LEONI PER...AGNELLI – Nessun dorma ma anche nessun dramma. Sei gol subiti nelle ultime due gare svelano un'evidenza: è una difesa non da Juventus. Lo scudetto resta nelle mani bianconere per la Champions servono Chiellini, Bonucci e Dybala...
Nessun dorma: cullarsi sugli allori o specchiarsi con vanto eccessivo non porterebbe da nessuna parte. Anzi si rischiano solo cocenti delusioni.
Nessun dramma: se ad un tifoso della Juventus qualsiasi, lo scorso giugno, gli avreste detto “il prossimo anno arriva Cristiano Ronaldo, e alla 22esima giornata la Juventus sarà prima in classifica a + 9 sul Napoli, agli Ottavi di Champions, con una Supercoppa Italiana in più in bacheca ma fuori dalla Coppa Italia e con CR7 capocannoniere con 17 gol..”, il tifoso in questione avrebbe firmato con il sangue.
E invece nelle logiche del tifo si ragiona con il sentimento più immediato. La Juventus viene da tre brutte prestazioni uscendo dalla Coppa Italia, vincendo comunque contro la Lazio all'Olimpico e facendosi raggiungere nel recupero dal Parma all'Allianz, e allora è tutto da buttare. Il bicchiere è ufficialmente mezzo vuoto. Assurdo. Allegri sul banco degli imputati nonostante questa Juventus fino ad ora in campionato abbia vinto tutte le partite, pareggiandone tre.
Perdendo contro l'Atalanta, certo, ma non si può sempre vincere e i bergamaschi sono forti.
Quindi no, nessun dramma, ma qualche riflessione si.
Al di là di un errore strategico della dirigenza juventina nel sottovalutare lo svecchiamento del reparto difensivo di cui già ho parlato, anche Allegri qualche situazione non è riuscita a gestirla al meglio.
Sbagliata l'alternanza della difesa fino ad ora: spremuti Chiellini e Bonucci e dimenticato in panchina Benatia che, anche giustamente, ha chiesto di andare via. Accantonato Rugani che ora è stato gettato nella mischia con tutti i suoi limiti e le sue insicurezze (ne parlerò più avanti). Incomprensibile, con tutto il rispetto, scegliere Caceres che anche contro il Parma ha dimostrato tutti i suoi limiti che lo rendono francamente e assolutamente non utilizzabile in Champions. Forzata anche l'alternanza Szczesny-Perin con quest'ultimo che non garantisce la sicurezza che garantiva il polacco l'anno scorso quando dava il cambio a Buffon. E contro il Parma anche l'ex portiere genoano ha più di qualche responsabilità da dividere con Rugani.
E ultimo, ma forse più importante, è la gestione che Allegri sta facendo di Dybala. Ripeto un concetto che spesso ho già espresso: il nuovo ruolo della Joya non mi dispiace ma ogni tanto andrebbe anche restituito in quello che è il suo ruolo dove, peraltro, ha sempre portato in dote un bel bottino di reti. Avvicinarlo alla porta ogni tanto, magari in gare come quelle contro il Parma, lo aiuterebbero anche ha ritrovare entusiasmo e fiducia nei suoi pazzeschi mezzi. E invece contro i gialloblù non soltanto è rimasto in panchina ma Allegri gli ha addirittura preferito Bentancur per provare (non riuscendoci) a chiudere gli spazi al Parma invece di alzare il baricentro e provare a chiudere la partita inserendo Dybala che poi, seccato, è andato negli spogliatoi (sbagliando).
Qualche errore, in definitiva, Allegri lo ha commesso. Ma ci si aspetta di più anche dai giocatori a discapito dei quali, tuttavia, va detto che sono appesantiti dai carichi di lavoro e quindi è tutta la fase difensiva a non funzionare per via di una squadra che corre (e inevitabilmente copre) poco.
Da questo punto di vista è lecito pensare che il passo cambierà.
Quello che non cambieranno sono gli uomini. E allora, detto che Bonucci e Chiellini sono indispensabili, anzi vitali, e che Barzagli difficilmente potrà dare un apporto questa stagione, pesa la partenza di Benatia sostituito malissimo da Cacerese ma, soprattutto, pesa il fallimento che oggettivamente Rugani ha avuto con la Juventus. E non si offenda nessuno. Sia chiaro, è un difensore di alto livello, ma in una squadra con gli obiettivi della Juventus, con l'attenzione e la ferocia e pulizia che richiede la Juventus, non è all'altezza. C'è poco da girarci attorno. Questa riflessione vale per i ragionamenti di mercato che sin da ora si faranno per il prossimo anno, ma ora bisogna fare di necessità virtù e utilizzare al meglio il materiale a disposizione.
Nessun dramma, insomma, ma qualche riflessione assolutamente si.
Vincenzo Marangio – RmcSport
Twitter @enzomarangio