Angelo Di Livio: "Allegri l'ha vinta psicologicamente, la Juve deve trovare equilibrio. Contro l'Atletico la miglior partita allo Stadium. Champions? Lo spero con il cuore. E su Dybala..."
"Ho tifato Juventus dal divano di casa, è stato un momento importante perché in pochi credevano nella rimonta. La Juventus ha dimostrato davvero un grande carattere in uno stadio straordinario che ha accompagnato la squadra verso l'impresa". E' questo il pensiero di Angelo Di Livio, ex centrocampista bianconero, che in esclusiva ai microfoni di TuttoJuve.com analizza nel day after la splendida vittoria ottenuta contro l'Atletico:
Che titolo diamo, dunque, a questa impresa?
"Secondo me bisogna ripartire anche dalla sconfitta dell'andata, perché non si può ripetere un approccio del genere se vuoi vincere la Champions. E' chiaro che non puoi giocare sempre né ad alti né a bassi livelli, ci vuole un grande equilibrio. Ho visto prestazioni straordinarie come quelle di Bernardeschi, Spinazzola, Emre Can: tutti hanno dato il loro contributo. Spendo qualche parola in più per Federico, insieme a Ronaldo è stato quel giocatore che ha dato gli strappi che servivano per la rimonta".
Ieri, la Juve è riuscita a fare quel che aveva fatto l'Atletico all'andata: incutere timore.
"A mio parere, la Juve ci è riuscita di più. Abbiamo sempre detto che le due squadre avevano diversi aspetti in comune, ma è più difficile riparare uno 0-2 che uno 0-0 considerato poi il grande valore della squadra avversaria che, nonostante la sconfitta, rimane una big europea".
Forse l'Atletico è venuto convinto di passare, d'altronde lo si era percepito anche dalle dichiarazioni di Koke nella conferenza pre-match.
"Non sono d'accordo su questo concetto, conoscendo specialmente lo spirito del loro allenatore. Più che demerito loro, è stato merito della Juve. Gli episodi sono stati tutti favorevoli ai bianconeri".
E' stata la miglior partita giocata allo Stadium da quando è teatro delle partite interne bianconere?
"Visto l'avversario, penso che sia stata la migliore partita di sempre. Lasciando stare che gli abbiamo fatto tre gol, l'Atletico è sempre un avversario scorbutico che aveva subito soltanto due volte in stagione più di tre gol in un match".
Quindi, quale risposte abbiamo avuto da questo match? Quale è il tuo giudizio?
"Il giudizio è che questa partita può dare una spinta fondamentale per arrivare alla fine, ma conta sempre l'atteggiamento e fa bene Allegri a battere su questo tasto. Questa vittoria, sicuramente, ha dato forze incredibili a tutto l'ambiente juventino".
Fino a ieri poteva sembrare un miraggio, ma ad oggi vedere Chiellini alzare la Champions non sembra esser più così utopistico.
"Lo spero con tutto il cuore. Però c'è da considerare che la Juve ha vinto una partita straordinaria ma non è ancora stato fatto nulla. Ora il cerchio si stringe, potresti da qui all'ultimo atto incontrare le squadre più forti come City e Barcellona".
Parlando di Allegri, dove ha vinto la partita?
"Ha lavorato molto sulla testa dei giocatori, l'ha vinta psicologicamente. La condizione mentale ha influito sulle gambe dei giocatori e tutto ciò lo abbiamo visto ieri sera".
La Juve sembrava morta fisicamente, eppure ieri è resuscitata come la fenice.
"Non è che resuscitata, ha tirato fuori la testa e il petto".
Non tenendo conto di ieri, le altre due partite europee in cui la Juve di Allegri si era messa in evidenza era quelle disputate a Monaco di Baviera e al Bernabeu. Il minimo comun denominatore è l'assenza di Dybala, entrato con l'Atletico nel momento in cui la partita era già indirizzata. Credi sia stato soltanto un caso oppure c'è dell'altro alle spalle?
"Non ci casco in questo tranello (sorride ndr), ieri è entrato molto bene. In queste partite tutti sono utili e nessuno è indispensabile, ma quando entri devi dare il tuo contributo. E' stata solo una coincidenza che la Juve sia riuscita a rimontare senza di lui, ma Dybala è Dybala ed è un giocatore straordinario".
La notte dello Stadium ha visto tornare in auge, questa volta con la maglia bianconera, il re Cristiano Ronaldo da Funchal. Hai voglia di parlare di lui?
"Assolutamente, è il re di questa manifestazione e il valore aggiunto di questa squadra. In queste partite esce la sua cattiveria, la sua classe e la sua forza. Per me doveva arrivare tanti anni fa alla Juve, ne rispecchia lo stile perché impiega la stessa voglia con grandi e piccole squadre".
Un altro singolo importante è stato Spinazzola, come detto ad inizio intervista. Può raccogliere la pesante eredità di Zambrotta su quella fascia?
"Abbiamo sempre parlato bene di questo giocatore, la sfortuna però è che ha subito tanti infortuni. Ha davanti a se tanti giocatori importanti, ma dopo questa partita ci sono state tante conferme su questo ragazzo. E una di queste, è che deve giocare".
Oggi la situazione si è capovolta: chi non voleva più Massimiliano Allegri ha cambiato idea dopo la vittoria con l'Atletico. Sembra esser, dunque, più sicuro di rimanere sulla panchina bianconera anche l'anno prossimo.
"Settimana scorsa avrei risposto che la certezza poteva essere Zinedine Zidane, ma ha firmato col Real Madrid. Dunque non so che cosa succederà, dovrà essere Allegri a decidere il suo futuro. Specialmente, sarà importante capire se avrà voglia di provare altre esperienze oppure vorrà guidare ancora la Juventus. Deschamps? Non ho idea se potrà essere uno dei candidati, ma nel caso ci sono tanti allenatori che potrebbero raccogliere la sua eredità".
Si ringrazia Angelo Di Livio per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.