Andrea D'Amico: "Sassuolo bel progetto, ma la Juve è una corazzata. Bianconeri senza difetti grazie a organizzazione e clima aziendale. Per Ronaldo il gol non è un problema"
Ha fatto tantissimi affari con la Juventus nella sua lunga carriera di procuratore, ha gestito fuoriclasse come Del Piero e ha esportato il talento di Giovinco nella MLS americana. Andrea D'Amico conosce bene la realtà bianconera e con lui la redazione di Tuttojuve.com ha affrontato i principali temi legati ai Campioni d'Italia.
La Juventus è già al comando dalla Serie A e domenica ospita allo Stadium la sorpresa Sassuolo. Che gara vedremo?
"E' una partita interessante, perchè il Sassuolo ha costruito un bel progetto in questi anni. La Juventus è ancora la squadra assolutamente da battere, poi l'arrivo di Cristiano Ronaldo - al di là che si dica sempre che non sta segnando - ha dato un valore aggiunto alla squadra, a tutto il nostro movimento. Avevamo bisogno di grandi campioni e nonostante lui non sia più giovane, ha portato un'attenzione importante sul campionato italiano. Il Sassuolo cercherà di fare il meglio possibile ovviamente, ma la Juve è una corazzata".
Se il "digiuno" di Ronaldo dovesse proseguire, potrebbe sorgere un problema?
"Penso che non sia assolutamente un problema il gol per Ronaldo. Fin dagli inizi avrebbe potuto farli e per sfortuna non li ha fatti. Io ero a Verona, Sorrentino ha fatto delle grandi parate altrimenti avremmo registrate le prime marcature di CR7 già dalla gara d'esordio. Devo dire che in Italia non è facile giocare. Lo vedo meglio quando parte dell'esterno sinistro, in modo che si possa accentrare e possa tirare in porta. Fa più fatica a giocare al centro dell'attacco perchè comunque i nostri difensori, o meglio, la nostra tattica, è la prima del mondo, nonostante le difficoltà della nostra Nazionale che ha mancato la qualificazione al Mondiale. Sicuramente non è un problema per un campione di questo tipo e ne farà tanti".
Bernardeschi è partito alla grande. Dove può arrivare?
"Bernardeschi ha dimostrato subito di avere personalità, di avere talento, di avere quantità. Quando arrivi giovane in una squadra come la Juve, devi saper ottimizzare ogni piccolo momento che hai a disposizione: sia in allenamento per dimostrare che sei pronto - e lui l'ha fatto -, sia quando devi entrare in partita da titolare o da sostituto. A Verona lui ha dimostrato di essere un giocatore importante, incidendo sul risultato finale".
Ha parlato di corazzata. Ma riscontra qualche difetto a questa Juventus?
"Questa Juve ha un difetto, che vince troppo. E' assolutamente storico questo numero di Scudetto continuativo nell'epoca moderna del calcio. Scherzi a parte, credo non abbia difetti perchè ha saputo sempre rimpiazzare i grandi campioni che sembrano lasciare orfana la squadra, con altri grandi campioni. Poi la differenza la fa l'organizzazione e il clima aziendale che discende dalla proprietà, alla dirigenza, ai giocatori, agli impiegati, fino all'ultimo dei lavoratori: si è creata un'organizzazione perfetta che poi fa la differenza. Nel calcio quello che conta è il gruppo e il gruppo è tale se c'è anche un'organizzazione e una forza societaria importante".