un valore aggiunto importantissimo per il gruppo. Le nostre carriere si sono spesso incoricate: io andai al Milan, lui andò via; idem a Verona".

L'ultima volta che vi siete visti o sentiti?

"Qualche anno fa, quando allenavo la Lucchese. Mi fece una sorpresa, venendomi a trovare. Si presentò ai miei giocatori con la stessa umiltà che lo ha sempre contraddistinto, sia da giocatore, sia dopo".