Daniel Fonseca: "Juve carro armato pieno di fenomeni, col Napoli è gara da tripla. Bentancur diventerà tra i primi dieci al mondo. Su Bernardeschi, CR7, Dybala e Ancelotti..."
Una volta appesi gli scarpini al chiodo, Daniel Fonseca è diventato uno degli operatori più stimati del calcio mondiale. Un talento il suo che era già visibile sul terreno di gioco, quando tra la fine degli anni '80 e gli inizi del '00 ha vinto sia in Sudamerica che in Europa. Fonseca è stato apprezzato giocatore sia a Napoli e sia alla Juventus, la nostra redazione proprio per questo lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per parlare di questo big match e non solo:
Quale è la tua opinione su questo Juventus-Napoli? Che partita sarà?
"Sono estremamente contento di poter assistere ad un match tra due squadre di grande spessore: da una parte la Juventus è un carro armato blindato pieno zeppo di fenomeni che vince ininterrottamente da sette anni, dall'altra c'è un talento eccezionale come Ancelotti che è di una bravura unica e sta dando un'impronta unica a questo Napoli. Onestamente, non vedo l'ora di potermi gustare l'incontro".
I favori del pronostico sono tutti per i campioni d'Italia, almeno sulla carta è la squadra più forte. Sei d'accordo?
"Per me tutto può succedere, è una gara da tripla. La Juve ha un vantaggio perché in casa è micidiale e non ti lascia nulla, ma il Napoli in giornata giusta è in grado di tirar fuori due o tre magie. Insigne ma soprattutto Milik, gran giocatore il polacco e che gol quello all'incrocio. Dire un risultato è veramente difficile, speriamo sia una bella partita per tutti gli amanti del calcio".
Sarà la partita degli attaccanti? Nella Juve il più atteso è Ronaldo, anche se c'è Bernardeschi che ha riposato e scalpita come non mai.
"E' una bellissima sorpresa, tutti sapevano delle sue qualità ma sta diventando una Ferrari col passare delle settimane. Il ragazzo si sta affermando con grande continuità, è sicuro nei suoi mezzi e sta diventando un punto di riferimento nella Juventus. E' cresciuto tanto in questo anno, il merito è di un gran lavoratore come lo è lui ma anche della Juve che è maestra in questo".
Bernardeschi forse ha la fortuna di lavorare fianco a fianco con chi è già una Ferrari da svariati anni, ovvero Cristiano Ronaldo.
"Ronaldo, umanamente, è calcisticamente il giocatore più forte che cè al mondo ma l'extraterrestre, secondo me, si chiama Lionel Messi".
Domanda secca: Dybala o Mandzukic, chi è il miglior partner per Ronaldo?
"Secondo me il migliore è sempre chi sta bene e questo tocca ad Allegri deciderlo di volta in volta. A Dybala manca solo la continuità, lui è un fenomeno. E' un piacere vedere come tocca la palla, vedere l'eleganza e sono conquistato dal suo sinistro. Li amo i mancini, d'altronde forse sono di parte perché lo ero anche io (ride ndr). Della Juve però spaventa la panchina: mi volto e vedo Douglas Costa, mi volto e vedo Mandzukic come contro il Bologna. La Juve ha armi ovunque, è questa la verità. Ma sul percorso che dura un anno, come si fa a batterli? Come si fa mi chiedo".
Si nutrono grandi speranze per il tuo connazionale Bentancur, titolare nel match vinto in casa contro i felsinei. Come lo stai giudicando?
"Per me è la rivelazione, è il centrocampista uruguaiano più completo che è uscito negli ultimi dieci anni. E' un ragazzino ma continua a crescere, ha già giocato nel Boca e ora è in competizione per un posto da titolare nella Juventus. Rodrigo ha tutto: gioca bene con i piedi, sta acquisendo forza fisica e ha una grandissima personalità perché non è facile giocare per i bianconeri. E' un bellissimo giocatore. Mi sbliancio: diventerà tra i primi dieci al mondo tra qualche anno".
Ritornando a Juve-Napoli, mister Ancelotti è stato il tuo mister ai tempi dei bianconeri. Ha acquisito talmente tanta esperienza che il Carlo allenatore che hai conosciuto tu è diverso da quello di ora. Per caso, sto sbagliando nel giudizio?
"Quando mi ha allenato era ad inizio carriera, è logico che ora sia migliorato perchè ha viaggiato per il mondo e ha appreso tantissimo non solo nella tattica. Attualmente è tra i top 4 in circolazione, ci sono tecnici come lui, Sarri, Allegri, Guardiola. A me piace, e anche tanto. Lui ha una peculiarità, ovvero quella di farsi voler bene anche da chi non gioca. Il mister è una persona perbene, limpida e sempre molto chiara. E' come un fratello maggiore perché è sempre pronto a darti il consiglio giusto. Di lui conservo solo belli ricordi".
Alla Juve non è riuscito a lasciare il segno, ma di certo te lo ricorderai. E' così?
"Due secondi posti, come dimenticarseli. Soprattutto Perugia è una giornata che è ancora impressa nella mente".
In conclusione, Juventus-Napoli è sempre molto speciale per te perché hai il cuore diviso a metà. Ci puoi raccontare che cosa significa per te Napoli e Torino?
"A Napoli sono arrivato in un momento particolare perché dovevo prendere il posto di Maradona come straniero, infatti in attacco giocavo con Careca e Zola. In quella città è tutta una emozione sia nel bene che nel male, credo sia indescrivibile l'atmosfera che si vive in quello stadio e con quei tifosi. Sono unici. Incredibili. Mi ricordava tanto il Sudamerica. Torino, invece, è la perfezione in tutto specialmente in ambito societario. E' la miglior società che io abbia mai vissuto, i fatti parlano in tal senso".
Quale è il segreto della Juve? Ci hai mai pensato?
"La Juve è andata persino in Serie B, non tutti riescono a riprendersi da una botta del genere ma ci è riuscita ed è tornata a vincere. Continuano a farlo. Il segreto è la famiglia Agnelli, nella mia epoca era Umberto e oggi c'è Andrea. Hanno una capacità di visione che altri non hanno, sono sempre i primi e non è un caso. In ambito manageriale non ci sono rivali. Un giorno mi piacerebbe studiare gli Agnelli: sono concreti, decisi e non sbagliano mai. E' uno stile di vita incredibile".
Si ringrazia Daniel Fonseca per la cortesia e la gentilezza dimostrata in occasione di questa intervista.