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Alessandro Birindelli: "Sabato tiferò Empoli, la Juve non ha bisogno di me. Manchester? Vittoria di personalità ma deluso dagli inglesi. Su Dybala e Bentancur..."

25.10.2018 19:00 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Alessandro Birindelli: "Sabato tiferò Empoli, la Juve non ha bisogno di me. Manchester? Vittoria di personalità ma deluso dagli inglesi. Su Dybala e Bentancur..."
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© foto di Federico De Luca

"E' stata una vittoria abbastanza netta, ma non so se sia più merito della Juve o demerito del Manchester. Sono rimasto deluso dagli inglesi, squadra compassata e poco determinata di far risultato. Al contrario dei bianconeri che hanno saputo gestire, molto bene, il risultato acquisito". E' questo il pensiero di Alessandro Birindelli, che ad un paio di giorni dell'impresa di Old Trafford torna sulla partita della Juventus ed esprime la sua opinione anche sul prossimo impegno di Empoli:

Forse al Manchester son pesate le assenze di Fellaini, Lingard e soprattutto Alexis Sanchez.

"Al di là delle assenze, quando vai a giocare su quei campi trovi sempre squadre molto aggressive che ti mettono in difficoltà. Martedì sera, invece, ho visto un Manchester che ha fatto ben poco per ribaltare il risultato, ha fatto poco per provare a pareggiarla. La Juve si è limitata ad amministrare",

In pochi, o quasi nessuno, ha parlato di demerito Manchester più che di merito della Juventus. Quindi quali risposte possiamo trarre da questa vittoria dei bianconeri?

"Dalla partita evinciamo la superiorità della Juventus, i meriti rimangono perché non è mai facile vincere ad Old Trafford ma la vera domanda da porsi è, secondo me, chiedersi quanto del vero Manchester c'era l'altra sera? C'è stato molto poco degli inglesi. Ribadisco come la Juventus abbia l'obbligo di vincere, l'investimento di Ronaldo ha dato quella convinzione a tutti coloro che vogliono portare quella coppa a Torino".

Però il Manchester ha giocato a ritmi bassi anche con Newcastle e Chelsea, per cui non si è discostato molto dal match fatto con la Juve.

"Ma infatti il Manchester, in questo momento, non è competitivo per vincere la Champions. Ha fatto un inizio di campionato disastroso, il Chelsea poteva già fare tre gol il primo tempo. Guardiamo chi c'era dall'altra parte".

Quindi non è stato un avversario allenante?

"No, non mi fraintendere (sorride ndr). Giocare a Manchester con quella personalità non è da tutti, è molto allenante. I 'Red Devils' non sono sullo stesso livello della Juve tanto è che erano gli ospiti i favoriti dell'incontro, anche perché cinque anni fa sarebbe accaduto l'esatto contrario. E non è poco in questo periodo sovvertire il pronostico".

Da un numero dieci all'altro: 22 anni fa toccò al rigore di Del Piero risolvere il match, l'altro ieri ci ha pensato Dybala con un bel gol. Come l'hai giudicato?

"Ha lavorato bene con la squadra, l'ho visto cucire nella zona medio-bassa il gioco e poi cercava di finalizzare l'azione. Altre volte, invece, questo non gliel'ho visto fare. Lui ha sempre bisogno di stare al centro del gioco, ma questo un po' lo limita perché tanti giocatori della Juventus vogliono sempre la palla. Forse, probabilmente, non riusciva a trovare la sua dimensione ma ora lo vedo più collaborativo e più cercato dai compagni. Non fa cose eclatanti, gioca con semplicità e sa esser altrettanto determinante".

Un altro giocatore che ha lasciato il segno è Bentancur. Ha la personalità dei grandi stadi?

"Sì, mi è sembrato di vedere in campo un veterano per la sua tranquillità e la sua semplicità. Ha avuto una maturazione nel giro di poco tempo, perché altre volte non l'ho visto così incisivo. Ormai, nel calcio moderno, i giocatori hanno bisogno di saper far tutto. Lo abbiamo visto esterno al mondiale e vederlo giocare in più ruoli non fa altro che aumentare la sua intelligenza in campo".

Dopo lo United, ci sarà il match del Castellani contro l'Empoli. Non è un mistero che segui ancora adesso la squadra toscana.

"Calcisticamente sono nato ad Empoli, devo tanto a questa società. Ho ancora tanti amici li, conosco benissimo il mister Andreazzoli così come il presidente. Seguo questa squadra perché ha una verticalizzazione piuttosto immediata che li porta, in tre passaggi, a provare la conclusione. E' una squadra capace di palleggiare poiché ci sono ragazzi di qualità. Il passaggio dalla B alla A lo vedi nel match di Frosinone, ovvero una partita dominata nel gioco ma non puoi assolutamente permetterti di concedere tanti gol all'avversario".

Che partita ti aspetti contro la Juventus?

"Non mi aspetto una squadra dietro la linea della palla. Certo, la forza della Juventus ti porterà a difenderti ma penso che l'Empoli, una volta conquistata palla, proverà a fare la partita. Bisognerà vedere l'impatto che avranno i bianconeri sulla partita, sarò curioso di vedere se vorranno subito spaccar la partita oppure se proveranno a far giocare anche l'avversario".

Domanda scomoda: per chi tiferai sabato?

"Non me ne voglia la Juve, ma tiferò l'Empoli (sorride ndr). Ha bisogno di coraggio e di fiducia, al contrario della squadra di Allegri che non ha bisogno del mio tifo. I bianconeri, col Genoa, hanno dato l'impressione nel primo tempo di essere una squadra di maestri contro quella di allievi ma quelle partite le devi chiudere. E infatti quando ha preso il pareggio, non è riuscita a risolverla negli ultimi venti minuti. Se vorrà gestire gli incontri, dovrà trovare sicuramente un altro metodo ed evitare di perder punti in quel modo".

Sarà la partita del famelico CR7?

"Lui è sempre determinante, lo seguo con attenzione perché anche quando non fa gol lo fa fare. Quando decide di attaccare la porta lo fa a mille all'ora, quando decide di staccare di testa oppure di tirare in porta è un qualcosa di bello perché è capace di legare la qualità alla cattiveria agonistica. A pochi giocatori riesce tutto ciò".

Si ringrazia Alessandro Birindelli per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.