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Castiglia: "Onore aver giocato con Del Piero. Quanti consigli da Nedved! Chiellini? Già leader dodici anni fa. Champions? Ho avuto Sarri e..."

29.05.2020 11:30 di Luca Cavallero   vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Castiglia: "Onore aver giocato con Del Piero. Quanti consigli da Nedved! Chiellini? Già leader dodici anni fa. Champions? Ho avuto Sarri e..."
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Una trafila imponente a livello di Settore Giovanile, culminata con il coronamento di un sogno nel cassetto oltremondo diffusissimo: quello di esordire in Serie A con la maglia della Juventus, al fianco dei propri idoli di infanzia: Alessandro Del Piero, David Trezeguet, Pavel Nedved, Mauro Camoranesi, Gianluigi Buffon...

Sono passati dodici anni da quel 27 gennaio 2008, quando Luca Castiglia - attuale centrocampista del Padova in Lega Pro - esordì in bianconero nel corso di Livorno-Juventus (1-3), eppure - nel raccontarle - le emozioni e l'adrenalina paiono freschissime.

Il giocatore classe 1989 è stato inoltre allenato all'Empoli da Maurizio Sarri: stagione 2013-2014, con tanto di 19 presenze complessive.

Queste le sue parole in esclusiva alla redazione di Tuttojuve.com.

Luca, partiamo dal presente: come hai trascorso questo periodo? Per un atleta la tenuta psicologica sarà stata sicuramente fondamentale: allenarsi senza la motivazione della partita, del campionato...

"Ti dirò: ho vissuto questo periodo con serenità. Ho trascorso la quarantena con la mia famiglia: non mi era mai capitato di poter passare così tanto tempo con mia moglie e mia figlia. Tutto quanto molto positivo. In allenamento ho cercato di fare il massimo, anche se in casa ovviamente si hanno delle limitazioni. Sono ovviamente stato attento all'alimentazione".

Riavvolgiamo il nastro al passato, ai tempi del tuo approdo alla Juventus: com'è iniziata la tua avventura in bianconero?

"Iniziai quando il direttore era Ceravolo, ma ebbi i primi contatti in assoluto con il segretario Bertolini. Essendo cresciuto io nel Torino ma tifoso della Juventus è stato davvero molto bello poter vestire i colori della mia squadra del cuore".

Quali sono gli allenatori a livello di Settore Giovanile che hanno inciso di più sul tuo percorso?

"Io sono arrivato che c'era Storgato: abbiamo subito vinto il campionato. Tutti mi hanno lasciato qualcosa: dopo ho avuto Schincaglia, Chiarenza e Maddaloni. Da tutti ho imparato qualcosa".

Ricordi ancora le emozioni della prima convocazione in assoluto con la prima squadra? Per un giocatore proveniente dal Settore Giovanile è un po' il coronamento di un sogno...

"La mia prima convocazione è stata nell'amichevole di Villar Perosa: eravamo appena tornati dalla Malesia nel 2007 e Ranieri mi chiamò per disputare quella partita: entrai nel secondo tempo. La mia prima panchina ufficiale fu in Coppa Italia contro il Parma e in campionato con la Sampdoria: giocavo nella Primavera e fui chiamato praticamente all'ultimo. Sarei dovuto andare in ritiro con la prima squadra. Chiamai subito mio padre che venne a vedere la partita".

I giocatori della Juventus più forti con cui ritieni di aver avuto il privilegio di giocare.

"In primis Alessandro Del Piero: per me è sempre stato un mito. Giocarci insieme è stato emozionante. Poi a ruota ti dico Nedved, Camoranesi, Cristiano Zanetti e Tiago. Un po' tutti comunque erano molto forti".

I compagni di squadra che invece ti hanno aiutato di più a sentirti a tuo agio in quello spogliatoio così folto di campioni?

"Direi Tiago, Palladino, Molinaro e Nedved: parlavano tanto con noi giovani. Nedved era molto esigente: ci dava consigli e pretendeva un livello molto alto in campo da noi, anche se ci stavamo affacciando".

Hai giocato anche con un giovane Giorgio Chiellini: avresti immaginato che, nel lasso di dieci anni, sarebbe diventato capitano della Juventus?

"Con tutta onestà sì: era un ragazzo molto determinato, con tanta carica agonistica. Tutto al di sopra della media. Ero sicuro che avrebbe fatto carriera: mentalmente era diverso dagli altri".

Ti aspettavi invece che Buffon avrebbe giocato oltre i 40 anni?

"Sì, ma non che sarebbe tornato alla Juve dopo il Psg".

E il tuo riferimento Nedved? Avresti immaginato che sarebbe diventato vicepresidente della Juventus circa sette anni dopo?

"Dieci anni fa non lo potevo immaginare ovviamente, ma non appena lo è diventato ho sempre pensato che quello fosse il posto giusto per lui, in base a quanto ho potuto conoscerlo io".

La Juventus di Sarri, che tu ha avuto nel 2013-2014 all'Empoli, può ambire concretamente a vincere la Champions League?

"Sì, ha tutte le carte in regola. Sarri è molto bravo, una fortuna averlo avuto per una stagione all'Empoli. Poi stiamo parlano di una delle 2-3 squadre più forti in Europa: penso che la Juventus sia tra le favorite".