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Domenico Penzo: "Juve incapace di gestire, Chiesa già col Verona poteva fare la seconda punta. Pirlo, che cosa vuoi far da grande? Sul campionato..."

01.03.2021 11:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Domenico Penzo: "Juve incapace di gestire, Chiesa già col Verona poteva fare la seconda punta. Pirlo, che cosa vuoi far da grande? Sul campionato..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex attaccante bianconero, Domenico Penzo, per analizzare la sfida col Verona e non solo:

E' più un punto guadagnato per il finale di gara o più due punti persi perché non sei riuscito a portare a casa il risultato?

"Una volta che riesci ad andare in vantaggio, ci tieni ad andare a casa con il risultato pieno. Può essere inteso in entrambi i modi, ma l'1-1 maturato al Bentegodi è negativo perché l'Inter e il Milan hanno vinto. Ora lo scudetto è un po' più distante".

Già non aveva più la possibilità di fare passi falsi, ora la Juve le dovrà vincere proprio tutte in campionato.

"Al di là di quello, non riesce a trovare una quadratura. Nella sfida di sabato è mancato il centrocampo, non è mai stata costruita una azione degna di nota. I due esterni Chiesa e Bernardeschi, infatti, non riuscivano mai a trovare la profondità, le loro azioni risultavano troppo prevedibili per gli avversari. Buono il lavoro in fase di copertura di Bentancur, maluccio sia Ramsey che Rabiot. A questa Juve manca un giocatore di fantasia in mezzo al campo e un altro attaccante che fa il lavoro di Morata, a questo punto la speranza è che lo spagnolo torni presto".

Le indiscrezioni odierne convergono sull'idea di far giocare Chiesa seconda punta, è una buona idea?

"Sì, Pirlo poteva già attuare questa soluzione contro il Verona. In generale vedo una squadra che predilige giocare in orizzontale, che fa fatica a creare la superiorità numerica che nel calcio è essenziale. Non puoi pensare sempre che la risolva Ronaldo, devi trovare altre alternative in fase offensiva".

L'impressione, poi, è che dopo il gol la squadra si sia schiacciata in attesa di difendere il vantaggio. E così ha lasciato il fianco al Verona che con i cambi ha dato completamente una sterzata al proprio modo di giocare.

"A mio parere non è riuscita più a competere con il Verona sotto il profilo della corsa, bisognava avere la qualità giusta per interrompere il ritmo avversario con il fraseggio. Lo puoi fare quando in rosa ci sono giocatori dalle caratteristiche di Pirlo o Pjanic, altrimenti sarai sempre sotto schiaffo delle formazioni che vanno a duemila. Infatti quando nella ripresa c'è stato da difendere, Bentancur si è dimostrato bravo a fare quel tipo di lavoro. Per me è stato uno dei migliori in campo anche se, come al solito, ha fatto qualche errorino nella precisione dei passaggi".

Sarebbe stato giusto rischiare Fagioli? Al momento sembra essere l'unico con quelle caratteristiche.

"Dipenderà tutto da ciò che vorrà fare Pirlo. Il tallone d'Achille di questa squadra è molto evidente, quando incontra avversari di questo tipo fa fatica a gestire la partita. E invece è sempre stata abituata a farlo, perché c'erano dei centrocampisti in grado di svolgere al meglio questo lavoro. Non è colpa di qualcuno in particolare, ma la Juventus non potrà mai giocare con la stessa intensità del Verona. E' chiaro che anche gli assenti fanno la differenza".

La Juve deve ancora credere ancora allo scudetto?

"Penso proprio di sì, i numeri sono quelli. Nel momento in cui tutti gli effettivi saranno a disposizione, le cose senz'altro miglioreranno. Pirlo, a livello tattico, deve decidere che cosa vuol fare da grande, perché alcune scelte sono figlie del momento ma a questa squadra manca l'identità che oggi possiedono Inter e Milan. E, soprattutto, ci vuole continuità, non è possibile passare dalle stelle alle stalle anche all'interno della stessa partita. I giovani sono un po' altalenanti, è vero, ma qui parliamo sempre di Juventus". 

Si ringrazia Domenico Penzo per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.

Domenico Penzo