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Di Matteo su Howedes: "Con me allo Schalke è stato fantastico. E' un centrale da top team. Maledizione Champions? Almeno la Juve in finale ci arriva"

27.08.2017 09:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Di Matteo su Howedes: "Con me allo Schalke è stato fantastico. E' un centrale da top team. Maledizione Champions? Almeno la Juve in finale ci arriva"
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E' stato uno dei primissimi calciatori italiani ad attraversare il confine oltre la Manica. Prima difensore e poi centrocampista, grazie alle sue grandi qualità ha conquistato tutti e tre i paesi in cui ha giocato (Svizzera, Italia e Gran Bretagna) lasciando alle sue spalle un bellissimo ricordo nelle esperienze con Zurigo, Aarau, Lazio e Chelsea. E proprio sulla panchina dei "blues" è avvenuto il suo successo più grande: la Champions League 2011-2012. La nostra Redazione ha contattato telefonicamente, in esclusiva, Roberto Di Matteo, per parlare del suo ex calciatore Howedes e non solo:

Buongiorno Roberto, vorrei iniziare partendo da Benedikt Howedes, che tu hai allenato tre stagioni fa nello Schalke 04. Potrebbe essere il nuovo centrale difensivo della Juventus, quale è il tuo parere riguardo a questo?

"Very good (ride ndr). E' un ragazzo straordinario, professionista di altissimo livello ed è un centrale da top team. In condizioni di emergenza ha giocato anche da terzino sinistro, ma preferisce fare il difensore. Ha buone qualità fisiche, per le sue caratteristiche lo ritengo molto adatto per il calcio italiano. Lento e macchinoso? Non è Usain Bolt certo, ma non è lento. E' bravo ad anticipare l'avversario, legge molto bene le situazioni. E' nato e cresciuto nello Schalke, ha avuto tante occasioni per cambiare ma è rimasto sempre fedele nella sua società. Ricordo che quando ero li, lui non era sicuro di intraprendere una carriera fuori dai confini tedeschi".

Quindi, secondo te, può essere davvero il sostituto ideale di Bonucci?

"Il ragazzo è una certezza, ti puoi fidare e il fatto che sia capitano da molti anni dimostra tutto questo. E' stato campione del mondo con la sua nazionale. Non troverai mai il sostituto ideale del giocatore che cedi, è sempre un punto di domanda. Allegri dovrà giudicare se sarà lui l'uomo giusto, con me è stato fantastico".

Come vedi la Juventus in questa stagione?

"La Juve la vedo molto bene (ride ndr). E' la squadra da battere, vince in Italia da sei anni e c'è un ambiente favorevole per i nuovi arrivati, perchè sono bravi a fargli subito capire la filosofia della società e del loro mister".

Un tuo parere sul campionato italiano. Secondo te si sono rinforzate le squadre che contenderanno lo scudetto ai bianconeri?

"Sarà un campionato più interessante rispetto agli anni passati. Le milanesi si sono rinforzate molto, la Roma è una bella squadra ed è una certezza. La Lazio ha fatto benissimo l'anno scorso e avendo cambiato poco, penso potrà ripetersi. Per il Napoli stesso discorso, amo da morire come gioca. Sarà più combattuto fino alla fine, è solo un bene che è così equilibrato".

La Juventus sta cercando il centrocampista, l'ultimo tassello per poter competere in Europa alla pari delle big che si sono rinforzate. C'è necessità vista anche l'indisponibilità temporanea di Marchisio, il primo nome sulla lista era quello di Emre Can che è poi sfumato. Quali ambizioni ha la squadra bianconera in questa stagione? Riuscirà a conquistare una Champions che sta diventando una maledizione?

"Puoi anche dimenticare Emre Can, il Liverpool non lo vende. Sulla maledizione capisco che non ha vinto la finale giocata ma cercate troppo il pelo nell'uovo. Penso dovete farvi un esame di coscienza perchè la Juventus ne ha giocate due negli ultimi tre anni, poi può succedere di tutto ma bisogna dare atto a questi ragazzi di quello che hanno raggiunto. E' una partita secca in cui devi avere tutti i tuoi migliori giocatori a disposizione e in condizione, l'avversario non al top e quel pizzico di fortuna che non guasta mai. Ci sono tante squadre che non ci arrivano ad esempio, diamo atto alla Juve che ci arriva. Sì, pensavo anche io avesse più possibilità con il Real rispetto al Barcellona, ha dimostrato di essere all'altezza per un tempo ma aveva contro uno squadrone. Che devi fare! La vincerà, ne sono sicuro".

La Juventus ti è costata anche un esonero qualche anno fa. Al di là di quello, cosa ti colpì della squadra di Conte che affrontasti a Stamford Bridge e allo Juventus Stadium?

"Non mi ricordo, sono passati tanti anni (ride ndr). A Stamford giocammo davvero una bella partita noi del Chelsea, ci portammo in vantaggio di due reti (doppietta di Oscar ndr) ma quel gol segnato da Vidal diede speranze ai bianconeri nella ripresa. Ricordo che sbagliammo il fuorigioco nella loro seconda marcatura (Quagliarella ndr). Parlando di Antonio, invece, le sue squadre non si arrendono mai. Sono come i "Black & Decker", sono sempre come martelli pneumatici".

Quando sei andato via dal Chelsea, sei mai stato vicino alla Juventus?

"Quando sono andato via dal Chelsea ho avuto tanti contatti con tante società anche molto importanti, ma non rivelerò mai con chi ho parlato. Da calciatore? No, anche qui non mi sembra giusto dire con chi ho parlato (ride ndr)".

Sei stato allenato da un allenatore-giocatore come Gianluca Vialli nel corso della tua esperienza da calciatore del Chelsea. Come è essere allenato da un tuo compagno che in realtà ti sta allenando?

"E' una situazione molto strana che ad oggi, almeno nei campionati top, non esiste più. E' una situazione stranissima, molto ambigua e forse vent'anni si poteva pensare ad una figura del genere, ad oggi non è più comprensibile. E' difficile sia per lui che per te, è un compagno ma non lo è, fa parte della squadra ma non ne fa parte".

Si ringrazia Roberto Di Matteo per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.