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Andy Selva: "Non vedo antagoniste della Juve in Italia, la Spal proverà a far punti. Allegri? Vorrei poterlo studiare! Nel 2005 era già un allenatore eccezionale"

23.11.2018 21:00 di  Mirko Di Natale  Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Andy Selva: "Non vedo antagoniste della Juve in Italia, la Spal proverà a far punti. Allegri? Vorrei poterlo studiare! Nel 2005 era già un allenatore eccezionale"
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© foto di Gianluigi Rossi

Dal 1994 al 2018, il bomber Andy Selva ha giocato in sedici differenti squadre - è recordman di presenze e di gol con il San Marino - e nella sua lunga carriera ha conosciuto l'attuale mister bianconero, Massimiliano Allegri, alla Spal. La nostra redazione lo ha contattato telefonicamente, in esclusiva, per parlare di Juve-Spal e non solo:

Quali sono le sensazioni sulla sfida di domani?

"Dal punto di vista della Spal sarà una partita estremamente difficile perché si troverà di fronte una grande squadra che aspira a vincer la Champions, la Juventus è solida in tutti i reparti ed è composta da grandi campioni. Gli emiliani dovranno provare a strappare qualche punto per smuovere la classifica, per me proveranno a giocarsela su un campo ostico come quello di Torino".

A tuo modo di vedere dovrà ripetere la stessa partita dello scorso anno? Sotto di due gol, la Spal la riaprì con Paloschi e fece soffrire la più forte Juventus.

"Sì, è lo spirito di una squadra che non molla mai e queste doti sono presenti nei ragazzi di Semplici. Ho seguito la Spal nella partita casalinga contro l'Inter, c'è stato un bel predominio e ha tentato il tutto per tutto. Purtroppo, però, il risultato non ha sorriso. Provare a ripetere questa prestazione sarebbe tanta roba".

Quindi quale potrebbe essere l'arma in più per mettere in difficoltà la Juventus? Potrebbe non bastare andarsela semplicemente a giocare.

"Direi sicuramente il collettivo e un modulo di gioco molto collaudato. Ci sarà la spinta di Lazzari che nelle ultime sfide è in netta crescita".

Al di là di Juve-Spal, quale è il tuo giudizio sul campionato?

"La Juve è nettamente favorita ma bisognerà vedere come procederà la Champions che è un impegno che può portar via dei punti preziosi. Al momento, però, non vedo antagoniste: il Napoli non è alla pari dei bianconeri, ma soltanto a fine campionato potremo tirare le somme".

Nel 2005 sei stato allenato da mister Allegri. Ci puoi raccontare l'allenatore che hai conosciuto?

"Lui era già all'epoca un allenatore eccezionale, si faceva voler bene da tutti i calciatori. Già a quei tempi era bravo a leggere le situazioni in campo prima che avvenissero, era un passo avanti a tutti. Era il primo del gruppo, ne faceva parte anche fuori dal campo e questo lo ha sempre contraddistinto nella sua iniziale carriera da allenatore. Ricordo che, ad un certo punto, a Cagliari era vicino all'esonero ma i calciatori si sono presi la responsabilità di voler continuare ad esser allenati da lui. E i risultati successivi non gli hanno dato torto".

Anche alla Spal rischiò seriamente l'esonero.

"Sì, quella fu un'annata particolare dal punto di vista societario. C'era gran fermento attorno a noi perché la squadra non girava a livello di risultati. Lui venne da noi nello spogliatoio e ci disse che riproponeva sempre il 4-3-3, dicendo ad Altobelli che partiva qualche metro più indietro. Alla stampa disse che avrebbe cambiato modulo e che avrebbe giocato con il 4-4-2, ma in realtà le punte erano sempre tre. Fu molto bravo a depistare tutti (ride ndr), alla fine aveva ragione lui perché grazie a quella vittoria siamo riusciti a trovare un po' di serenità e a concludere il campionato in maniera tranquilla".

Avresti mai immaginato che Massimiliano Allegri, qualche anno più tardi, sarebbe diventato uno dei top 5 come allenatori in Europa?

"In lui vedevo un enorme potenziale, il mister mi ha poi voluto al Sassuolo ed era diverso. Più maturo. Era cambiato in alcune letture, in pochi mesi aveva fatto una crescita esponenziale. Non mi sarei mai aspettato che diventasse uno dei migliori cinque, ma ciò che sta raccogliendo è ovviamente tutto meritato. Sto prendendo il patentino da allenatore professionista a Coverciano e mi piacerebbe poterlo studiare con l'occhio dell'allenatore. Spero mi possa far entrare a Torino, almeno per salutarlo (sorride ndr)".

Si ringrazia Andy Silva per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.