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Carolina Morace: "OL ha due squadre, è arrabbiato e pericoloso, ma la Juve può sperare. Spaventata dal professionismo, vi spiego il perché..."

30.03.2022 15:30 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Carolina Morace: "OL ha due squadre, è arrabbiato e pericoloso, ma la Juve può sperare. Spaventata dal professionismo, vi spiego il perché..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, la leggenda del calcio femminile, Carolina Morace, per avere la sua opinione in merito al ritorno dei quarti di Champions League tra Lione e Juventus:

Il calcio femminile si sta togliendo davvero parecchie soddisfazioni, a differenza di quello maschile che ancora si sta interrogando sul fallimento mondiale.

"Non so se il calcio maschile si stia interrogando su questo aspetto. Sto sentendo nuovamente le stesse cose di cinque anni fa dopo l'eliminazione con la Svezia, ad esempio la mancanza di centri di formazione e di istruttori non all'altezza. Gli stessi discorsi di allora, li sto sentendo oggi. E non penso centri Mancini con la formazione del giovane calciatore, piuttosto lui raccoglie quello che trova. A mio avviso può aver fatto qualche errore, ma non è la persona indicata alle dimissioni. Dobbiamo rimboccarci le maniche e lavorare bene con i calciatori come succede all'estero".

Movimento femminile che, ricordiamolo, diventerà professionistico dal prossimo luglio.

"Sono un po' spaventata, perché alcuni dirigenti ottusi e con una visione parecchio limitata sono ancora contro il professionismo nel nostro calcio. Mi sono recata in Inghilterra e mi sono informata sul come funziona, visto che lì è presente da più di dieci anni. Mi hanno fatto una lezione dove si capisce che il marketing commerciale è tutto collegato, cosa che non avviene in Italia. La responsabile del calcio professionistico inglese, Kelly Simmons, si è dichiarata ben disposta a parlare con qualsiasi persona per far capire che cosa è successo in Inghilterra e perché è un progetto sostenibile. Da noi non c'è ancora nulla, per questo non vorrei che durasse due anni e poi si tornasse indietro. Così significherebbe solo uccidere il calcio femminile".

La Juventus Women vuole continuare a scrivere la storia. Quali sono le tue sensazioni in vista del match con il Lione? Bisogna credere nella qualificazione?

"Nel calcio tutto può succedere. Il Lione resta una delle squadre più forti nel panorama femminile, investe tantissimo e in panchina può contare su calciatrici che sarebbero titolari ovunque. Sonia Bompastor, in buona sostanza, ha due squadre a disposizione. Le francesi saranno molto arrabbiate per quanto accaduto a Torino, ma la Juve è in grado di chiudere benissimo gli spazi. E' davvero difficile farle gol. Perché, dunque, non sperare?".

L'OL non si era mai trovato nella condizione di dover rimontare una sconfitta subita in un turno ad eliminazione diretta. La troppa pressione potrebbe giocare un brutto tiro alle francesi?

"Non si è mai trovato in questa condizione, è vero, ma nelle sue fila annovera calciatrici in grado di cambiare la partita in qualsiasi momento. Mi riferisco, specialmente, ad Ada Hegerberg".

All'andata è stata la partita di Girelli e Bonfantini, domani intravedi un'altra protagonista come Bonansea che ha rischiato proprio di andare a Lione?

"Bonansea ha la velocità richiesta per giocare in Europa, a mio avviso è una giocatrice che può essere protagonista in ogni match. Sì, la vedo sul pezzo, come Cernoia e la stessa Boattin autrice di due gol contro l'Inter nell'ultimo scontro di campionato. Ma più che una partita delle individualità, dovrà essere una partita corale".

Una curiosità: la Juve si avvia a conquistare il suo quinto titolo di fila. In che modo la si potrà scalzare dalla vetta d'Italia?

"La si può scalzare operando nello stesso modo della Juventus. Stefano Braghin, ogni anno, aggiunge giocatrici in un'ossatura ben definita. Non è successo con le altre squadre, mi riferisco al Milan e alla Fiorentina in cui c'è stato più un tourbillon di calciatrici che una strategia mirata. Nel femminile si vince così come nel maschile, ovvero progettando e facendo scouting".

Si ringrazia Carolina Morace per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.