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Alessandro Birindelli: "Non sono così tranquillo, Pirlo deve dare un segnale di continuità. Dybala? Percepisco indecisione da parte della Juve. Su Alex Sandro..."

12.04.2021 17:30 di Mirko Di Natale Twitter:    vedi letture
ESCLUSIVA TJ - Alessandro Birindelli: "Non sono così tranquillo, Pirlo deve dare un segnale di continuità. Dybala? Percepisco indecisione da parte della Juve. Su Alex Sandro..."
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La redazione di Tuttojuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, l'ex calciatore bianconero, Alessandro Birindelli, per commentare la vittoria sul Genoa e non solo:

Primo tempo giocato molto bene, poi l'improvvisa difficoltà che per buona parte della ripresa ha rimesso in gioco il Genoa. Alla fine l'ha decisa il gol di McKennie.

"E' una cosa che spesso accade quest'anno, purtroppo. Nel primo tempo è stata una Juve eccezionale, di gran ritmo e movimento, molto aggressiva e brava nel recupero palla, le due fasi erano fatte nel migliore dei modi. Siamo entrati nella ripresa con un po' troppa rilassatezza e sufficienza, la Juve ha un po' staccato a livello mentale ed è andata in difficoltà. Il Genoa ci ha impegnati davvero con le due occasioni costruite da Pjaca, ma poi il gol di McKennie e l'inferiorità numerica degli avversari ha chiuso il match. I bianconeri non possono permettersi di fare due tempi così differenti".

Quindi è più un problema di approccio che di campo? Mi riferisco al cambio di Alex Sandro per Cuadrado, che un po' ha cambiato l'equilibrio che la Juve aveva raggiunto nella prima frazione.

"Un giocatore non è così determinante, qui era proprio l'atteggiamento della squadra che era cambiato. Gli errori, tantissimi, sono stati anche banali, non è derivato da un problema tattico bensì dall'aspetto mentale sbagliato con cui si è scesi in campo nel secondo tempo".

Come la leggiamo questa vittoria? Bene ma non benissimo oppure conta solo il risultato?

"Partirei dalla vittoria col Napoli, le due vittorie consecutive per il momento sono molto importanti per un discorso di continuità. Da tifoso, però, non sono così tranquillo, perché ad oggi c'è stata una prestazione e mezzo. Mi sarebbe piaciuto vedere una squadra solida che aveva ritrovato quell'atteggiamento e quella voglia di vincere la partita a tutti i costi".

Insomma, la Juve è quel paziente che sembra sul punto di guarire definitivamente senza mai riuscirci.

"Sì, la Juve è il paziente in via di guarigione che non riesce mai a riprendersi del tutto. Capisco che nei mesi passati non era possibile trovare una continuità di squadra per via del 'Covid-19', infortuni, per la preparazione frettolosa e per altri alibi che non hanno permesso di essere al 100%, ma ora Pirlo deve dare un segnale di continuità a livello di uomini senza più stravolgere compiti tattici e schemi di gioco. Bisogna finire la stagione nel miglior modo possibile, innanzitutto conquistando il secondo posto ma non è semplice perché le rivali sono accanite. Sarà cruciale la prossima partita".

Dal punto di vista individuale, invece, la Juve ha ritrovato qualche giocatore che sembrava smarrito?

"Kulusevski ha ritrovato la via del gol, ma lui e Chiesa sono giocatori devastanti nel momento in cui giocano a campo aperto. La loro qualità e la loro forza l'abbiamo ben vista contro il Genoa, non dimentichiamoci che sono giocatori giovanissimi e che non sono ancora dei veterani come pensiamo in maniera errata. Per me tutta la squadra si è mossa bene, anche Ronaldo al di là del gol fallito si è alternato bene con Morata: uno attaccava la profondità e l'altro veniva incontro, uno si apriva e l'altro veniva più centrale, questo permetteva gli inserimenti dei due esterni alti. I due mediani stanno lavorando bene, sia Bentancur e sia Rabiot li ho visti molto bene rispetto ad altre volte in cui erano molto più disordinati".

Prima parlavi di sicurezze, non è che Pirlo potrebbe rischiare per il finale di campionato il 4-3-3? I giocatori appena citati, nel ruolo di mezze ali, potrebbero render ancor di più con un vertice basso individuabile in Arthur o il giovane Fagioli.

"Per il centrocampo a tre, a mio parere, Arthur è bravo a fare filtro e a far giocare la squadra, ma non ha grande verticalizzazione. Rischi di rimanere troppo piatto, invece con due mediani riesci ad avere due ali in grado di attaccare la profondità. Quei tre giocatori non possiedono la caratteristica di inserimento, al contrario del McKennie o del Kulusevski di turno. Bentancur e Rabiot sono più da scudo per le ripartenze avversarie".

Parlando del tuo pupillo Dybala, come è entrato in campo? Come lo hai giudicato?

"E' entrato bene così come la partita scorsa, il problema è che deve trovare minutaggio ed entrare nel vivo del gioco. Non è semplice giudicarlo per gli spezzoni, perché se trovi un incontro in cui la squadra gioca meno bene è inevitabile che i palloni giocabili sono molto difficili per la pressione avversaria. Così anche la giocata e il guizzo, segni caratteristici dell'argentino, diventano più difficili".

E, forse, non avere ancora definito con la società il rinnovo può condizionarlo in campo.

"Essendo fuori non posso sapere che cosa succede realmente, però ci deve essere chiarezza tra la società e lo staff del giocatore. L'ideale sarebbe parlarsi in maniera chiara, ma l'impressione percepita è che c'è l'indecisione di tenerlo o meno. La Juventus non si può permettere una situazione del genere, soprattutto nei confronti di Dybala che è un gran giocatore ed ha un mercato importante".

In effetti non ci sono in giro per l'Europa sostituti delle sue stesse caratteristiche. O no?

"Io la penso così, ma poi bisognerà vedere quale è il progetto della Juventus e che pensiero ha in mente Pirlo e il suo staff sul dove vederlo in campo".

Se dipendesse da te, faresti lo scambio con Icardi?

"Icardi può essere utile nel caso in cui vendi Ronaldo o Morata, altrimenti rischia di rimanere ingolfato lì davanti. E ci sarebbe il rischio di avere una sovrabbondanza che non puoi permetterti, perché sarebbe dura lasciare fuori uno dei tre. Bisognerebbe trovare un giusto equilibrio di spogliatoio".

A sinistra, invece, chi servirebbe come terzino?

"Da quando è arrivato alla Juventus, ho visto poche volte l'Alex Sandro che giocava nel Porto. Il suo rendimento è calato sempre più, non ho mai visto un giocatore che si è preso delle responsabilità per far qualche giocata in più in attacco. Mi è sembrato quasi sempre compassato, la società dovrà decidere prima o poi se continuare con lui o trovare un'alternativa. Gosens? Sì, è un gran giocatore ma dipende dalle scelte che Pirlo opterà per quella fascia. Perché ci sono allenatori che prediligono giocatori di spinta e altri che vogliono la via di mezzo, specialmente quando hai Cuadrado che a destra è in grado di garantirti imprevedibilità e cross a non finire".